IC7 - Il commento di Claudia De Benedetti
Dal 15 al 20 novembre 2021
Chanukkà
La festa ebraica di Channukkà cade quest’anno la prossima settimana, dal 28 novembre al 6 dicembre. Tra tutte le ricorrenze ebraiche è l’unica che non affondi in qualche modo le sue radici nella Torà, la Bibbia, è infatti stata stabilita dai Maestri del Talmud e ricorda gli avvenimenti accaduti nella terra d’Israele tra il 168 e il 165 prima dell’era volgare. Antioco Epifane di Siria, ottavo re della dinastia seleucide, erede di una piccola parte dell’impero appartenuto ad Alessandro Magno, voleva imporre la religione greca alla Giudea. Le mire di ellenizzazione furono contrastare e impedite da Mattatià Maccabeo, un sacerdote di Modiin della famiglia degli Asmonei che insieme ai suoi sette figli diede avvio alla rivolta. Channukkà è conosciuta anche come la festa del miracolo dell’olio. Dopo tre lunghi anni strenue battaglie, il 25 del mese ebraico di kislev del 165 a.e.v. il Tempio fu riconquistato, si dovette procedere alla sua riconsacrazione, fu trovata una sola ampolla di olio puro con il sigillo del Sommo Sacerdote, sufficiente per un’unica giornata. Per la preparazione dell’olio puro, raccolto dalle prime gocce della spremitura delle olive, erano necessari otto giorni, ma l’olio miracolosamente durò il tempo necessario, dando così la possibilità ai Sacerdoti di prepararne di nuovo. In ricordo di quel miracolo i Maestri del Talmud istituirono la festa Channukkà, di lode e di ringraziamento al Signore.
La prima sera si accende un lume su un candelabro a nove bracci e ogni sera, per otto sere, se ne aggiunge uno in più, fino a che l’ottava sera si accendono otto lumi. Il candelabro, che si chiama Channukkià, può avere diverse forme, gli otto contenitori per i lumi devono però essere tutti allineati alla stessa altezza, il nono lume chiamato ‘shammash’, servitore, viene utilizzato per accendere gli altri lumi e collocato in una posizione diversa. Mentre le fiammelle ardono i bambini usano giocare con le trottola, in ebraico ‘sevivon’, in ricordo del fatto che durante il periodo della dominazione greco-siriana i piccoli si trovavano nelle strade a studiare la Torà facendo credere ai soldati di Antioco di essere riuniti per giocare con le trottole. La trottola di Channukkà è particolare perché sulle sue quattro facce sono scritte le lettere ebraiche ‘nun, ghimel, he, pe’, iniziali delle parole ‘nes, gadol, hayà, po’, il cui significato in italiano è “un grande miracolo è avvenuto qui”. Giocare con le trottole è un modo per insegnare ai bambini che non si devono dimenticare i miracoli operati da Dio in favore del popolo ebraico, neppure durante il gioco e il divertimento. È consuetudine fare doni a famigliari e amici e offrire elemosina ai poveri, anche qui la motivazione è nel contesto storico dell’epoca ellenistica in cui i greci avevano proibito agli ebrei di aiutarsi l’un l’altro e di aiutare i bisognosi. Per ricordare che il miracolo di Channukkà avvenne con l’olio è tradizione mangiare cibi fritti in abbondante olio e le ricette si sbizzariscono a seconda delle tradizioni culinarie locali La Channukkià viene collocata sul davanzale delle finestre per rendere pubblico il miracolo di Channukkà in contrasto con quanto invece i greci volevano impedire. Nei brani che vengono letti durante l’accensione è scritto: “Nei tempi antichi in questo periodo”, con quest’espressione non si intendeva solo precisare il periodo dell’anno in cui cade Channukkà ma insegnare che questa festa sarà osservata con gioia in ogni tempo e che i lumi di Channukkà daranno sempre vigore al sentimento ebraico d’Israele come al tempo dei Maccabei.
Concludo questo mio IC7 con un ricordo molto toccante di Sciesopoli, colonia montana del comune di Selvino in provincia di Bergamo, diventato simbolo del riscatto italiano nel dopoguerra. Da struttura di propaganda fascista si trasformò in luogo di accoglienza e simbolo della ricostruzione ebraica dopo la tragedia della Shoah. Qui ottocento bambini e ragazzi ebrei, scampati alla furia nazifascista, furono accolti e curati in attesa di poter partire per il nascente Stato di Israele. Moshe Zeiri, soldato volontario nel Genio militare britannico, era il più carismatico tra i dei loro insegnanti, la sera del 30 novembre 1945 fece issare sull’edificio principale una enorme Channukkià in legno, costruita dai ragazzi, per illuminarla un sistema di luci elettriche giunse espressamente da Bergamo. “Nel punto in cui si erge il nostro candelabro a otto bracci - disse Moshe Zeiri - ancora poco tempo fa si ergeva il simbolo dei fascisti che rendeva schiava l’anima. La ruota gira: nel posto in cui insegnavano alla gioventù a odiarci, noi siamo i signori.” Quando Moshe finì di parlare, le note dell’Hatikvah, che sarebbe poi diventato l’inno dello Stato d’Israele, risuonano alte nella sera di Selvino. Chanukkà Sameach, buona festa a tutti i lettori di Informazione Corretta, con l’augurio che i lumi di Channnukkà non smettano mai di splendere.
Claudia De Benedetti
Presidente Agenzia Ebraica per Israele – Sochnut Italia