Territori contesi: perché solo quando sono gli israeliani a costruire scoppia la polemica? Un esempio di doppio standard. E anche l'Italia è coinvolta
Testata: Avvenire Data: 29 ottobre 2021 Pagina: 11 Autore: la redazione di Avvenire Titolo: «Case in Cisgiordania: stop di 12 Paesi Ue Washington e Londra»
Riprendiamo da AVVENIRE di oggi, 29/10/2021, a pag.11, la breve "Case in Cisgiordania: stop di 12 Paesi Ue Washington e Londra".
A destra: la vignetta di Dry Bones. La riapertura del consolato americano per i palestinesi a Gerusalemme necessita del via libera del governo israeliano. La questione è: quanta pressione Biden è disposto a esercitare e quanta pressione Bennett può accettare di subire?
Quando gli arabi palestinesi costruiscono nuove abitazioni nell'area da loro controllata dei Territori contesi, nessuno protesta. Quando invece a farlo sono gli israeliani nell'area sotto loro controllo si levano voci di critica e condanna da tutto il mondo. Perché questo doppio standard di giudizio? Ciascun Paese può costruire case a piacimento, perché con Israele viene fatta un'eccezione? Anche l'Italia si accoda a questa protesta ignobile. Nella breve l'elenco degli altri Paesi europei. Il titolo e la breve di Avvenire aggiunge disinformazione scrivendo di "Cisgiordania" invece che di "Territori contesi".
Ecco la breve:
Dodici Stati europei - tra cui l'Italia - hanno chiesto ad Israele di fermare il piano che punta alla costruzione di 3.100 unità abitative per i coloni in Cisgiordania, una decisione criticata anche dalla Gran Bretagna dagli Usa e al centro di una 'dura» telefonata del segretario di Stato Blinken all'omologo israeliano. “Chiediamo ora al governo di Israele di rivedere la sua decisione», hanno affermato i portavoce di 12 ministeri degli Esteri nella dichiarazione. I firmatari del testo sono Germania, Francia, Belgio, Spagna, Italia, Polonia, Svezia, Norvegia, Finlandia, Danimarca, Olanda e Irlanda.
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