Quel segretario comunale che espone la foto di un capo nazista Cronaca di Anna Dichiarante
Testata: La Repubblica Data: 21 dicembre 2021 Pagina: 9 Autore: Anna Dichiarante Titolo: «Il segretario comunale e il nazista in foto»
Riprendiamo dalla REPUBBLICA - Milano di oggi, 21/12/2021, a pag. 9, con il titolo "Il segretario comunale e il nazista in foto", la cronaca di Anna Dichiarante.
Léon Degrelle
Sulla parete, dipinta di un giallo chiarissimo, campeggiano due fotografie. Una è quella istituzionale del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. L'altra è più grande e ritrae Léon Degrelle; in basso, nello spazio bianco che incornicia il volto del nazista belga, è stampato uno dei suoi motti più citati: "Che il destino ci trovi sempre forti e degni". Le immagini sono appese a poche decine di centimetri di distanza tra loro, in una stanza del municipio di Ferrera Erbognone. Precisamente nell'ufficio dell'avvocato Mariano Cingolani, segretario comunale di questo piccolo paese, poco più di mille abitanti, in provincia di Pavia e di altre cinque località della Lomellina. Oltre a Ferrera Erbognone, infatti, Cingolani è segretario comunale a Tromello, Pieve Albignola, Casei Gerola, Ottobiano e Valeggio Per inquadrare la vicenda è utile ricordare chi fu Degrelle. Fondatore di "Rex", movimento belga d'ispirazione fascista e cattolica, durante la seconda guerra mondiale si arruolò nella Legione Vallone delle Waffen-SS, formazione militare al servizio del Terzo Reich tra le cui fila divenne ufficiale. Aderì al nazismo con convinzione tale da indurre lo stesso Adolf Hitler a definirlo come il proprio figlio ideale. O, almeno, così si racconta.
Dopo la sconfitta tedesca Degrelle, riparò in Spagna per sfuggire alla giustizia e godere della protezione offerta dal regime di Francisco Franco. Sostenne tesi negazioniste sulla Shoah fino alla morte, avvenuta a Malaga nel 1994. E ancora oggi la figura di Degrelle affascina ampie frange dell'estrema destra italiana ed europea, che non di rado gli dedicano omaggi e commemorazioni. Perciò la presenza del suo ritratto alle spalle della scrivania di Cingolani ha messo in allarme la sezione Anpi di Pavia. Sono i membri del circolo cittadino dell'associazione dei partigiani, infatti, a segnalare il caso di Ferrera Erbognone: giudicano grave che l'ufficio del segretario - figura a cui è affidato un incarico amministrativo di vertice, che è inquadrata tra i dirigenti del ministero dell'Interno e che dipende funzionalmente dal sindaco, oltre a lavorare a stretto contatto con giunta e consiglio comunale - ospiti quell'imbarazzante ritratto. Un'immagine che sta II da tempo. Ai suoi bordi, per un po', sono stati attaccati con le puntine anche ritagli di stampa locale riferiti a precedenti esperienze professionali dell'avvocato, rispetto alle quali sembrava calzante la citazione di Degrelle su forza e dignità. Resta un dubbio. La mostrina cucita sul colletto della divisa del nazista, a detta di chi ha esaminato la foto, appare tutta nera e non si vedono quasi né il simbolo "SS" né la croce di metallo che luccicano in maniera evidente nelle altre riproduzioni del medesimo scatto fotografico. Perché?