TV dell’Autorità Palestinese: 'I combattenti palestinesi si sono sempre rifiutati di uccidere civili e bambini'
Commento da Israele.net
(da Israele.net)
Nasser Al-Lahham
Qualunque persona minimamente informata su storia e cronaca del conflitto israelo-palestinese resta semplicemente senza parole di fronte a queste affermazioni fatte alla tv ufficiale dell’Autorità Palestinese dal conduttore televisivo Nasser Al-Lahham, che è anche direttore dell’agenzia di stampa indipendente palestinese Ma’an.
Nasser Al-Lahham: “I combattenti palestinesi di Fatah, Fplp, Fdlp e di tutte le fazioni, con tutto il rispetto per ognuna di loro, e quelli del movimento Hamas, si rifiutavano di uccidere bambini e civili. I nostri i combattenti pronti a sacrificarsi, i nostri combattenti e i nostri membri di Fatah, Fplp e di Hamas, tutti i combattenti della rivoluzione palestinese pronti a sacrificarsi non uccidono bambini e civili, mentre Israele uccide bambini e civili”.
(Da: tv ufficiale dell’Autorità Palestinese, 5 dicembre 2021)
In poche frasi, il conduttore televisivo dell’Autorità Palestinese ha cancellato migliaia di civili israeliani – uomini, donne e bambini – deliberatamente assassinati nel corso dei decenni dalle quattro fazioni terroristiche palestinesi più sanguinarie, che si sono rese famose in tutto il mondo per dirottamenti aerei, sequestri di ostaggi, attentati esplosivi, attentati suicidi, cecchinaggio, agguati con armi da fuoco e armi bianche, lanci di pietre e molotov contro veicoli civili in transito, assalti con veicoli a motore, lanci di razzi e missili ecc. Per smentire la cialtroneria del “giornalista” della tv dell’Autorità Palestinese (che non perde l’occasione per ripetere anche la calunnia secondo cui sarebbe Israele quello che prende deliberatamente di mira civili e bambini) si potrebbero riempire decine di pagine di esempi come: il massacro dell’autobus costiero del marzo 1978 (37 civili uccisi, fra cui 12 bambini); l’attacco all’aeroporto internazionale di Lod del maggio 1972 (24 civili uccisi, fra cui 16 turisti stranieri); il massacro alle Olimpiadi di Monaco del settembre 1972 (11 atleti uccisi); la strage nella scuola di Ma’alot del maggio 1974 (22 alunni uccisi); lo scempio della famiglia Shahar a Nahariya dell’aprile 1979 (Einat di 4 anni uccisa sbattendole la testa contro le rocce, Yael di 2 anni morta soffocata); i bambini e neonati presi in ostaggio nel kibbutz Misgav Am nell’aprile 1980 (3 morti); l’uccisione di Stefano Gaj Taché (2 anni) nell’attentato alla sinagoga di Roma dell’ottobre 1982; l’assassinio di Leon Khlingoffer sulla nave Achille Lauro dell’ottobre 1985; i molteplici attentati suicidi sugli autobus, come i due sull’autobus n. 18 di Gerusalemme una domenica dopo l’altra nel febbraio-marzo 1996; gli attentati suicidi nei locali pubblici come quello dell’agosto 2001 alla pizzeria Sbarro di Gerusalemme, del cui bilancio di vittime civili ancora oggi si fa apertamente vanto in televisione la terrorista Ahlam Tamimi, quello alla discoteca Dolphinarium di Tel Aviv del giugno 2001 (uccisi 21 adolescenti) o quello del marzo 2002 al Park Hotel di Netanya durante la celebrazione della Pasqua ebraica (30 morti); le efferate aggressioni all’arma bianca come quella contro la famiglia Fogel a Itamar del marzo 2011 (con i bambini sgozzati nei loro letti) o quello alla sinagoga Kehillat Bnei Ziondi, con 6 ebrei ortodossi in preghiera trucidati a colpi di mannaia nel novembre 2014. E si potrebbe continuare a lungo, giacché questi non sono che alcuni degli innumerevoli attacchi mortali contro civili perpetrati dalle organizzazioni terroristiche elogiate da Al-Lahham o da singoli terroristi aizzati, glorificati e remunerati da quelle stesse organizzazioni. Clicca qui per una lista (in inglese) delle vittime della violenza e del terrorismo palestinese dalla firma dei primi Accordi di pace Israele-Olp (13 settembre 1993) fino al 2021
(Da: palwatch.org, israele.net)