Riprendiamo dalla REPUBBLICA di oggi, 10/12/2021 a pag.25 con il titolo "La sfida di Biden alle autocrazie" l'analisi di Paolo Mastrolilli.
Paolo Mastrolilli
Joe Biden
«La sfida dei nostri tempi è preservare la democrazia», per contrastare le autocrazie sul piano globale, e togliere il fiato a populismi e sovranismi su quello domestico. Al netto di tutte le critiche su tempi, modi e inviti, questo è il senso del vertice virtuale ospitato ieri da Biden. Dimostrare nella pratica che il sistema democratico resta il peggiore al mondo, con l'eccezione di tutti gli altri, come diceva Churchill. E provare ai cittadini che è ancora il migliore per soddisfare le loro esigenze concrete, in modo da disinnescare le minacce degli autocrati che ammassano truppe davanti all'Ucraina, oppure navigano negli oceani come se appartenessero a loro, ma anche dei populisti e sovranisti che assaltano il Congresso Usa. Magari il Summit for Democracy non fornirà la panacea per tutti questi mali, ma a giudicare dalla stizzita critica di Cina e Russia ha centrato il tema al centro delle dispute globali. «Metà delle democrazie — ha detto Biden — hanno sperimentato un declino negli ultimi dieci anni, compresi gli Usa. C'è una recessione della democrazia, la sfida dei nostri tempi è preservarla e unirci contro le autocrazie». Il capo della Casa Bianca ha avvertito che «la democrazia non accade per caso. Non è solo una dichiarazione, ma un atto che dobbiamo rinnovare generazione dopo generazione». Il presidente ha garantito che «noi vogliamo guidare con l'esempio», ammettendo che gli Usa devono «combattere instancabilmente per essere all'altezza dei loro ideali democratici», come ha dimostrato l'assalto al Congresso del 6 gennaio. L'attenzione poi va rivolta fuori dai confini, dove «gli autocrati giustificano le loro politiche di repressione come il mezzo più efficace per rispondere alle sfide del momento».
Ma è vero l'esatto contrario, e Biden vuole dimostrarlo mettendo sul piatto 424 milioni di dollari per finanziare iniziative che vanno dalla libertà di stampa alla lotta alla corruzione. Mario Draghi ha detto che le democrazie sono state «all'altezza» della pandemia: «Le nostre istituzioni sono rimaste forti ed efficaci. Abbiamo preservato lo Stato di diritto. Le nostre economie sono in forte ripresa grazie al sostegno senza precedenti fornito da governi e banche centrali». In questo quadro, il Recovery plan europeo è «un esempio di resilienza e democrazia nei giorni più bui della crisi». Gli ambasciatori cinese e russo hanno scritto insieme un articolo in cui denunciano Washington: «Sta mostrando una mentalità da Guerra Fredda, che alimenterà il confronto ideologico e le divisioni nel mondo». Pechino è irritata per l'invito a Taiwan, il boicottaggio diplomatico delle Olimpiadi, e ora anche la legge approvata alla Camera per bandire i beni prodotti nello Xinjiang che sfruttano il lavoro forzato. Mosca lamenta lo scontro nell'Europa orientale. Magari il vertice non sarà perfetto, ma gli attacchi provano che questa è la sfida centrale della nostra epoca.
Per inviare a Repubblica la propria opinione, telefonare: 06/49821, oppure cliccare sulla e-mail sottostante