Sul Manifesto l'appello per le ong arabe palestinesi che cooperano con i terroristi Un nuovo tentativo di demonizzare lo Stato ebraico
Testata: Il Manifesto Data: 30 ottobre 2021 Pagina: 14 Autore: la redazione del Manifesto Titolo: «In difesa e in solidarietà con le Ong palestinesi dichiarate 'terroriste'»
Riprendiamo dal MANIFESTO di oggi, 30/10/2021, a pag.14, l'articolo "In difesa e in solidarietà con le Ong palestinesi dichiarate 'terroriste' ".
Che in Israele e nei Territori contesi operino numerose ong con una agenda politica - cioè volte a delegittimare lo Stato ebraico e cooperanti con il terrorismo arabo palestinese - è un fatto noto da anni a tutti e bene fa Israele ad agire di conseguenza. Non stupisce che il Manifesto approfitti dell'occasione per demonizzare lo Stato ebraico, schierandosi ancora una volta con il terrorismo arabo palestinese e rilanciando un appello dei pochi e soliti noti.
Ecco l'articolo:
Benny Gantz
All’attenzione del Presidente del Consiglio, Mario Draghi, del Ministro degli Esteri, Luigi Di Maio e della Vice Ministra Esteri, Marina Sereni Ai sensi della legge nazionale antiterrorismo israeliana del 2016, il ministro della Difesa israeliano Benny Gantz ha dichiarato «organizzazioni terroristiche» sei associazioni della società civile palestinese: Al-Haq, Addameer, Defense for Children-International, Union of Palestinian Women's Committees, the Bisan Research and Advocacy Center e Union Of Agricultural Work Committees. Si tratta di un fatto gravissimo. Lo stesso Gantz, ex-capo di stato maggiore, durante una recente campagna elettorale si è vantato di aver fatto tornare alcuni quartieri di Gaza "all'età della pietra", per aver guidato la sanguinosa operazione militare "Margine Protettivo". In effetti il bilancio dell'attacco è stato di oltre 2.000 vittime, in maggioranza civili, migliaia di feriti e la distruzione di moltissimi edifici civili. Le Ong in questione si occupano della difesa dei diritti umani dei minorenni, delle donne e di altre categorie vittime delle politiche israeliane di occupazione e di pulizia etnica strisciante. Non a caso hanno ricevuto la solidarietà di importanti ONG internazionali come Human Rights Watch e Amnesty International e di oltre venti organizzazioni israeliane, tra cui la più nota a livello internazionale è B'Tselem. I sottoscritti esprimono stupore e dissenso per la decisione del ministero della Difesa israeliano e si riconoscono in quanto scrivono le Ong israeliane: «La documentazione, la difesa e l'assistenza legale so- no attività fondamentali per la protezione dei diritti umani in tutto il mondo. Criminalizzare tale lavoro è un atto di codardia, caratteristico dei regimi autoritari repressivi. La società civile e i difensori dei diritti umani devono essere protetti». Questa ennesima iniziativa rischia di rappresentare un precedente e potrebbe far presagire ulteriori interventi repressivi nei confronti dei difensori del diritto internazionale e dei diritti umani. Ci rivolgiamo al Governo italiano e al nostro Ministro degli Esteri perché intervengano nei confronti del Governo israeliano e lo inducano a revocare una decisione che tanta sorpresa e indignazione ha suscitato.
Hanno firmato:
Luigi Ciotti, Mani Ovadia, Tomaso Montanari, Carlo Ginzburg, Livio Pepino, Luciana Castellina, Marco Reveli, Tommaso Di Francesco, Alberto Negri, Domenico Gallo, Gianni Tognoni, Simona Taliani, Alessandra Algostino, Francesco Pallante, Francesco Martone, Nicola Perugini, Leopoldo Grosso, Barbara Agostini, Cristina Alziati, Riccardo Barbera, Roberto Beneduce, Isabella Camera d'Afitto, Giorgio Canarutto, Raya Cohen, Beppe Damascelli, Anna Farkas, Enzo Ferrara, Daniele Gaglianone, Nicoletta Gandus, Gustavo Gozzi, Riccardo Leoncini, Stefano Levi Della Torre, Alessandra Mecozzi, Pierluigi Musarò, Grazia Naletto, Nadia Pagani, Valentina Pazè, Vera Pegna, Maria Perino, Paola Rivetti,Stefano Severi, Angelo Stefanini, Alessandro Treves
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