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Libero Rassegna Stampa
20.12.2002 Il tabù Arafat
Berlusconi mediatore tra il regime di Kathami e i terroristi libanesi

Testata: Libero
Data: 20 dicembre 2002
Pagina: 13
Autore: Dimitri Buffa
Titolo: «Piano del Cavaliere per Israele»
Riportiamo un articolo di Dimitri Buffa pubblicato su Libero venerdì 20 dicembre 2002.
Quaranta terroristi libanesi vivi in cambio di tre soldati israeliani morti
più un uomo d'affari ebreo forse ancora in vita. Queste le richieste degli
Hizbullah protetti e finanziati dall'Iran a Israele. E adesso il ministro
degli esteri di Gerusalemme Benjamin Netanyahu in visita ufficiale in Italia
ha chiesto a Berlusconi di fare da mediatore con il regime di Kathami per
umanizzare queste proporzioni che sono forse peggiori di quelle dei nazisti
in situazioni analoghe. Secondo l'agenzia Ap Biscom, mercoledì c'è stato un
incontro tra Berlusconi e Rezai Khatami ( presidente del parlamento degli
ayatollah e fratello del presidente iraniano Muhammad ) anche lui in Italia
in questi giorni. Lo stesso Netanyahu avrebbe conferito con il fratello di Khatami anche se l'ambasciata israeliana mantiene sulla vicenda il massimo riserbo.
A premere per la restituzione dei corpi dei tre soldati rapiti quasi dieci
anni orsono e dell'uomo d'affari che invece si spera sia ancora vivo sono i
rispettivi familiari. Ma in Israele si tentenna a liberare un così grande
numero di terroristi libanesi che una volta oltre il confine non andrebbero
di certo a fare gli impiegati alle poste.
Netanyahu ieri ha tenuto una conferenza stampa all'Hotel Excelsior.
Il ministro è entusiasta che Berlusconi abbia per primo in Europa sfatato
il tabù di Arafat come grande conducator del popolo palestinese. "Per noi
tra lui e Bin Laden c'è un'unica differenza: l'ufficio di pubbliche
relazioni del rais è senz'altro migliore, ma solo qui in Europa". Perchè in
America ormai non incanta più nessuno.
Almeno da quando le tv palestinesi hanno trasmesso le immagini degli asili
trasformati in scuola di dottrina del martirio suicida o i campeggi estivi
in cui si fanno esercitazioni militari per ragazzi sotto i dieci anni.
"La pace nella regione - ha detto Netanyahu - è come una corsa tra due
conducenti che vadano in direzioni differenti, se cambia la guida dell'auto
palestinese, si risolve il problema."
L'impressione sul colloquio con Berlusconi è che si sia svolto nello stesso
segno delle dichiarazioni abilmente fatte trapelare dal portavoce
dell'ambasciata di Roma Ofer Bavly la scorsa settimana in occasione della
visita del capo di stato israeliano Moshe Katzav: Arafat ha chiuso con
palazzo Chigi. E questo perchè, come ha detto Netanyahu, "non va premiato
politicamente chi sostiene la strategia del terrorismo suicida e la
organizza". E la guerra in Iraq? Netanyahu non nasconde che Israele si
attende dalla deposizione militare di Saddam un primo passo per la pace ( "
ma poi bisogna levare di torno anche Arafat, bisogna fare il lavoro che i
dissidenti palestinesi da soli non possono fare"), ma anche grane
terroristiche di vario tipo. Tanto che si sta sperimentando un sistema di
difesa anti missile per i velivoli civili mediante un potentissimo raggio
laser ad alta tecnologia. Purtroppo l'odio antisemita dei regimi arabi
costringe Israele a essere sempre all'avanguardia nel settore.
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