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Ipocrisia e spie informatiche
Analisi di Michelle Mazel
(traduzione di Yehudit Weisz)
Si parla molto di spyware in questi giorni. Va detto che il nome stesso è tutto un programma. Le spie non hanno una buona reputazione. Perseguite dalla giustizia o da altre spie, spesso vanno incontro ad un orribile destino. Lo spyware, questa cimice che si introduce di nascosto nel tuo telefono o nel tuo computer, lui agisce alla luce del sole. Digita sul tuo browser “Scegli uno spyware per il telefono”, sarà molto istruttivo. Sono disponibili decine e decine di modelli con le loro specifiche e relativi vantaggi e naturalmente il sito web dell'azienda che li commercializza. “Lo spyware può essere utilizzato in numerosi casi, ci spiega ingenuamente un opinionista. In primo luogo, viene utilizzato per sorvegliare le azioni dei suoi familiari, in particolare quelle dei bambini.” Insomma, finché si tratta di controllare cosa fanno i figli, i mariti o le mogli, sembra che questo prezioso spyware possa essere utilizzato legalmente. Ovviamente, essendo la natura umana quella che è, ci sono purtroppo individui che se ne servono per scopi meno dichiarati, come spiare i concorrenti… Se non si sa a cosa serve, non si compra, ovviamente, e a nessuno verrebbe in mente di incolpare i virtuosi distributori di software per l'uso che ne viene fatto da questi individui.
Ma per quanto riguarda gli Stati? Quanti di loro possono affermare di utilizzare questo tipo di metodo solo per difendersi, come ci spiegano, contro il terrorismo, compreso il terrorismo domestico, i narcotrafficanti o per assicurarsi che i loro vicini non li spiino? Sappiamo che la Russia dispone di un software antivirus all’avanguardia di cui gli Stati Uniti hanno vietato l'uso, con il sospetto che venga utilizzato per lo spionaggio economico. Tutto suggerisce che l'America abbia i suoi software e che le agenzie ufficiali come la CIA e l'FBI ne facciano ampio uso. In effetti Washington ha dovuto scusarsi per aver spiato il telefono della Cancelliera tedesca Angela Merkel. Non il suo telefono di servizio, ma il suo cellulare privato. La Cina, l'Iran e i principali Paesi dell'Europa occidentale non sono certamente da meno. Le nazioni che non hanno i mezzi, o il know-how per avere un proprio software, se lo cercheranno invece sul mercato. Secondo il Carnegie Center for Peace, non meno di sessantacinque governi di tutto il mondo, dal Cile al Vietnam, hanno acquistato degli spyware venduti in commercio. Tutti si impegnano, mano sul cuore, a rispettare il codice di buona condotta imposta dal venditore. Se non si sa a cosa serve, non si compra, ovviamente, ma questa volta in caso di abuso si è molto più tentati di condannare il suddetto venditore e non l'utilizzatore. L'abbiamo visto di recente. I telefoni di funzionari francesi sono stati spiati da “qualcuno” in Marocco? Il Presidente francese ha avuto uno scambio cortese con le autorità di quel Paese prima di prendere il telefono per fare una vigorosa lezione al Primo Ministro israeliano sulla base del fatto che il software che il Marocco avrebbe utilizzato era stato acquistato in Israele.
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