Tutti contro Renzi: un'ossessione malata Commento di Marco Gervasoni
Testata: Il Giornale Data: 09 novembre 2021 Pagina: 1 Autore: Marco Gervasoni Titolo: «La sinistra odia Renzi (e non solo) perché osa dissentire»
Riprendiamo dal GIORNALE di oggi, 09/11/2021, a pag. 1-4 con il titolo "La sinistra odia Renzi (e non solo) perché osa dissentire" il commento di Marco Gervasoni.
Marco Gervasoni
Matteo Renzi
La campagna di odio contro Matteo Renzi, pesantissima anche per i canoni italiani, fino alla minaccia di assaltare le sedi del suo partito e alla pubblicazione del suo estratto conto, ci dice che il pericolo fascista in Italia esiste. Ma che sta a sinistra. A voler circondare le sedi di Italia viva non sono infatti quelli di Forza nuova ma quelli del Pd e a perseguitare Renzi non è un giornale sovranista ma quello di Travaglio. Perché la sinistra odia Renzi persino di più di quanto non detesti Salvini e Meloni. I progressisti si riempiono la bocca della parola «odio», lo vedono ad ogni angolo, si sono inventati pure la fattispecie di «crimine» e ne istituiscono commissioni che dovrebbe combatterlo, ma, lo sappiamo, lo praticano e in qualche misura l'hanno pure inventato. Senza risalire a Robespierre e alla Rivoluzione Francese, Lenin invitava ad odiare il borghese e soleva dire che chi non è capace di odiare il nemico non può neppure amare la rivoluzione. Odio che, ovviamente, la sinistra ha messo in pratica tutte le volte che è assurta al potere con la violenza. Altro quindi che la Bestia, altro che i social, che certo hanno diffuso e amplificato, un sentimento però presente fin dalle origini. L'elemento interessante, confermato ancora una volta dal caso Renzi, è che la sinistra non odia solo il nemico: odia, ancora di più di quello, chi fuoriesce dalla sua chiesa, o che è accusato di farlo. Anche qui la storia del comunismo è piena di sanguinosi regolamenti di conti tra compagni, fino al famoso piccone che spaccò la calotta cranica di Trostky. La sinistra odia i propri eretici prima di tutto perché la sua ideologia è una religione secolarizzata: e chi la metta in discussione minaccia la verità, quindi deve andare al rogo. Inoltre, come ci spiegano i neuro-scienziati, l'odio scatta quando il cervello subisce un trauma e si sente minacciato: e di traumi Renzi ne ha inferti alla sinistra. Per un cervello impaurito chi è più vicino è più pericoloso di chi è lontano: e sospettato di tramare con il nemico, come si è visto in occasione della bocciatura del ddl Zan. Accanto a questo elemento classico, per cosi dire, c'è la novità: che l'odierna sinistra è assai più moralista di quanto non fosse quella storica. Questa possedeva una visione politica, anzi iper politica, della vita, l'odierna sinistra ne dà una lettura essenzialmente moralistica. La sinistra è il campo dei buoni, la destra quella dei cattivi, poi ci sono i traditori, come appunto Renzi. Che va perciò odiato in modo più viscerale degli altri.
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