Perché contano le teorie complottiste palestinesi sul coronavirus (e su tanto altro)
Analisi di Stephen M. Flatow
(da Israele.net)
Stephen M. Flatow
Abu Mazen
Circolano di questi tempi svariate teorie cospirative piuttosto folli sul covid-19. Tra le più balzane, quelle che provengono da leader arabi palestinesi. Quando si ascoltano i dettagli di ciò che vanno sostenendo, viene voglia di ridere. Ma non c’è nulla da ridere in queste teorie complottiste le cui conseguenze, anzi, potrebbero essere letali. L’ultima arriva dalla penna di Muwaffaq Matar, editorialista abituale del quotidiano ufficiale dell’Autorità Palestinese Al-Hayat Al-Jadida. “Il governo di occupazione razzista – ha scritto Matar (tradotto da Palestine Media Watch) – si è adoperato per esportare verso di noi l’epidemia di covid-19 dopo che le nostre istituzioni erano riuscite a limitare e ridurre la portata della sua diffusione, e ha usato il virus come una nuova arma per indebolire la portata della vita economica sino al punto più basso e costringerla in uno stato di dipendenza quasi fatale dalla sua economia”. Se queste parole fossero scritte da un pazzo isolato, non ci sarebbe motivo di prenderle sul serio. Ma la pubblicazione di questa teoria del complotto sul giornale ufficiale dell’Autorità Palestinese significa che essa riflette l’opinione della leadership. Soprattutto, significa che questo è ciò che l’Autorità Palestinese vuole che creda il pubblico arabo palestinese. Nel frattempo anche Mahmoud al-Habbash, consigliere del presidente dell’Autorità Palestinese Abu Mazen per gli affari religiosi, ha offerto la sua paranoica teoria cospirativa riguardo al covid-19. Secondo al-Habbash, tutti i problemi del mondo di oggi, dal coronavirus all’inflazione, sono una punizione divina per “l’ingiustizia diretta contro gli arabi palestinesi. La nostra terra – ha spiegato – è stata rubata, il nostro popolo è stato espulso, i nostri luoghi santi sono stati profanati, e il mondo intero non solo tace di fronte agli oppressori, ma incolpa la vittima. La punizione che sta colpendo tutta l’umanità, l’aumento dei prezzi, il collasso economico, le epidemie, i cambiamenti climatici, il riscaldamento globale, tutto ciò che sta accadendo nell’universo è dovuto a quell’ingiustizia”. Di nuovo, se questi fossero i deliri di qualche squilibrato in manicomio non vi presteremmo attenzione. Ma sono le idee di un autorevole funzionario del governo dell’Autorità Palestinese, e sono state trasmesse dalla televisione ufficiale dell’Autorità Palestinese lo scorso 26 novembre. Al-Habbash non faceva che affermare ciò che credono i suoi colleghi esponenti dell’Autorità Palestinese, e soprattutto ciò che vogliono che credano tutti gli arabi palestinesi.
A far compagnia a Muwaffaq Matar e Mahmoud al-Habbash nel reparto deliri, ecco lo sceicco Issam Amira, imam ufficiale della moschea al-Aqsa sul Monte del Tempio di Gerusalemme. Riferisce il Jerusalem Post che Issam Amira, in un recente sermone nella moschea al-Aqsa, ha presentato la sua personale furibonda torsione delle teorie del complotto su covid-19. “Perché si è diffuso questo abominio? – si è chiesto l’imam – Perché si è diffuso il coronavirus, con la sua variante indiana e la sua variante Omicron? Cosa sono questi nomi, queste malattie che erano ignote ai nostri antenati?”. Ed ecco la sua risposta: “La ragione è chiara: sono i mass-media infedeli e licenziosi, i governanti che permettono e promuovono l’omosessualità, i governanti che seguono le organizzazioni femministe. Tutti questi sono forieri della diffusione di malattie che non esistevano fra i nostri antenati”. Ovviamente le teorie cospirative della dirigenza dell’Autorità Palestinese sul covid-19 sono solo la punta dell’iceberg. Chiunque segua le dichiarazioni degli esponenti del governo dell’Autorità Palestinese sa che l’elenco delle sfrenate teorie complottiste (spesso antisemite) è quasi senza fine.
Ecco un piccolo assaggio di ciò che i leader dell’Autorità Palestinese e le loro pubblicazioni ufficiali hanno affermato negli ultimi anni (puntualmente documentati da enti come Palestine Media Watch e Middle East Media Research Institute ndr):
– la Shoà è stata inventata dagli ebrei (per accaparrarsi la simpatia internazionale);
– i Protocolli dei Savi di Sion sono una denuncia autentica del complotto ebraico per governare il mondo;
– i rabbini israeliani insegnano ai bambini ebrei a uccidere tutti i non ebrei;
– Israele avvelena l’aria nei territori controllati dall’Autorità Palestinese (per ridurne la popolazione);
– Israele dà ai bambini arabi caramelle con l’aggiunta di una sostanza chimica che li rende sterili;
– Israele provoca terremoti nel territorio dell’Autorità Palestinese;
– Israele e/o gli Stati Uniti hanno effettuato gli attentati dell’11 settembre (per giustificare l’invasione di paesi musulmani).
La ragione per cui questa sequela di scempiaggini è importante è che se verrà creato uno stato arabo palestinese accanto a Israele la sua dirigenza, la sua opinione pubblica, la sua cultura popolare saranno impregnate di queste credenze. I paesi possono convivere pacificamente fianco a fianco senza essere d’accordo su tutto. Possono avere opinioni molto diverse su ogni sorta di questione politica, religiosa e sociale. Ma devono essere d’accordo su alcune cose basilari, come ciò che costituisce aggressione e ciò che costituisce autodifesa. E se la Terra è rotonda o piatta. Perché se uno dei paesi in questione non è governato da persone razionali e sane di mente, allora bisogna aspttarsi che costoro facciano cose del tutto irrazionali e folli. Nessuno vuole vivere accanto a un paese governato da pazzi furiosi. La Cecoslovacchia lo imparò a proprie spese nel 1938. Lo stesso la Polonia nel 1939, e la Francia nel 1940. Tutto ciò che vanno sostenendo questi leader arabi palestinesi dimostra che non hanno un rapporto sano con la realtà, per usare un eufemismo. Vivono in una sorta di universo mentale alternativo dove credono in tutta sincerità a cose demenziali e regolano le loro politiche di conseguenza. Consegnare nelle mani di queste persone uno stato sovrano, e ridurre Israele a pochi chilometri di larghezza per fargli spazio, sarebbe il colmo della follia.
(Da: jns.org)