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Libero Rassegna Stampa
22.12.2021 Un terrorista palestinese alla Camera: l'invito di Laura Boldrini
Intervento dell'Ambasciata di Israele, commento di Andrea Morigi, lettera di Davide Romano

Testata: Libero
Data: 22 dicembre 2021
Pagina: 1
Autore: Andrea Morigi
Titolo: «Ambasciata Israele a Roma: 'Shock per invito Camera a un terrorista' - Un terrorista alla Camera»
Riprendiamo da ADNKRONOS, la breve dal titolo "Ambasciata Israele a Roma: 'Shock per invito Camera a un terrorista' "; LIBERO di oggi, 22/12/2021, a pag.1 con il titolo "Un terrorista alla Camera", il commento di Andrea Morigi; da DAGOSPIA, la lettera di Davide Romano.

Ecco gli articoli:

Risposta a Laura Boldrini | L'HuffPost
Laura Boldrini

ADNKRONOS: "Ambasciata Israele a Roma: 'Shock per invito Camera a un terrorista' "

(Adnkronos) - L'ambasciata israeliana in Italia è "scioccata" dal fatto che un terrorista condannato e due organizzazioni terroristiche come "Al-Haq" e "Addameer", entrambe parte dell'organizzazione terroristica "Fronte popolare per la liberazione della Palestina" ("Fplp"), siano state formalmente invitate a parlare davanti alla sottocommissione per i diritti umani del camera dei deputati presieduto da Laura Boldrini. L'invitato a parlare, Shawan Jabarin, direttore generale di Al Haq, è un terrorista condannato del Fplp. Di lui nel 2009 la Corte Suprema israeliana ha scritto che "agisce come dottor Jekyll e Mister Hyde, a volte come amministratore delegato di un'organizzazione per i diritti umani", e altre volte come attivista in un'organizzazione terroristica che non ha evitato omicidi e tentati omicidi e che non ha nulla a che fare con i diritti'', ricorda l'ambasciata in una nota. "Questo invito - denuncia la rappresentanza - è un riconoscimento per il terrorismo e contrasta completamente con l'aspettativa dell'intera comunità internazionale di dissuadere e impedire alle organizzazioni terroristiche di operare dall'interno di strutture civili e di impedire che qualunque forma di finanziamento finisca nelle mani delle organizzazioni terroristiche. Invece di dare un palco alle organizzazioni terroristiche, la sottocommissione dovrebbe dare un chiaro messaggio che chieda all'Italia di dichiarare che le organizzazioni terroristiche non saranno finanziate dall'Italia e che l'Italia taglierà qualsiasi legame con le organizzazioni terroristiche designate come tali, anche se queste nascondono le loro azioni con una copertura umanitaria. I terroristi non possono dare lezioni alle democrazie sui diritti umani. Queste organizzazioni, infatti, utilizzano in modo improprio il termine di diritti umani, perché le loro attività escludono ebrei e israeliani da diritti fondamentali come il diritto a vivere senza essere uccisi". (Ses/Adnkronos)

LIBERO - Andrea Morigi: "Un terrorista alla Camera"

Immagine correlata
Andrea Morigi

Per saperne di più sull'impegno dell'Italia nella comunità internazionale per la promozione e tutela dei diritti umani e contro le discriminazioni, a Montecitorio non trovano di meglio che organizzare una videoconferenza con un terrorista rosso palestinese. È andata in onda l'altroieri alle 19 sulla web tv della Camera dei Deputati e, per diffondere ancora di più la propaganda araba, l'evento è stato trasmesso anche sul canale satellitare, dove Shawan Jabarin, direttore della ong Al Haq, è riuscito a definire Israele «un sistema di apartheid», «una potenza occupante non ordinaria» e «un finto Stato democratico». Fra i pochi presenti all'audizione, messa in agenda di lunedì, giornata piuttosto morta per i parlamentari, c'è l'onorevole Andrea Orsini, di Forza Italia, che ascolta incredulo gli interventi e poi rivolge una domanda ai due ospiti, per verificare se siano «in grado di di prendere formalmente distanza dall'uso della violenza, dalle aggressioni contro la popolazione civile israeliana, dagli appelli alla distruzione di Israele». Non lo degnano nemmeno di una risposta. Ma Orsini non demorde e diffonde una nota, in cui esprime «sconcerto e rammarico per l'invito a parlare in una sede istituzionale della Camera dei Deputati dei rappresentanti di due associazioni palestinesi, "Al-Haq" e "Addameer", accusate di essere profondamente legate al terrorismo contro la popolazione civile ebraica» e che ne approfittano per attaccare «l'unica democrazia compiuta del medio-oriente, il paese dei sopravvissuti alla Shoah - come "Stato razzista e coloniale"».

INCIDENTE DIPLOMATICO A seguire, l'incidente diplomatico. L'ambasciata israeliana in Italia si dice «scioccata dal fatto che un terrorista condannato e due organizzazioni terroristiche come "Al-Haq" e "Addameer", entrambe parte dell'organizzazione terroristica "Fronte popolare per la liberazione della Palestina" ("FPLP"), siano state formalmente invitate a parlare davanti alla sottocommissione per i diritti umani della Camera dei deputati, presieduta dall'onorevole Boldrini». Emerge così la biografia di Jabarin, «un terrorista condannato del Fplp», del quale «nel 2009 la Corte Suprema israeliana ha scritto che "agisce come dottor Jekyll e Mister Hyde, a volte come amministratore delegato di un'organizzazione per i diritti umani", e altre volte come attivista in un'organizzazione terroristica che non ha evitato omicidi e tentati omicidi e che non ha nulla a che fare con i diritti». Ce n’è anche per Addameer, che secondo la sede diplomatica israeliana, «ha rappresentato in tribunale Samer Arbid, un terrorista palestinese che lavorava in quell'organizzazione e che ha ucciso in modo crudele e disumano Rina Shnerb, una giovane donna israeliana innocente il cui unico "crimine" era la sua identità ebraica». Elemento centrale del commando entrato in azione il 23 agosto 2019 alle fonti di Ein Buvin, in Samaria, «Arbid ha guidato il gruppo, ha preparato l'ordigno che ha ucciso Rina, ferito suo padre e suo fratello e ha attivato personalmente l'esplosivo quando ha visto arrivare la famiglia Shnerb. Fino a poco tempo fa, Arbid appariva sul sito web dell'organizzazione come suo contabile», aggiunge l'ambasciata di Gerusalemme. Se la scelta degli oratori appare provocatoria, Israele non appare impreparato e lancia la propria controffensiva politica: «Questo invito è un riconoscimento per il terrorismo e contrasta completamente con l'aspettativa dell'intera comunità internazionale di dissuadere e impedire alle organizzazioni terroristiche di operare dall'interno di strutture civili e di impedire che qualunque forma di finanziamento finisca nelle mani delle organizzazioni terroristiche», ha aggiunto la sede diplomatica israeliana, sottolineando che «invece di dare un palco alle organizzazioni terroristiche, la sottocommissione dovrebbe dare un chiaro messaggio che chieda all'Italia di dichiarare che le organizzazioni terroristiche non saranno finanziate dall'Italia e che l'Italia taglierà qualsiasi legame con le organizzazioni terroristiche designate come tali, anche se queste nascondono le loro azioni con una copertura umanitaria». Macché, la democratica Boldrini non prevede contraddittorio. Di dar voce anche ai familiari delle vittime del terrorismo arabo e islamico non se ne parla. Men che meno alle associazioni che monitorano il discorso d'odio antiebraico a Ramallah e a Gaza. In compenso c'è posto, nelle aule parlamentari italiane, per l'antisemitismo mascherato da antisionismo. Purché sia travestito da difesa dei diritti umani.

NESSUN DIBATTITO «Considero le affermazioni contenute nella nota dell'Ambasciata del tutto inesatte e improprie», replica la ex presidente della Camera. Lo scudo col quale tenta di difendersi è quello di Eurabia, le istituzioni comunitarie, e delle Nazioni Unite, divenute ormai il braccio politico della jihad palestinese. La Boldrini sa benissimo di aver chiamato «due delle sei ong palestinesi che il 22 ottobre scorso sono state designate dal ministro della Difesa israeliano come "organizzazioni terroristiche", ma ricorda che «l'Alto Rappresentante per la politica estera e di sicurezza comune dell'Ue Josep Borrell, ha dichiarato che le sei organizzazioni incriminate sono inserite nei programmi di finanziamento dell'Unione europea» e che «l'Alta Commissaria per i diritti umani delle Nazioni Unite, Michelle Bachelet, ha definito questa designazione come una violazione delle libertà di associazione, di opinione, di espressione e di partecipazione attiva alla vita pubblica». Sono gli esponenti rispettabili e presentabili del vasto schieramento internazionale che chiede le sanzioni e il boicottaggio contro Israele, ma considera gli attentati suicidi come atti di resistenza.

DAGOSPIA - Davide Romano:

Davide Riccardo Romano - WikiMilano
Davide Romano

Caro Dago, trovo inquietante che dopo le recenti rivelazioni sulla "disattenzione" dello Stato nell'attentato alla sinagoga di Roma del 1982, ora alla Camera dei Deputati vengano invitati terroristi palestinesi. C'è un inquietante filo rosso che lega la disattenzione del 1982 a quella di oggi dell'On. Laura Boldrini che - come presidente della sottocommissione dei diritti umani - permette questa offesa alla vita umana. Gaber ci aveva avvertito, inascoltato, del potere dei più buoni e dell'uso cinico che ne possono fare. Shalom

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