Testata: Il Foglio Data: 07 dicembre 2021 Pagina: 1 Autore: Giulio Meotti Titolo: «'Il MeToo è sacro'»
Riprendiamo dal FOGLIO di oggi, 07/12/2021, a pag. 1, l'analisi di Giulio Meotti dal titolo 'Il MeToo è sacro'.
Giulio Meotti
Roma. Un dibattito organizzato attorno al libro della filosofa Sabine Prokhoris, critica del MeToo, è stato cancellato all'ultimo minuto dalla facoltà Descartes Necker. "#MeToo: irragionevolezza collettiva, panico sessuale". Questo il titolo del dibattito attorno al libro di Prokhoris, "Le Mirage #MeToo". Cédric Lemogne della facoltà di Medicina giustifica così la censura: "Il nostro istituto, come tutte le università, ha avviato da diversi anni una politica di prevenzione della violenza sessuale. Il dibattito era incompatibile. Non si tratta di censurare, ma permettere che si tenesse questa conferenza avrebbe mandato un messaggio ambiguo". Sabine Prokhoris, parlando con il settimanale Marianne, dice che avrebbe voluto dibattere sulle conseguenze della "rivoluzione purificatrice del MeToo". Paul Bensussan, psichiatra della Corte di cassazione, intervistato sempre da Marianne, spiega che doveva parlare alla conferenza per difendere l'idea "che un esperto non dovrebbe mai essere un attivista. C'è una regressione del pensiero che significa che ogni critica è squalificata". Erano state segnalate proteste contro il dibattito e accademici avevano preso posizione perla censura. "Su MeToo, ma non solo, in nome della libertà di parola, su pressione di gruppi militanti, ogni voce di dissenso è considerata illegittima, addirittura complice delle violenze sulle donne" dice Prokhoris. E cita il caso nel Regno Unito di Kathleen Stock, accademica e attivista femminista che ha dovuto dimettersi dall'Università del Sussex per la critica al gender. "Oggi siamo di fronte a un programma metapolitico, per usare un termine derivato da Gramsci: una minoranza si sta diffondendo nell'opinione pubblica, prima conquistando le élite intellettuali e poi prendendo il potere nelle istituzioni", conclude Prokhoris. Il woke, egemone in quelle americane, sta conquistando anche le università francesi. Un allestimento delle "Supplici" di Eschilo è stato cancellato alla Sorbona in seguito alle accuse di razzismo. "Charb", Stéphane Charbonnier, il direttore di Charlie Hebdo, prima che i terroristi lo uccidessero stava lavorando a un libro che sarebbe uscito postumo, una Lettera ai truffatori della islamofobia. Non si rivolgeva ai terroristi che avrebbero decimato la sua redazione, ma agli "escrocs", i benpensanti imbroglioni. E i truffatori si sarebbero presi la rivincita anche da morto. In una intervista all'Express, il regista che ha portato in scena quel testo macchiato di sangue, Gérald Dumont, rivela che le università lo boicottano tutte. "Le volte che abbiamo fatto richiesta non abbiamo ricevuto risposta". Le università stanno diventando dei soviet.
Per inviare al Foglio la propria opinione, telefonare: 06/5890901, oppure cliccare sulla e-mail sottostante