La lezione di Masada Commento di Sergio De Benedetti
Testata: Libero Data: 18 novembre 2021 Pagina: 24 Autore: Sergio De Benedetti Titolo: «Meglio morti che conquistati: l'assedio e il mito di Masada»
Riprendiamo da LIBERO di oggi, 18/11/2021, a pag.24, con il titolo "Meglio morti che conquistati: l'assedio e il mito di Masada" il commento di Sergio De Benedetti.
A destra: l'imprendibile fortezza di Masada
Località sulla sponda sud-occidentale del Mar Morto in Israele, Masada è un antico insediamento che Erode il Grande trasformò in cittadella fortificata tra il 36 ed il 30 a.C.. Oggi trasformato in sito archeologico, della città restano importanti rovine quali i Palazzi dello stesso Erode, le Terme, la Sinagoga, gli alloggiamenti e i duplici magazzini, militari e per le derrate alimentari. Il luogo è passato alla storia del mondo per il suicidio in massa di circa 950 Zeloti, Movimento nazionalista palestinese guidato da Eleazar Ben Yair insediatosi nel 66 d.C. che sette anni dopo, terminata la prima guerra giudaica, decise di darsi la morte piuttosto che arrendersi ai Romani. Qualunque ricerca rapida riferita a Masada, darebbe più o meno queste scarne ma fondamentali informazioni. Il generale romano Sesto Lucilio Basso era il predestinato a conquistare Masada ma mori improvvisamente alla metà del 73, forse a 40 anni, lasciando spazio a Lucio Flavio Silva, nato nel 48, questore, tribuno della plebe e legato della Legio XXI "Rapai', passata di mano per prendere possesso della Legio X "Fretensis" di Lucilio Basso. Dopo la conquista di Masada, Flavio Silva divenne governatore della Giudea con la carica di "Legatus Augusti" fino all'80. Mori nell'82 perché inviso a Domiziano, inizialmente degno figlio e fratello, poi scellerato imperatore dall'81. Ma torniamo alla conquista di Masada.
Nella Fortezza gli Zeloti avevano tutto per resistere: provviste alimentari ben conservate con parte della spianata coltivata ed armi tenute in ottimo stato. Da parte sua, Lucio Flavio Silva non aveva alcuna fretta: l'organizzazzione eccezionale e le forze soverchianti erano note anche agli Zeloti ed il loro leader ne era perfettamente cosciente. Dopo aver infatti innalzato un terrapieno tutto intorno l'altipiano con sentinelle a guardia, Flavio organizzò l'accampamento romano nel migliore dei modi, supplendo alla assoluta mancanza d'acqua con un rifornimento costante tutti i giorni nell'arco delle 24 ore. Quindi si dispose ad organizzare una imponente rampa di accesso che in breve raggiunse oltre 110 metri, cioè 20 circa in meno dell'ingresso della Fortezza. Una torre di assedio di 27 metri superò il dislivello complessivo, con l'ariete pronto a forzare. Queste operazioni vennero effettuate dai Romani senza il minimo fastidio poichè gli Zeloti erano barricati e non crearono azioni di disturbo. L'assedio, come rilevò il professor Jonathan Peter Roth della Columbia University di New York nel 1995, non durò anni ma dalle quattro alle cinque settimane. Rimane comunque l'evento drammatico dei suicidi di massa sui quali da anni si dibatte poiché questa resistenza estrema all'usurpatore romano, è stata vista più in chiave della moderna nascita dello Stato d'Israele che non lascerà mai i suoi territori piuttosto che nella effettiva ricostruzione storica di quasi duemila anni fa. I luoghi antichi di Masada furono identificati dal teologo ed archeologo statunitense Edward Seth Robinson nel 1834 ma la riscoperta mondiale si deve all'archeologo israeliano Yigael Yadin, già capo di Stato Maggiore negli anni 1949/52, attraverso una ricostruzione probabilmente romanzata tra la fine del 1962 ed il 1965.
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