Riprendiamo da LIBERO di oggi, 10/11/2021 a pag.14, con il titolo "In Francia arriva il velo per uomini", il commento di Mauro Zanon.
Mauro Zanon
«Un ponte tra culture diverse, tra i colori del marchio italiano Benetton e le suggestioni della cultura tunisina, tra la varsity jacket dei college americani e l'hijab, il copricapo islamico. Tutto questo è United Colors of Ghali, la capsule collection disegnata dal rapper Ghali per Benetton. I capi, presentati in anteprima durante la Milano Fashion Week, ora sono in vendita sul sito e nei negozi: ci sono le tute con il logo all over, le felpe in colori pop con le scritte in arabo e ovviamente gli hijab colorati unisex, il simbolo di un'Italia sempre più inclusiva e multietnica». Così, lo scorso 15 ottobre, scriveva Fanpage, in sollucchero per la collaborazione tra il marchio di moda trevisano e il rapper milanese di origini tunisine Ghali, e in particolar modo per l'«hijab unisex» presente nella collezione (disponibile in vari colori, al costo di 29,95 euro). «Tra i pezzi cult della tua collezione ci sono gli hijab colorati: oggi sono entrati nella quotidianità o vengono ancora guardati con diffidenza?», chiese Fanpage. Risposta di Ghali: «Spero che operazioni come questa aiutino a superare proprio questa diffidenza. Credo che in parte ancora esista, ma ormai indossare l'hijab è talmente normale per i ragazzi che presto diventerà normale per tutti». Ma c'è chi non ha alcuna intenzione che uno strumento di sottomissione quale è l'hijab, il velo indossato dalle donne di confessione islamica che lascia scoperto soltanto l'ovale del viso, diventi "normale per tutti", come afferma il rapper. Soprattutto in Francia, dove il capo d'abbigliamento made in Benetton sta suscitando un'ondata di polemiche, da sinistra a destra. L'intervento più severo è firmato Aurore Bergé, capogruppo dei deputati della République en marche, il partito del presidente Macron. «L'hijab inclusivo o la follia identitaria... E talmente delirante che in un primo momento si può pensare che si tratti di una fake news. E invece è proprio in vendita. Il vantaggio? Si può non acquistarlo. E non andare più da Benetton», ha tuonato la deputata macronista, invitando apertamente al boicottaggio dell'azienda di moda italiana.
BATTAGLIA IDEOLOGICA Sotto la presa di posizione di Aurore Bergé, diversi utenti denunciano Benetton che, con la sua iniziativa commerciale, sdogana uno strumento di sottomissione che umilia le donne, e ricordano che già nel 2016 un altro marchio italiano, Dolce e Gabbana, aveva lanciato una linea di indumenti destinati alle donne musulmane, hijab compresi. Sulla scia della deputata del partito macronista, anche Eric Zemmour, esponente della destra identitaria pronto a ufficializzare la sua candidatura alle presidenziali del prossimo anno, ha reagito alla notizia dell'hijab unisex" di Benetton e Ghali. «Il "woldsmo" al servizio dell'islamizzazione dell'occidente», ha twittato Zemmour, postando un articolo del settimanale Valeurs Actuelles, che martedì sera, per primo, ha fatto circolare la notizia in Francia. «Non bisogna mai lasciar prosperare la propaganda pro-hijab. Altrimenti i progressisti e gli islamisti riusciranno a imporre le loro idee (e i loro indumenti) e noi perderemo la battaglia ideologica», ha commentato su Cnews il giornalista di Valeurs Actuelles Jules Torres. La polemica attorno all'hijab di Benetton è tanto più aspra perché interviene nei giorni della campagna «La libertà nell'hijab», concepita dal Consiglio d'Europa e cofinanziata dalla Commissione europea: campagna contro cui la Francia si è opposta fermamente, spingendo il Consiglio d'Europa a ritirare i suoi tweet promozionali e a fare mea culpa.
CAMPAGNA EUROPEA «Questo video mi ha profondamente scioccata (...). E assolutamente all'opposto dei nostri valori, dei valori che la Francia difende. Nel video, si promuove l'utilizzo dell'hijab e del velo come elemento identitario», ha commentato la segretaria di Stato francese per le Politiche giovanili Sarah El Hatry, in merito alla campagna sull'hijab. Aurore Bergé, ieri, ha ribadito la stessa linea di fermezza dinanzi al velo islamico. Cosa farà ora Ghali: sbraiterà come uno scalmanato contro queste due donne di sinistra come ha fatto contro Salvini domenica sera a San Siro?
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