lunedi` 30 dicembre 2024
CHI SIAMO SUGGERIMENTI IMMAGINI RASSEGNA STAMPA RUBRICHE STORIA
I numeri telefonici delle redazioni
dei principali telegiornali italiani.
Stampa articolo
Ingrandisci articolo
Clicca su e-mail per inviare a chi vuoi la pagina che hai appena letto
Caro/a abbonato/a,
CLICCA QUI per vedere
la HOME PAGE

vai alla pagina twitter
CLICCA QUI per vedere il VIDEO

Lo dice anche il principe saudita Bin Salman: Khamenei è il nuovo Hitler


Clicca qui






Le leggi razziste 25/11/2021


Razzisti anche prima delle leggi razziali - Patria Indipendente

Gentilissima Debora, Mio padre, cattolico praticante, poco prima di morire ottantenne (nel 1990), mi rivelò che causa leggi razziali (1938) sua cugina (da parte materna, cognome DeAngelis) non avrebbe avuto il permesso di matrimonio. Lui fu incaricato dalla famiglia di contattare le autorità in quel di Ancona. Secondo le sue parole "fu una cosa laboriosa" ma l'accusa di ebraismo decadde. Non avendomi voluto dire quali fossero state le prove esibite (certificati battesimali, dichiarazioni di Comunità Ebraiche di "non appartenenza), mi è ora venuto il dubbio che tutto fosse stato risolto con un esborso di soldi (a quella data la famiglia di mio padre aveva risorse derivate da vendita di attività commerciale). Secondo Lei la corruzione, in quel tragico contesto, era una via liberatoria praticabile? So che non è facile fare congetture, ma spero in una risposta. Cordiali saluti,

Emilio Strepetti

Gentile Emilio,
Lei mi parla di tempi estremamente difficili per gli ebrei, erano anni in cui ognuno cercava di salvarsi in ogni modo possibile. Può darsi che i soldi avessero avuto peso nel certificato di "non appartenenza alla razza ebraica". Conosco personalmente famiglie che si sono salvate pagando tutto quello che avevano ai nazifascisti per i quali il denaro ebraico non puzzava per niente. Non sempre chi cercava di salvarsi lo ha potuto fare perché quei criminali spesso prendevano i soldi e poi non mantenevano la promessa di lasciarli vivere. La cugina di suo padre, senza quella "cosa laboriosa" non solo non avrebbe potuto sposarsi ma sarebbe anche stata deportata. Non credo sia giusto parlare di corruzione, lo definirei semmai un tentativo giusto e disperato di salvarsi la vita mentre era imminente la tragedia che avrebbe travolto gli ebrei.
Un cordiale shalom

Condividi sui social network:



Se ritieni questa pagina importante, mandala a tutti i tuoi amici cliccando qui

www.jerusalemonline.com
SCRIVI A IC RISPONDE DEBORAH FAIT