Riprendiamo da LIBERO di oggi, 16/11/2021, a pag. 14, con il titolo 'La Polonia fa il muro al confine bielorusso. Sarà pronto in giugno' l'analisi di Daniel Mosseri.
Daniel Mosseri
Sei mesi per sigillare il confine fra Polonia e Bielorussia. Questo l'obiettivo temporale fissato dal governo di Varsavia per costruire un muro di 180 chilometri lungo la frontiera orientale del paese e mettere fine alla "campagna ibrida" di Minsk, termine con il quale si indicano le manovre bielorusse per provocare una crisi migratoria e umanitaria alle porte dell'Unione europea e della Nato. Il muro, ha dichiarato il ministro degli Interni polacco Mariusz Kaminski, «è un investimento assolutamente strategico e prioritario per la sicurezza del Paese e dei suoi cittadini». I lavori saranno eseguiti in parallelo da diverse società chiamate a lavorare 24 ore al giorno su tre turni, ha spiegato il ministro su Twitter Kaminski.
L'EMERGENZA UMANITARIA Sono centinaia i migranti mediorientali che il regime del presidente bielorusso Alexander Lukashenko ha fatto prima arrivare in volo a Minsk e poi ha fatto scaricare lungo il confine della Polonia. Varsavia non ha alcuna intenzione di lasciare passare nessuno - chi riesce a superare le barriere di filo spinato viene subito arrestato - e Minsk continua a spingere i migranti sul confine. Con il risultato che i boschi fra i due Paesi sono diventati la casa di migliaia di uomini, donne e bambini, accampati al gelo con pochissimo cibo e privi di assistenza medica, stretti fra due eserciti e forze di polizia che si guardano in cagnesco. Le vittime fra i migranti sarebbero già una dozzina. Lunedì il governo iracheno ha annunciato l'invio a Minsk di un volo per rimpatriare "su base volontaria" i cittadini iracheni bloccati al gelo. L'annuncio di Baghdad è arrivato mentre i ministri degli Esteri dell'Ue hanno concordato un nuovo pacchetto di sanzioni contro la Bielorussia. Finalizzate nei prossimi giorni, le misure prenderanno di mira compagnie aeree, agenzie di viaggio e gli individui coinvolti in nel traffico di migranti. Migranti che, afferma l'Alto rappresentante Ue Josep Borrell «non possono morire congelati nella foresta: dobbiamo fare qualcosa e aiutarli». Secondo Borrell, la Polonia «mobiliterà l'assistenza umanitaria e consentirà l'accesso delle organizzazioni Onu, ma ha declinato ogni responsabilità per il fatto che quelle persone si trovano lì».
LA MOSSA STRATEGICA E mentre la Lettonia schiera 3.000 soldati per un'esercitazione militare precedentemente non annunciata vicino al confine, Borrell ha aggiunto che l'Ue è "preoccupata" per i movimenti militari russi ai confini con l'Ucraina. Mosca starebbe ammassando carri armati sul confine con l'Ucraina e comunque «non credo che Lukashenko potrebbe fare quello che fa senza un forte supporto della Russia». L'ipotesi-diversivo è stata lanciata dal segretario di Stato Usa, Anthony Blinken: «Ho parlato ieri con il ministro polacco degli Esteri Zbignniew Rau per ribadire la nostra solidarietà di fronte alla campagna ibrida di Lukashenko, che cerca di minacciare la sicurezza, fomentare le divisioni e distrarre dalle attività della Russia sul confine con l'Ucraina». Il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, ha respinto come «sbagliata» la dichiarazione di Blinken.
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