domenica 24 novembre 2024
CHI SIAMO SUGGERIMENTI IMMAGINI RASSEGNA STAMPA RUBRICHE STORIA
I numeri telefonici delle redazioni
dei principali telegiornali italiani.
Stampa articolo
Ingrandisci articolo
Clicca su e-mail per inviare a chi vuoi la pagina che hai appena letto
Caro/a abbonato/a,
CLICCA QUI per vedere
la HOME PAGE

vai alla pagina twitter
CLICCA QUI per vedere il VIDEO

Lo dice anche il principe saudita Bin Salman: Khamenei è il nuovo Hitler


Clicca qui






Informazione Corretta Rassegna Stampa
02.12.2021 La presentazione del libro di Fiamma Nirenstein 'Jewish Lives Matter'
Commento di Deborah Fait

Testata: Informazione Corretta
Data: 02 dicembre 2021
Pagina: 1
Autore: Deborah Fait
Titolo: «La presentazione del libro di Fiamma Nirenstein 'Jewish Lives Matter'»
La presentazione del libro di Fiamma Nirenstein 'Jewish Lives Matter'
Commento di Deborah Fait

A destra: la copertina


Jewish lives matter: Fiamma Nirenstein dimostra che la discriminazione  contro gli ebrei danneggia tutte le società - Mosaico
Fiamma Nirenstein

Grazie a Radio Radicale ho potuto seguire la presentazione del nuovo libro di Fiamma Nirenstein "Jewish lives matter. Diritti umani e antisemitismo ", durante il Congresso dell'Unione della Associazioni Italia Israele. Devo ammettere di aver sentito un po' di nostalgia perché quella era anche la "mia casa" tanti anni fa. Gli interventi sono stati ad alto livello: Carlo Benigni, Angelo Pezzana, Ruth Dureghello, Dario Peirone, Nicoletta Tiliacos, Piero Sansonetti, Paolo Liguori, Giulio Maria Terzi di Sant'Agata, Maurizio Turco, Roberto Hassan, Luigi Florio. Il discorso fatto dall'ambasciatore di Israele in Italia, Dror Eydar, è stato davvero unico. Uno dei discorsi più belli e articolati sulla situazione dell'ebraismo, del sionismo e degli ebrei nel mondo, sentiti finora. Dopo i vari interventi degli ospiti ha parlato Fiamma e io ogni volta mi commuovo, non solo pensando alla nostra vecchia amicizia, ma perché ogni sua parola sarebbe come se l'avessi pensata io stessa.

Sono in totale sintonia con lei, non solo, ma anche la nostra vita politica è simile, figlie della stessa generazione fatta di lotte femministe( quelle vere) di diritti civili (quelli veri) ma con un particolare non molto popolare in più: eravamo innamorate di Israele. Sembra strano ma, pur non conoscendoci ancora, siamo venute entrambe in Israele nel 1967, in kibbutz diversi e senza sapere l'una dell'altra. Fiamma era già una giornalista famosa mentre io ero semplicemente una sconosciuta sionista, ma eravamo là entrambe per sostenere, come potevamo, Israele in guerra. Politicamente eravamo di sinistra, e chi non lo era all'epoca, comunista o fascista, nessuna via di mezzo, per poi cambiare idea davanti all'odio, spesso ferocemente aggressivo, della sinistra italiana per Israele. Non ho ancora avuto modo di leggere il suo ultimo libro ma avendo già divorato i precedenti non vedo l'ora di averlo tra le mani. Leggere come combattere l'antisemitismo e l'odio millenario per gli ebrei, scritto da una penna stupenda come quella di Fiamma Nirenstein, è un insegnamento per tutti noi che amiamo Israele. L'ambasciatore Eydar ha accennato quanto fosse antico l'odio per gli ebrei citando un pensatore mediorientale di 3000 anni fa, Balaam, considerato un profeta moabita, figlio di Beor , re di Moab: ". "ecco un popolo che dimorerà solo e non sarà annoverato fra i popoli".

Secoli dopo, durante l'esilio del popolo ebraico, intorno al 474 a.C., in Babilonia, ecco comparire colui che anticipò i desideri di genocidio apparsi in Europa col nazifascismo, Aman, ministro del re di Persia Assuero e profondo odiatore del popolo ebraico. Egli suggerì al re di ammazzare tutti gli ebrei esistenti sul territorio. L'intervento di Ester su Mardocheo salverà gli ebrei, Aman verrà giustiziato dal re, gli ebrei poterono così ritornare a Sion e per prima cosa restaurarono il Tempio di Gerusalemme distrutto e accesero un lume che durò sette giorni. Da allora gli ebrei nel mondo ricordano la Festa delle Luci, quella luce che miracolosamente illuminò il Tempio per ben sette giorni senza mai spegnersi. L'odio antiebraico dei giorni nostri non ha nulla da invidiare al passato. Con una legge del 23 giugno 2014, il Parlamento israeliano ha fissato al 30 novembre la giornata in cui si commemora l’esodo forzato degli oltre 850.000 ebrei espulsi dai paesi arabi e dall’Iran dopo il 1948, anno della rifondazione di Israele dopo più di 2000 anni di esilio e persecuzioni del popolo ebraico. La scelta della data non è casuale, cade il giorno seguente a quel 29 novembre 1947 quando fu approvata la risoluzione 181 che dava legittimità giuridica alla futura proclamazione dello Stato d’Israele con il Piano di Spartizione della Palestina. Come tutti sanno ormai, la risoluzione non fu mai accettata dagli stati arabi e, a seguito della nascita d’Israele, il 14 maggio 1948, intere comunità ebraiche furano sradicate dai paesi in cui vivevano da 2500 anni. Ebbe inizio la prima guerra per l'indipendenza di Israele scatenata dai paesi arabi uniti nel desiderio di distruggere il piccolo paese appena nato. Da allora è stato un crescendo di guerre, terrorismo e di odio da parte del resto del mondo. Odio che si scatenò a livello internazionale nel 1967 quando Israele vinse la guerra dei sei giorni e conquistò territori suoi da sempre come Giudea, Samaria e Gerusalemme, unica capitale di Israele e mai appartenuta ad altre nazioni. Odio antiebraico che ai giorni nostri si nasconde dietro un ipocrita sinonimo di antisemitismo, cioè antisionismo. La linea che separa i due odi non esiste, sono esattamente la stessa cosa. Cos'è il sionismo? È il movimento fondato da Theodor Herzl a fine '800 quando capì che gli ebrei non avrebbero potuto vivere senza la sicurezza di un proprio stato. Con la nascita di Israele il sionismo è il movimento a difesa del diritto all'esistenza dello Stato ebraico. Quindi essere antisionisti significa voler distruggere Israele, esattamente il desiderio di Hitler che voleva ammazzare ogni ebreo d'Europa.

Giorni fa il quartiere di Beverly Hills nella contea di Los Angeles in California è stato ricoperto di volantini in cui si chiedeva la distruzione di Israele e dei sionisti, cioè gli ebrei. Alcuni giorni fa, Zipi Hotoveli, ministro della Knesset, è stata aggredita a Londra dove si trovava per una conferenza, e le è stato impedito di parlare. All'ONU si usano i "diritti umani" per estromettere Israele dal consesso delle nazioni. L'ambasciatore Eydar ha detto chiaramente con numeri e date cosa accade all'ONU: " Negli ultimi 6 anni, dal 2015 ad oggi, ONU ha rilasciato 5 risoluzioni contro l'Iran, 6 contro la Corea del Nord, 8 contro la Siria cha ha avuto 500.000 moti e 11 milioni profughi. Nello stesso periodo di tempo 112 risoluzioni sono state emanate contro Israele! Questo è antisemitismo!... Lo Statuto di Hamas contiene l'impegno di arrivare alla distruzione Israele, uccidere gli ebrei dove si trovano." E ha continuato l'ambasciatore: "Nessuno accetterebbe che l'Italia non abbia diritto ad esistere. Ecco la differenza". Si, questa è la differenza, questo è l'antisemitismo: non solo voler distruggere Israele ma anche tacere di fronte a simile minaccia. E il mondo tace sempre. Nessuno si indigna per le minacce e i pericoli di distruzione che Israele sopporta quotidianamente. Se non è l'Iran, è Hamas, se non è Hamas è Abu Mazen, se non sono questi qua allora ecco il BDS che internazionalmente continua la sua propaganda di odio per convincere il mondo che gli ebrei non hanno diritto ad uno stato e che, se non se ne vanno, allora devono essere ammazzati. Nei campus universitari il BDS impedisce agli studenti ebrei di vivere e studiare serenamente. Ultimamente vogliono impedire che arrivi nelle mense universitarie cibo kasher. Tentano di boicottare il concorso per l'elezione di Miss Mondo che si terrà a Eilat. Non sanno più cosa inventarsi, non potendo ammazzarci tentano di renderci la vita impossibile. Dimenticano però una cosa, noi siamo il popolo dalla dura cervice, abbiamo sopportato e superato ogni tipo di persecuzioni e siamo ancora qui dopo più di 3000 anni, più vivi che mai, più forti di sempre. "Pensavamo, ha detto ancora l'ambasciatore di Israele, che l'orrore della Shoah avrebbe distrutto l'odio contro gli ebrei. Così non è stato." Ma, come scrive Fiamma: Le vite degli ebrei hanno valore. Jewish Lives matter.

Immagine correlata

Deborah Fait
"Gerusalemme, capitale unica e indivisibile dello Stato di Israele"


takinut3@gmail.com

Condividi sui social network:



Se ritieni questa pagina importante, mandala a tutti i tuoi amici cliccando qui

www.jerusalemonline.com
SCRIVI A IC RISPONDE DEBORAH FAIT