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Libero Rassegna Stampa
14.12.2021 Benvenuti in Siria, un narcostato nel cuore del Medio Oriente
Commento di David Zebuloni

Testata: Libero
Data: 14 dicembre 2021
Pagina: 13
Autore: David Zebuloni
Titolo: «Ayatollah ed Hezbollah hanno trasformato la Siria in un narcostato»
Riprendiamo da LIBERO di oggi, 14/12/2021, a pag.13 con il titolo "Ayatollah ed Hezbollah hanno trasformato la Siria in un narcostato" il commento di David Zebuloni.

Inseguire il sogno di Israele, tra realtà e illusioni | Kolòt-Voci
David Zebuloni

Il Captagon e le altre droghe usate in guerra per togliere la paura -  Focus.it

Quasi come fosse il paradosso dell'uovo e della gallina, ci si domanda spesso se sia il terrorismo a generare delinquenza e povertà o viceversa Talvolta, pare che sia il contesto civile ad influire sull'inciviltà dell'uomo, eppure, come spesso vediamo accadere in Medio Oriente, il terrorismo risulta essere talmente insito e radicato nell'uomo, da non dipendere da alcun fattore esterno. Cercando di trovare una risposta al tormentato interrogativo, l'Alma Center ha condotto una ricerca approfondita sulla natura dell'industria di droga dell'Iran e di Hezbollah nel sud della Siria. I dati emersi dallo studio, dunque, allarmano, ma non stupiscono: il legame tra droga e terrorismo c'è, esiste, ed è forte.

Nella Siria meridionale, infatti, vi è un'inconfutabile corrispondenza tra la piattaforma utilizzata a favore del contrabbando di droga e quella utilizzata a favore del terrorismo contro lo Stato d'Israele. Ad esempio, la raccolta di informazioni per le attività di traffico di droga, vengono spudoratamente usate come intelligence per eventuali attività terroristiche future. Le persone coinvolte nella produzione e nella distribuzione delle sostanze stupefacenti, sono le stesse coinvolte nel contrabbando di armi per attività terroristiche. E ancora, i soldi incassati delle attività della droga, sono gli tessi utilizzati per finanziare il terrorismo locale. Anche in Siria l'industria della droga, gestita da niente meno che i parenti del presidente Bashar al-Assad, è diventata una potenza multimiliardaria capace di eclissare le esportazioni legali del Paese e trasformarlo nel primo al mondo per traffico di sostanze stupefacenti. Il suo prodotto di punta è il captagon, un'anfetamina illegale, e le sue operazioni si estendono in tutta la Siria, comprese le officine che producono le pillole, gli impianti di confezionamento in cui sono nascoste per l'esportazione e le reti di contrabbando per inviarle ai mercati esteri. Un'indagine del New York Times ha scoperto che gran parte della produzione e della distribuzione è supervisionata dalla quarta divisione corazzata dell'esercito siriano, un'unità d'élite comandata da Maher al-Assad, fratello minore del presidente, nonché uno degli uomini più potenti della Siria. D'altronde, il traffico di droga è emerso tra le rovine di un decennio di guerra che ha sconvolto l'economia locale e ha ridotto la maggior parte della sua gente alla povertà assoluta, lasciando i membri degli affari siriani alla ricerca di nuovi modi per guadagnare valuta ed eludere le sanzioni economiche americane.

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