Allarme! Complotti!
Commento di Diego Gabutti
Leonardo Bianchi, Complotti! Da Qanon alla pandemia, cronache dal mondo capovolto, Minimum Fax 2001, pp. 323, 18,00 euro, eBook 9,99 euro.
Come le grandi religioni monoteiste, che non ammettono altro Iddio che Dio e guardano storto chiunque non prenda un cero e s’accodi alla processione, anche le teorie del complotto accampano lo stesso diritto all’infallibilità. Agli occhi dei complottisti siamo tutti eretici oppure vittime del «sistema» (il babau delle opposizioni radicali fin dai sixties) in attesa di meritarci il «risveglio». Andrà male a chi, per suo demerito, non si risveglierà in tempo, prima cioè dell’Ora X: il Judgment Day, quando Trump tornerà alla Casa Bianca, o arriveranno gli alieni, e comunque l’Evento, quale che sia, avrà luogo. Né caldo né freddo, chi non s’è schierato con i Figli della Luce contro i Figli delle Tenebre magari non sarà vomitato dalla bocca di suprematisti bianchi, cancel-culturisti e No-VAX; e forse non finirà sulla forca come Bill Gates e gli altri arcidiavoli; ma passerà i suoi guai. Odio gl’indifferenti, diceva Gramsci. Idem i complottisti. Nessuna pietà per i tiepidi. Convinti che il mondo sia nelle mani d’una «Cabala» di pedofili-satanisti guidata (chissà perché) da Hillary Clinton, usa a dare i bambini in sacrificio a Satanasso negli scantinati delle pizzerie di Washington D.C., sempre che a governare il mondo non siano piuttosto i «rettiliani», alieni rettiloidi camuffati da umani come i Visitors del vecchio serial televisivo, i seguaci delle teorie complottarde vivono in un «mondo capovolto», dove niente è come appare, e si rischia di precipitare su nel cielo.
È la dimensione ai confini della realtà, anzi ben oltre i medesimi, che esplora Leonardo Bianchi, blogger e giornalista, in un reportage da brivido: Complotti! Da Qanon alla pandemia. «Cartoonia» dark, nel mondo immaginario dei cospirazionisti ogni evidenza è «maya», illusione, inganno. Qui la scienza è una congiura contro la sapienza vetero e neo-tradizionale (rimedi naturali, terra piatta, Ufo, pandemie pilotate, elezioni col trucco). Niente di nuovo nel cospirazionismo in sé, presente sulla piazza della condizione umana fin dalla fondazione del mondo (c’è il Serpente, il primo dei rettiliani, dietro l’affaire del paradiso perduto, quando i nostri progenitori vengono cacciati a pedate dall’Eden e condannati a guadagnarsi il pane col sudore della fronte e a partorire nel dolore, così imparano). In tempi più recenti, secondo la moderna vulgata complottarda, a controllare il racket della cospirazione sono i gesuiti, i massoni, gl’Illuminati di Baviera, i Savi Anziani di Sion, le grandi centrali di spionaggio, la CIA, il KGB, e poi Microsoft, Google e Apple, Big Pharma, l’Area 51. Tira una brutta aria per chi denuncia il «sistema» in quest’inizio di millennio. Adesso c’è il Deep State, lo stato profondo, dove s’apparecchiano, sempre secondo la vulgata, tutte le congiure, e c’è posto per ogni nemico di quella che, tracollate le ideologie, è oggi la Vera Religione dell’Occidente: il Delirio pop.
«Seducente non tanto per la forza delle sue argomentazioni», scrive Bianchi, «ma per l’intensità delle passioni che suscita», il culto dei complotti – e in particolare QAnon, il vasto movimento cospirazionista che li comprende, sostiene, integra e diffonde tutti – è una sorta di «iper-religione» che nasce dal web, dal suo lato oscuro, come l’Anticristo di Rosemary’s Baby nasceva ai piani alti del Dakota Building, nell’Upper West Side di Manhattan. QAnon è «un simulacro di religione che attinge i suoi precetti dalla cultura popolare, con la quale vive in uno stato di simbiosi. Sia la cosmologia che l’antropologia di QAnon sono influenzate in larga parte dalla cultura pop». Matrix dei fratelli (oggi sorelle) Wachowski, l’orrendo film Scontro tra titani e Paura e delirio a Las Vegas (il romanzo «gonzo» di Hunter S. Thompson come pure il film psichedelico che ne ha tratto Terry Gilliam, l’ex Monty Python): sono solo alcune tra le fonti evangeliche di questa religione che ha per messia Donald Trump, il quale sta alla satanista Hillary Clinton come Abraham Van Helsing, il cacciatore di vampiri, al Conte Dracula. Un po’ come i «rasta» giamaicani, in tempi più miti, avevano per messia Hailé Selassié, il Negus, che sotto Mussolini figurava tra le figurine Liebig del regime come il re (da abbattere) delle «faccette nere».
Ci sono religioni che hanno divinizzato Elvis Presley e JFK. C’è persino una religione che ha nel suo pantheon il Generale De Gaulle. Ma il monumento metafisico che le varie anime di QAnon hanno elevato a «The Donnie» è qualcosa che non si vedeva dai tempi di Maometto: il Profeta che chiama i suoi seguaci alla jihad, nel nostro caso alla guerra santa contro i risultati elettorali e all’assalto del Campidoglio, il tempio stesso delle libertà costituzionali, e la cui sharia vaneggiante dilaga nel mondo abbattendo le barriere nazionali. Tutto si tiene, destra e sinistra, suprematismo bianco e populismo, razzismo e controcultura, per esempio in fatto di misure sanitarie in tempo di Covid 19 (ma non solo): «Piers Corbyn (fratello dell’ex leader del partito laburista Jeremy Corbyn) spiega al Guardian che “siamo di fronte a una semplice influenza, e quindi le chiusure e tutto quello che comportano sono ingiustificabili”». David Icke, l’ex cronista sportivo cui dobbiamo la teoria del complotto rettiliano, sostiene che «i rettiliani sono effettivamente degli alieni (e non una parola in codice per “ebrei”)» ma intanto difende «i negazionisti dell’Olocausto e cita fonti neonaziste nei suoi libri senza farsi troppi problemi. […] Icke vende tanto e gira il mondo con tour a pagamento, partecipando come ospite d’onore a vari eventi – come il “Bilderberg Fringe Festival” a Watford del 2013, dove due neodeputati del Movimento 5 Stelle lo abbracciano come se fosse loro padre» (allegria). Non basta: «Elementi come il femminismo, il multiculturalismo, il “politicamente corretto”, il relativismo e i diritti civili sarebbero il frutto avvelenato d’una cospirazione ordita da un gruppo d’accademici ebrei marxisti della “scuola di Francoforte” (tra cui Theodor Adorno, Max Horkheimer, Herbert Marcuse e altri) che col loro approccio eterodosso e interdisciplinare hanno coniato la cosiddetta “teoria critica”». Ma il meglio sono i post di «GhostEzra», soldato digitale, che «raggiungono picchi di assurdità notevoli, oltrepassando quelli delle classiche teorie di QAnon. Sostengono per esempio che Joe Biden sia morto nel 2019, e che il “presidente Joe Biden” sia l’attore James Woods con una maschera; oppure che Ivanka Trump, figlia dell’ex presidente, non si sia vaccinata contro il coronavirus ma sia stata segretamente uccisa”». Tornando infine alla pandemia, la «narrazione di QAnon» – non diversamente da quella di Trump e degli sciroccati suoi seguaci che hanno preso d’assalto il Campidoglio nel gennaio scorso lasciando cinque morti sul terreno – «è cambiata più volte: prima ha detto che il virus è stato creato dai cinesi e dal Deep State per mettere in difficoltà il presidente; poi ha negato l’esistenza del virus; e infine ha detto che il coronavirus esiste, ma non c’è nulla di cui preoccuparsi – era previsto, fa parte del “piano” e aiuterà Donald Trump a combattere meglio i traditori satanisti».
Diego Gabutti