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La Stampa Rassegna Stampa
16.12.2002 Arafat: il nuovo re magio
La Stampa non esita a pubblicare articoli deliranti,per non parlare dei titoli

Testata: La Stampa
Data: 16 dicembre 2002
Pagina: 8
Autore: Marco Tosatti
Titolo: «Betlemme, anche a Natale l'assedio d'Israele»
Marco Tosatti scrive:
I soldati israeliani non toglieranno l'assedio a Betlemme per Natale.
Se non toglieranno l'assedio a Betlemme è perchè gli attentati contro i civili israeliani continuano senza sosta.E partono da Betlemme.
Il governo israeliano ha inoltre deliberato che anche quest'anno il presidente palestinese Yasser Arafat non potrà visitare il luogo che vide la nascita di Gesù e non potrà cenare, come aveva fatto negli anni precedenti, con i francescani prima di partecipare alla messa di mezzanotte. Un comunicato governativo rende noto che il capo dello Stato maggiore, generale Moshe Yaalon, ha escluso il ritiro dell'esercito da Betlemme; contemporaneamente assicura che sarà garantito lo svolgimento delle celebrazioni natalizie.
Yasser Arafat è musulmano, il fatto di non poter partecipare alla messa di mezzanotte nella chiesa della Natività non è quindi un affronto così grave; gli è stato forse mai impedito di adempiere ai doveri della sua religione? Gli è mai stato imposto di non festeggiare il Ramadan?
No; non potrà partecipare alla messa di mezzanotte per motivi di sicurezza, perchè l'esercito israeliano non può abbandonare Betlemme e se lo facesse darebbe mano libera ai potenziali kamikaze che Arafat certamente non mette in difficoltà.
Israele comunque garantisce lo svolgimento delle celebrazioni natalizie.

Ma da Roma la richiesta fatta dal Papa al presidente israeliano Moshe Katzav, per ora disattesa, viene rilanciata con forza da un coro di voci, non solo cattoliche, raccolte dall´agenzia «Fides», organo dell´importante dicastero vaticano di «Propaganda Fide». Intanto da Betlemme, tramite l´Opera Romana Pellegrinaggi, le suore del «Baby Hospital» della città in cui nacque Gesù lanciano un grido disperato: «L´ombra sinistra di Erode - scrivono - sembra aleggiare nuovamente su di noi, Erode che uccide la vita e il futuro, Erode che semina la paura, che distrugge ogni briciolo di umanità. Noi non siamo una città di terroristi, da meritare una così continua, brutale repressione. Il destino di questa città è quello di pagare, e pagare sempre, per chi semina la morte: condannati tutti ad una punizione di massa, viviamo da prigionieri, come animali in gabbia, sfamati dalle organizzazioni umanitarie. Come si può mantenere il silenzio su Betlemme, a pochi giorni dal Natale?» Betlemme è sotto assedio dal 22 novembre, scrivono in una nota del loro appello «come rappresaglia dopo l´attentato di un kamikaze palestinese che ha provocato la morte di undici persone in Gerusalemme». L´uomo, originario di Hebron, proveniva dai dintorni di Betlemme. La città «muore in silenzio», denunciano le religiose, ma è l´intero universo cristiano della Terrasanta il bersaglio. Così si esprime padre Giovanni Battistelli, Custode della Provincia Francescana di Terrasanta: «Da come si stanno mettendo le cose, penso che lo scopo ultimo sia quello di far scomparire la presenza cristiana in Terra Santa. Se così fosse i santuari diventerebbero semplicemente dei luoghi che ricordano eventi accaduti in un antico passato». Ma Gerusalemme, Betlemme, Nazareth, «appartengono» a oltre un miliardo di seguaci di Gesù: «Il diritto dei cristiani di venire in Terra Santa - dice ancora padre Battistelli - è un fatto di fondamentale importanza per tutti i fedeli del mondo: per coloro che vengono e soprattutto per quelli che vivono stabilmente là. La lotta in corso, la progressiva escalation di odio e di morte, fra terrorismo e rappresaglia militare, mette in una situazione difficilissima i cristiani che vivono nella terra dove è nato Gesù».
Israele è quindi un nuovo Erode "che uccide vita e futuro"? E i kamikaze che si fanno saltare in aria? Sono loro che uccidono vita e futuro di giovani innocenti e se Israele tiene sotto assedio questa città è per evitare che altri terroristi si facciano saltare in aria. La redazione de La Stampa avrebbe dovuto avere il dovere di dirlo invece che riportare unicamente il pensiero di queste suore. Addirittura nel titolo, facendo in modo che il lettore che sfoglia il quotidiano ha un'idea di un'Israele malvagia e crudele.
Non sono solo i cattolici a levare la voce. Gennadios Zervos, arcivescovo ortodosso d´Italia ed Esarca per l´Europa meridionale, protesta: «Le autorità del luogo devono rispettare tutte le fedi religiose e consentire da un lato una serena sopravvivenza anche delle locali comunità cristiane (in maggioranza arabe; ndr), dall´altro il diritto alla libera circolazione, in modo particolare nei prossimi giorni in cui sarà festeggiato il Santo Natale di Cristo».
Come è già stato detto Israele non impedirà a nessun cristiano di festeggiare il Natale come non ha mai negato a nessun musulmano di festeggiare le proprie festività (al contrario di quanto succedeve nelle Gerusalemme Est quando si trovava sotto la giurisdizione giordana)
Richard Garrard, vescovo anglicano, e rappresentate di Canterbury preso la Santa Sede, ribadisce che la Terra Santa «non è solo dei popoli che vi abitano... Occorre ricordare che senza l´aiuto della comunità internazionale sarebbe stato impossibile istituire lo Stato di Israele. Tuttora Israele riceve grandi aiuti dall´America e dagli ebrei in Europa. La comunità internazionale non può disinteressarsi di questa tragica situazione».
E allora dovrebbe lasciare via libera ai palestinesi che vogliono farsi saltare in aria nelle sue vie, piazze, autobus, bar e discoteche?
Ma intanto, per Natale, i cristiani devono potersi recare in pellegrinaggio: «Se duemila anni fa Erode bloccò la strada a tre magi - ha dichiarato all´agenzia Fides Hovsep Bezezian, Rettore del Pontificio Collegio Armeno - oggi il nuovo Erode sbarra la strada davanti a tanti cristiani del posto e quelli d´intorno, anzi impedisce a tanti cristiani da tutto il mondo di recarsi nei Luoghi Santi».
Israele non impedisce a nessun cristiano di visitare i luoghi santi.
Israele impedisce la strada solo ad Arafat, finanziatore del terrorismo, capo antidemocratico e affamatore del suo popolo. Un leader insomma che a tutto può assomigliare tranne che a uno dei tre re Magi carico di doni.

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