Al collasso l'Afghanistan dei talebani Commento di Francesca Ghirardelli
Testata: Avvenire Data: 15 dicembre 2021 Pagina: 15 Autore: Francesca Ghirardelli Titolo: «Al collasso l'Afghanistan dei taleban»
Riprendiamo da AVVENIRE di oggi, 15/12/2021, a pag.15 con il titolo "Al collasso l'Afghanistan dei taleban" l'analisi di Francesca Ghirardelli.
«Vedete questa bambina? Una paziente così piccola avrebbe bisogno di una pompa per infusione endovenosa che assicuri di somministrarle una quantità di liquidi non troppo abbondante. Qui non ce l'abbiamo. E l'incubatrice? Il dispositivo per riscaldare era rotto, ho recuperato dei pezzi e l'ho sistemato da solo». A raccontarlo allo staff dell'Oms è il dottor Atiqullah Halimi, pediatra dell'unità di terapia intensiva neonatale del Malalay Maternity Hospital di Kabul. Scarsi gli equipaggiamenti, assente la manutenzione: di questi problemi si occupava una Ong tedesca fino ad agosto, finché i taleban non sono arrivati nella capitale. Da allora molti operatori umanitari internazionali hanno lasciato l'Afghanistan. Non è un'eccezione nemmeno il fatto che il dottor Halimi, di sera, porti la cena al personale del turno di notte, che altrimenti rimarrebbe senza mangiare. La struttura non ha più cibo per dipendenti né pazienti.
C'è carenza di personale, di forniture, persino di carburante ed elettricità nel sistema sanitario al collasso. Ciò che invece proprio non manca sono le sfide da affrontare in corsia. La lista è lunga, disarmante: diverse le epidemie in corso, morbillo, polio, febbre dengue, focolai di diarrea acuta, e, ovviamente, la pandemia di Covid-19. Rispetto a quest'ultima l'Oms riferisce di casi sottostimati, pochi tamponi e solo 40 squadre di risposta rapida Covid (Rrt) rispetto alle 307 operative fino a luglio. Un'epidemia di morbillo è attiva da inizio anno, un focolaio di febbre dengue da fine settembre. Un po' di speranza arriva dalla lotta alla polio: lunedì Oms e Unicef hanno avviato una nuova campagna di immunizzazione, la seconda da agosto. In queste ore si stanno raggiungendo bambini in zone in passato inaccessibili. Pessime, invece, le notizie che giungono dal fronte della malnutrizione: l'Oms stima che 1 milione di bambini sotto i cinque anni rischi la vita, ma anche oltre la metà della popolazione afghana — 22,8 milioni di persone — affronterà un'insicurezza alimentare acuta ad inizio 2022. Lo ha ricordato ieri anche la vice ministra degli Esteri, Marina Sereni, in un convegno aTrento. Nelle stesse ore arrivava l'aumento del prezzo del pane, dopo quelli di olio, farina e alni alimenti A pesare in maniera diretta su salute e alimentazione ma, in fondo, su ogni singolo aspetto della vita, è, sin dall'avanzata taleban, la sospensione repentina degli aiuti internazionali, che prima finanziavano il 75% delle spese del governo. L'Occidente teme che gli aiuti finiscano nelle mani sbagliate, ma l'attuale regime di sanzioni contro i leader taleban rende arduo prevenire il collasso. Circa 60 milioni di dollari sono stati affidati a Oms e Unicef per sostenere 2mila strutture sanitarie (ma noni centri Covid) fino a gennaio. Altri 280 milioni di dollari dovrebbero venire erogati a breve dalla Banca mondiale a Pam e Unicef per gli stipendi di medici e infermieri. Più complicato, invece, sarà finanziare il sistema scolastico, con denaro che transiterebbe dalle casse dei nuovi padroni islamisti. Casse che oggi sono vuote: le riserve della banca centrale afghana, 10 miliardi di dollari, gran parte detenute negli Usa, sono congelate da agosto. La Banca Mondiale tiene fermi altri 1,5 miliardi Secondo il Financial Times «ci vorranno mesi prima che vengano perfezionati i complicati requisiti legali necessari per sbloccare i fondi» forse nel «primo trimestre fiscale del 2022». Per molti afghani potrebbe essere troppo tardi.
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