Libano, l'addio di Saad Hariri: 'Lascio, Paese controllato dall'Iran' Cronaca di Francesca Caferri
Testata: La Repubblica Data: 25 gennaio 2022 Pagina: 13 Autore: Francesca Caferri Titolo: «Libano, l’addio di Saad Hariri: 'Lascio la politica troppa influenza dall’Iran'»
Riprendiamo daREPUBBLICAdi oggi, 25/01/2022, a pag.13 con il titolo "Libano, l’addio di Saad Hariri: 'Lascio la politica troppa influenza dall’Iran' ", la cronaca di Francesca Caferri.
Francesca Caferri
Saad Hariri
Saad Hariri rinuncia. Dopo 16 anni al centro della vita politica, quattro mandati da primo ministro, innumerevoli crisi e scandali e un annuncio di dimissioni arrivato via videomessaggio mentre era in Arabia Saudita – “prigioniero” secondo la versione più accreditata, sempre smentita dal diretto interessato e dai sauditi il figlio dell’ex premier Rafiq, assassinato nel 2005, dice basta. Si ritira dalla vita politica e assieme a sé ritira Future, la più grande formazione sunnita che non prenderà dunque parte alle elezioni legislative della primavera. Un colpo durissimo alla legittimità del processo politico libanese: un colpo di cui Hariri ha incolpato il suo rivale-alleato politico Hezbollah, il partito milizia che rappresenta la maggior parte degli sciiti libanesi. Partito a cui un Tribunale penale internazionale ha addossato la responsabilità per aver fatto saltare in aria Hariri padre nel 2005. E con il quale il figlio era dovuto scendere a compromessi più di una volta in nome della stabilità. «Credo che non ci sia spazio per opportunità positive in Libano alla luce dell’influenza iraniana», ha detto Hariri. Aggiungendo che «evitare una nuova guerra civile è stata la ragione per ogni passo che ho fatto. Il motivo per cui ho perso parte della mia ricchezza, alcuni dei miei amici stranieri, tanti dei mie alleati e anche fratelli». Il riferimento è al fratello, Bahaa, critico verso la politica dell’ex premier verso Hezbollah. Proprio Bahaa, che negli ultimi anni ha rafforzato i legami con l’Arabia Saudita di Mohammed bin Salman, potrebbe ora diventare un’alternativa per l’elettorato sunnita. L’annuncio di Hariri arriva mentre il Libano è piegato dalla peggiore crisi economica dalla guerra civile, con la lira che ha perso più dell’80% del suo valore contro il dollaro dal 2019. Proprio nei giorni scorsi erano ripresi i colloqui con il Fondo monetario internazionale per avere il prestito decisivo per risollevare l’economia.
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