Texas, ucciso il terrorista e liberati gli ostaggi della sinagoga Cronaca di Massimo Basile
Testata: La Repubblica Data: 17 gennaio 2022 Pagina: 14 Autore: Massimo Basile Titolo: «Ucciso l’attentatore della sinagoga. Biden: 'Un atto di terrorismo'»
Riprendiamo dalla REPUBBLICA di oggi, 17/01/2022, a pag. 14, con il titolo "Ucciso l’attentatore della sinagoga. Biden: 'Un atto di terrorismo' ", la cronaca di Massimo Basile.
Joe Biden
Malik Faisal Akram
Era un cittadino britannico di 44 anni, Malik Faisal Akram, forse con problemi mentali, l’uomo che sabato ha tenuto in ostaggio quattro persone, compreso un rabbino, nella sinagoga di Colleyville, città a trenta chilometri da Fort Worth, Texas. I quattro ostaggi sono usciti illesi. Akram è morto. L’Fbi ha identificato ieri il nome della persona che aveva fatto irruzione, sabato mattina alle 11, nella sinagoga della Congregation Beth Israel, durante una funzione trasmessa in streaming. L’uomo aveva lanciato urla, minacciato di farsi esplodere, chiesto di poter vedere la “sorella”, Aafia Siddiqui, rinchiusa in un carcere in Texas e condannata nel 2010 a 86 anni per una serie di reati, tra cui la tentata uccisione di soldati americani in Afghanistan. Alle 5 il terrorista aveva lasciato libera una persona. Alle 9,30 gli altri tre erano in salvo. Alle 9,40 è stato dichiarato cessato l’allarme. In tutto, dal momento dell’irruzione in sinagoga, erano passate undici ore. «Il sospetto è morto», si è limitata a dichiarare l’Fbi, senza aggiungere dettagli.
Il rabbino, Charlie Cytron-Walker, considerato un sostenitore del dialogo tra religioni, ha commentato su Facebook: «Sono grato che ce l’abbiamo fatta tutti. Sono grato di essere vivo». Il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, ha definito l’episodio «atto di terrore», ma ha ammesso di non avere ancora «informazioni sufficienti ». Akram risulterebbe un isolato, con problemi mentali e nessun legame con la donna in carcere. Durante la diretta streaming lo hanno sentito urlare frasi sconnesse, in cui lanciava minacce, ma diceva anche di non essere un criminale. Non è chiaro come i tre ostaggi rimasti siano riusciti a lasciare la sinagoga sani e salvi. La comunità musulmana di Blackburn, in Inghilterra, da cui veniva Akram, ha chiesto su Facebook rispetto per il dolore della famiglia. Il fratello di Akram, Gulbar, ha detto che la famiglia è “devastata”. «Ci piacerebbe con il tutto il cuore scusarci con le vittime coinvolte in questo sfortunato incidente ». Il fratello ha spiegato che Akram «soffriva di problemi mentali ». «Siamo convinti — ha dichiarato — che non avrebbe fatto del male agli ostaggi». Secondo Gulbar, i tre ostaggi sono stati liberati direttamente dal fratello — e non dalla polizia e dall’Fbi — e fatti uscire dal retro della sinagoga. «Pochi minuti dopo — ha aggiunto — ci sono stati gli spari e lui è stato colpito e ucciso».
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