Miss Universo nel mirino del movimento antisemita Bds Ogni pretesto è buono per demonizzare Israele
Testata: Il Foglio Data: 19 novembre 2021 Pagina: 3 Autore: la redazione del Foglio Titolo: «Miss Universo tranne Israele»
Riprendiamo dal FOGLIO di oggi, 19/11/2021, a pag.3, l'editoriale "Miss Universo tranne Israele".
Ancora una volta la politica s'infila in un concorso di bellezza. Dopo i massicci appelli al boicottaggio nel 2019 dell'Eurovision a Tel Aviv, ora è Miss Universo il campo sul quale si combatte l'ennesima battaglia contro Israele. Il settantesimo concorso si terrà il 12 dicembre di quest'anno nel sud di Israele, a Eilat, città scelta "per la sua ricca storia, i bellissimi paesaggi, la miriade di culture e il fascino di destinazione turistica globale", ha detto Paula M. Shugart, presidente della Miss Universe Organization. Nonostante Andrea Meza, la Miss messicana in carica che consegnerà la prossima corona, abbia già dichiarato che il concorso non deve essere politicizzato il boicottaggio è già in corso. Se Marocco ed Emirati Arabi Uniti grazie agli accordi di Abramo stipulati con Israele saranno a Eilat, ci sono pressioni sugli altri concorrenti affinché si ritirino "per solidarietà con i palestinesi".
Pacbi, un gruppo di attivisti palestinesi e membro fondatore del movimento per il boicottaggio, ha invitato i concorrenti a ritirarsi dal concorso per non "danneggiare la lotta". La Malesia e il Sudafrica (sostenitori dichiarati della causa palestinese) si sono già mossi: la reginetta malesiana non ci sarà e il governo sudafricano invece ha ritirato il suo sostegno alla Miss Lalela Mswane, che si è opposta al boicottaggio, citando le "atrocità di Israele contro i palestinesi. Il governo, in quanto legittimo rappresentante del popolo sudafricano, non può in buona coscienza associarsi a esse". "Ognuno con credenze diverse, con background diversi, con culture diverse, si unisce agli altri e quando sei lì ti dimentichi della politica, della tua religione", ha detto Meza prima di un tour della Città Vecchia di Gerusalemme. "Si tratta solo di abbracciare altre donne". Ad alcuni stati sembra che questo abbraccio non interessi, anzi: ogni pretesto è buono per andare contro Israele.
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