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Kufr Qassem Gentile Deborah Fait, leggo su informazione corretta che ‘il capo dello stato Isaac Herzog ha chiesto scusa alla minoranza araba in Israele per una strage compiuta 65 anni fa da un reparto militare nella città araba di Kfar Kassem, in cui 49 civili rimasero uccisi’ (ripreso da ‘Domani’)’…, e il commento di Giovanni Quer. Mi chiedo, dato che Israele, in tutta la sua esistenza di Stato non ha mai fatto altro che difendersi dagli attacchi ricevuti dai vicini arabi, debba scusarsi. Se i suoi vicini non avessero sempre cercato di cancellarla dalle carte geografiche, obbligandola a difendersi, non ci sarebbero state vittime, come ci furono, senza contare le decine di migliaia di soldati e civili israeliani, che vengono sempre dimenticati nei vari conteggi. Ripeto, non capisco il senso di queste scuse, anche nel commento di IC.
Piero Francesconi
Gentile Piero, Le sue parole esprimono esattamente il mio pensiero. Non si è mai verificato un solo caso di scuse palestinesi per le migliaia di morti per terrorismo, il loro, e noi ci scusiamo per aver fatto delle vittime durante un'azione avvenuta durante una delle tante crisi di guerra con il mondo arabo? Inoltre, va ricordato che all'epoca l'Egitto era ancora in guerra con Israele e l'esercito israeliano di frontiera era alla massima all'erta temendo un attacco sia di terrorismo da parte degli abitanti arabi di Kfar Kassem, cittadina in territorio israeliano, che di guerra da parte degli egiziani. Se noi pretendessimo le scuse per le varie intifada, per gli autobus pieni di israeliani che saltavano in aria, per le bombe nelle pizzerie, per i nostri bambini ammazzati da cecchini arabi mentre giocavano nei parchi avremmo una lista lunga da qua a Marte. Loro, i palestinesi, celebrano ogni momento qualche "Giornata della rabbia", Israele non ne ha mai organizzata una perché non è nel nostro stile. Provi a immaginare quante giornate della rabbia potremmo celebrare a incominciare dalle persecuzioni in Europa fino ad oggi. Noi incassiamo i colpi del nemico ma dobbiamo pur difenderci anche se persino questo ci viene rimproverato. Le scuse fanno parte della nostra democrazia e dell'etica di cui Israele deve andare fiera. Un cordiale shalom
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Gentile Piero, gentile Deborah, il caso del massacro di Kfar Qassem è insegnato nei libri di educazione civica come il primo caso di ordine manifestamente illegale impartito da un ufficiale dell’esercito. Il caso è anche trattato nelle lezioni di etica militare. Le vittime del massacro erano cittadini israeliani arabi cui non era stata data notizia del coprifuoco imposto all’ultimo minuto e che non ponevano un pericolo. L’ordine di ucciderli era illegale. Chiedere scusa per la decisione illegale di un ufficiale, che ha comportato un crimine, non indebolisce Israele. Non significa chiedere scusa per l’esistenza di Israele né per le guerre che Israele ha dovuto combattere. Chiedere scusa per un errore e un crimine non indebolisce l’etos israeliano, al contrario lo rafforza. È qui la confusione che si crea. C’è a chi non basta che Israele chieda scusa per gli errori commessi e vorrebbe che Israele chiedesse scusa per la propria esistenza. E dall’altra parte c’è chi considera le scuse una forma di debolezza che può scalfire le convinzioni storiche, sociali e politiche su cui si fonda lo Stato ebraico. Rivlin e Herzog non hanno chiesto scusa né per le guerre né per l’esistenza di Israele, ma per un ordine illegale di un ufficiale che ha commesso un crimine. La domanda che ci si pone, perché l’altra parte non riconosce i propri crimini e non chiede scusa è sicuramente una questione di cui discutere, ma non riguarda il caso di Kfar Qassem, in cui le vittime erano cittadini israeliani arabi.
Giovanni Quer
Gentile Giovanni, Era importante precisare che Kfar Kassem fosse una cittadina arabo—israeliana perché la maggior parte delle persone può ignorare dove si trovi. Si, dal punto di vista etico le scuse del presidente Herzog sono state un bel gesto, anche nobile, considerato che pochi paesi al mondo, e parlo delle democrazie naturalmente, lo hanno fatto per altre stragi. I nostri nemici non riconoscono i propri scrimini, né mai lo faranno, per il semplice motivo che trattandosi di dittature, sono prive del senso di umanità e di giustizia. Le scuse di Israele dovrebbero essere una dimostrazione di civiltà anche per i palestinesi e per il mondo intero. La forza di Israele è anche questa. Un cordiale shalom |
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