Riprendiamo da FORMICHE.net, la video-intervista di Roberto Arditti a Fiamma Nirenstein dal titolo: "A che punto siamo in Medio Oriente. Intervista a Fiamma Nirenstein".
(Video a cura di Giorgio Pavoncello)
Intervista a tutto campo a Fiamma Nirenstein di Roberto Arditti, a partire dal suo ultimo libro: "La guerra antisemita contro l'Occidente". Le radici dell'antisemitismo e perché l'aggressione contro il popolo ebraico in Israele è un attacco a tutto campo contro la civiltà occidentale. E una sconfitta di Israele segnerebbe anche la nostra fine.
Netanyahu in Italia Intervista con il ministro degli esteri israeliano
Testata: L'Opinione Data: 20 dicembre 2002 Pagina: 1 Autore: Dimitri Buffa Titolo: «PARLA BENJAMIN NETANYAHU: IN ITALIA PERCHE' E' IL PRIMO PAESE IN EUROPA A CAPIRE CHE ARAFAT E BIN LADEN SON UGUALI»
Riportiamo un articolo di Dimitri Buffa pubblicato su L'Opinione in seguito alla visita di Netanyahu in Italia: Dieci terroristi hizbullah vivi per ogni militare e o cittadino israeliano morto. La trattativa cui l'Iran e il Libano, il cui sud è controllato dai terroristi dello sceicco Nasrallah, stanno costringendo Israele ha contorni macabri. E in questo è persino stato superato il record dei nazisti. E infatti l'unica cosa di cui ha preferito non parlare Benjamin Netanyahu, ministro degli esteri di Israele in visita in Italia, è proprio la trattativa con il presidente del parlamento iraniano Rezai Khatami (fratello del presidente Muhammad) fino a ieri in Italia, attraverso la mediazione di Berlusconi. Questo per arrivare alla riconsegna dei corpi di quattro ostaggi israeliani, tre soldati di confine e un uomo d'affari rapito, l'unico che potrebbe ancora essere in vita, che per dieci anni sono stati prigionieri degli Hizbullah di Nasrallah. Sembra che in cambio i terroristi vogliano trenta di loro in libertà dalle civili carceri israeliane dove scontano una pena detentiva dopo regolare processo. Le proporzioni tra ebrei ed arabi, come si può constatare, sono tornate a quelle dei tempi del nazismo con i cittadini della Germania di Hitler. Con la differenza che adesso si contano anche i cadaveri. E d'altronde i popoli arabi non democratici che circondano Israele non a caso nell'ultima guerra erano i fedeli alleati di Hitler in Medio Oriente. Per il resto invece Netanyahu è stato fin troppo chiaro, anzi diretto: "sono venuto in Europa per parlare con gli uomini di governo e far capire loro che il terrorismo da noi non è più sostenibile e che deve cambiare questa leadership palestinese sennò non ci sarà mai la pace, perchè Arafat è come Bin Laden, e questo il governo italiano sembra averlo capito prima degli altri.." Benjamin Netanyahu in visita di stato preelettorale in Italia, mercoledì aveva già incontrato Berlusconi mentre ieri, poco prima della conferenza stampa, stava da Frattini. Ecco le cose più importanti che ha detto nell'occasione
Ministro Benjamin Netanyahu, lei ha parlato con Berlusconi del terrorismo mercoledì sera. Lui ha confermato il nuovo corso italiano di chiudere le porte in faccia ad Arafat e all'attuale dirigenza dell'Autorità nazionale palestinese?
"Questo dovrebbe chiederlo soprattutto a lui. Se vuole io posso risponderle che le sue idee e le nostre in materia sembrano ormai collimare in molti punti. E quali sono le nostre idee sul terrorismo internazionale? Che bisogna combatterlo e stroncarlo senza esitazioni perchè è una scelta di sopravvivenza. Quanto a quel terrorismo che purtroppo ci riguarda, per noi è logico dire che Arafat è come Bin Laden, tranne che per una cosa: ha un migliore ufficio di pubbliche relazioni e gode qui da voi in Europa di una buona stampa che altrove, ad esempio in America, lui di certo non ha. Se io sono venuto a parlare con tutti questi politici europei è per convincerli che non ci sarà mai pace con i palestinesi, con una leadership che appoggia il terrorismo e vuole la distruzione dello stato di Israele, educando a fare i terroristi suicidi i ragazzini fin dalla tenera età di tre anni. E organizzando persino gli asili e i campeggi nido nel nome degli shaid.."
Perchè Arafat è un ostacolo alla pace? "Le risponderò con una metafora: la pace è una meta che va raggiunta da un conducente israeliano e da uno palestinese. Il nostro problema con Arafat è che lui sta guidando la macchina in un'altra direzione, quella dello sterminio degli ebrei in Israele e fuori, con l'obiettivo di braccarli, di cacciarli di lì per metterci al loro posto il suo sanguinario regime. In queste condizioni sarebbe ipocrita dire che con questa dirigenza palestinese potrà mai esserci una pace."
Quali altri interlocutori? Non fate un regalo ad Hamas così? "Non è questa l'alternativa, così come viene dipinta dalla propaganda dell'Anp. Esistono, eccome, altri interlocutori, ma se ne facessi i nomi oggi li condannerei a morte. Però ci stanno, sono tanti e rappresentano la gran parte dei palestinesi stufi di guerra e terrorismo, stufi di vedere i figli indottrinati a questo sin dall'asilo e stufi anche di Arafat. Bisogna aiutarli, come con l'Iraq di Saddam Hussein, bisogna che qualcuno faccia il lavoro per loro, perchè finalmente nasca uno stato democratico nella regione, cosa che eliminerebbe di colpo ogni problema con Israele. Le persone esistono quindi, ma bisogna aiutarle a venire elette democraticamente dai palestinesi e finchè ci sarà questa attuale dirigenza tutto ciò rimarrà un ' utopia."
Però Arafat continua a essere ricevuto da tutti, Papa compreso, non solo in Italia, ma in Europa.. "Arafat è stato ricevuto anche a Washington, sono esigenze della diplomazia e questo non cambia il mio giudizio sull'America. Però Bush oltre a ricevere Arafat ha anche detto che chi è coinvolto nel terrorismo non può essere un partner credibile per la pace, e questo è quello che a noi interessa. Questo approccio sta ora arrivando poco a poco anche in Europa, e l'Italia è al riguardo stata la prima a rompere il tabù. Ne abbiamo parlato anche con Berlusconi di questo: per sconfiggere il terrorismo occorrono decisioni strategiche tra le quali quella di accettare o meno il terrorismo, per qualunque fine esso sia nato o vada avanti. Non ci sono terrorismi buoni e cattivi, esiste solo il terrorismo e noi dobbiamo essere contro. E io sono soddisfatto in questo senso delle risposte che ho avuto dal vostro premier. Il concetto è che non si possono dare premi o concessioni a chi promuove la lotta armata, perchè inviterebbe altri a farlo. I regimi che lo sostengono,come quello afghano dei talebani o quello di Saddam Hussein, vanno sradicati e questo vale anche per Arafat. L'unica alternativa è un cambio di rotta a 180 gradi ma deve essere una cosa seria.."
Ci saranno mai buoni rapporti tra Israele e gli stati arabi? "Con quelli i cui leader dicono in arabo al loro popolo le stesse cose che raccontano in inglese all'estero sì. Con quelli come la Siria che fomentano il terrorismo e ospitano decine di formazioni armate nel loro suolo ovviamente no. Io non potrò mai dimenticare quando re Hussein di Giordania andò a piangere davanti alle case di sei famiglie i cui ragazzi erano stati uccisi da un soldato giordano: si inginocchiò davanti a ciascun genitore e chiese perdono piangendo. Con arabi così la pace c'è stata, con quelli che in inglese parlano di piani di pace e in arabo fomentano alla jihad il discorso non si pone neppure.."
E della guerra all'Iraq che ne pensa? "Noi siamo favorevoli all'abbattimento di quel regime ma questo provocherà molti pericoli pratici al nostro popolo: siamo pronti a difenderci e abbiamo anche inaugurato un piano di difesa dei velivoli civili da attacchi missilistici da terra come quello di Mombasa, stiamo lavorando con partner europei e americani alla costruzione di questo sistema di difesa dei velivoli civili dagli attacchi esterni e siamo all'avanguardia come lo fummo negli anni '70 in materia di prevenzione dei dirottamenti." Invitiamo i lettori di informazionecorretta.com ad inviare il proprio plauso alla redazione dell'Opinione. Cliccando sul link sottostante si aprirà una e-mail già pronta per essere compilata e spedita.