Riprendiamo la breve dal MESSAGGERO di oggi, 01/11/2021, a pag.2, con il titolo 'Economia e parità di genere sul lavoro, l'Arabia Saudita sta cambiando volto', l'intervista di Michela Allegri.
Ahmed Al Zahrani
La condivisione dei saperi e delle conoscenze e una nuova legislazione che vede un ruolo sempre più importante delle donne nell'economia. A raccontare i rapidi mutamenti dell'Arabia Saudita e quanto veloce proceda la corsa verso la parità tra i generi nel Paese è Ahmed Al Zahrani, chairman dell'employment working group del G20 e capo delegazione saudita al vertice di Roma. Al Summit del G20 di Brisbane, nel 2014, i leader del G20 si sono impegnati a ridurre le differenze di genere nel mondo del lavoro, i Ministri del lavoro del G20 hanno inoltre concordato su una serie di principi-guida per migliorare la qualità dell'impiego femminile.
Cosa sta facendo il suo Paese per migliorare le condizioni delle donne? «Le riforme che il Regno dell'Arabia Saudita ha intrapreso per rafforzare la posizione di potere delle donne, sin dal lancio di "Vision 2030", sono rilevanti e mirano a rinforzare i diritti delle donne, i sistemi di supporto ed i programmi di cura, così migliorando le loro condizioni di lavoro in tutti i settori. Per fermare le discriminazioni sui luoghi di lavoro, la legislazione ha introdotto una serie di diritti e doveri gemelli per uomini e donne, come per esempio la parità della remunerazione a parità di lavori di eguale valore e qualità, nonché piena eguaglianza nel collocamento ed in programmi professionalizzanti per l'ottenimento di occupazione. Un'iniziativa meritevole di menzione comprende la piattaforma digitale interattiva per le leader femminili saudite, lanciata nel 2019 per facilitare l'accesso rapido per le donne a posizioni di leadership nel settore pubblico, in quello privato ed in istituzioni della società civile. Nei fatti, nel 2016 il Programma di trasformazione nazionale (NTP) ha stabilito un obiettivo di aumento della partecipazione femminile al 30% entro il 2030. Questo obiettivo è stato superato, con un valore del 33.9%, nel primo quadrimestre del 2021 (partendo dal 17% nel 2017), a conferma dei significativi progressi che l'Arabia Saudita ha ottenuto anche rispetto ad obiettivi molto ottimistici e difficili da raggiungere. In aggiunta all'espansione dell'impiego, le nuove misure si propongono di favorire l'imprenditoria femminile. Il numero di imprenditrici nel Regno è salito del 50% nell'anno 2019, mentre un rapporto di Global entrepreneurship monitor ha evidenziato che le più alte intenzioni di accostarsi all'imprenditoria da parte delle donne sono in MENA (Medioriente e Nord Africa ndr), con le donne saudite a guidare la crescita. Il processo di crescita delle donne continuerà a collocarsi al cuore dei nostri continui sforzi per realizzare gli obiettivi di Vision 2030 e condurre ad un futuro prospero per tutti».
Quali sono stati i principali risultati del Employment working group durante la presidenza saudita? «Ce ne sono stati alcuni importanti, ma il maggiore è legato all'importanza di sviluppare prassi di decision-making basate su efficaci ed efficienti politiche incentrate sull'evidenza e sul principio di partecipazione. L'anno passato, il Regno ha preso l'iniziativa di stabilire il Riyadh center for behavioral insight, come passo positivo verso l'attivazione del principio di scambio delle conoscenze, esperienze e saperi tra Stati membri, e al giorno d'oggi ci attendiamo una partecipazione effettiva degli Stati membri e delle organizzazioni internazionali nell'attivare ed accrescere il livello di partnership e dialogo nello scambio di opinioni, sapienza ed esperienza, allo scopo di raggiungere tutti gli obiettivi e potenziare gli interessi comuni».
Qual è la sua visione sulle priorità della presidenza italiana del Employment Working Group? 'L'Arabia Saudita sostiene con forza la presidenza italiana nell'adozione di priorità che promuovano l'eguaglianza di genere, percorsi di lavoro nell'era digitale e sistemi di protezione sociale, così da assicurare la continuità di impegni rispetto alla nostra precedente presidenza. Queste sono aree di priorità estremamente rilevanti ed importanti per ciascuno dei nostri Paesi, e per ogni altra Nazione del mondo. Siamo onorati di essere stati uno dei membri della Troika e di supportare i nostri colleghi italiani durante tutto il periodo della presidenza italiana».
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