Classici per bambini censurati e corretti Commento di Giulio Meotti
Testata: Il Foglio Data: 26 ottobre 2021 Pagina: 2 Autore: Giulio Meotti Titolo: «'L'antirazzismo è una nuova religione con i suoi peccati, sermoni e clero'»
Riprendiamo dal FOGLIO di oggi, 26/10/2021, a pag. 2, l'analisi di Giulio Meotti dal titolo 'L'antirazzismo è una nuova religione con i suoi peccati, sermoni e clero'.
Giulio Meotti
Laura Ingalls Wilder
Roma. I classici per bambini negli archivi dell'Università di Cambridge saranno etichettati come "contenuti dannosi relativi alla schiavitù, al colonialismo e al razzismo". I ricercatori stanno esaminando più di 10 mila libri, dopo che gli attivisti antirazzisti hanno chiesto agli insegnanti di censurare gli insulti razziali durante la lettura de "Il buio oltre la siepe" di Harper Lee. Gli autori incriminati includono Laura Ingalls Wilder, che ha scritto "La casa nella prateria", i classici del Dr. Seuss (già sei titoli mandati al macero quest'anno in America) e Frank Baum, l'autore de "Il meraviglioso mago di Oz". La decisione di Cambridge sembra uscita da "Woke Racism", il libro di John McWhorter, intellettuale afroamericano e professore di Linguistica alla Columbia University, figlio di un attivista per i diritti civili. Una figura improbabile, si potrebbe pensare, per pubblicare un libro su come il razzismo è diventato una "nuova religione". McWhorter li chiama "gli Eletti". "Nel 1500 la persecuzione religiosa riguardava il non essere cristiano. Nel 2021 si tratta di non essere sufficientemente antirazzisti". Non è la prima volta che McWhorter va in cerca di guai. Nel 2000 ha pubblicato il bestseller "Losing the Race: Self Sabotage in Black America" sulla "vittimologia". L'antirazzismo contemporaneo, scrive ora McWhorter, è una "religione in tutto tranne che nel nome", che crede nel "peccato originale" del privilegio bianco, adora i "sermoni" di Ta-Nehisi Coates e altri membri del "clero", bandisce gli "eretici" per non essere sufficientemente antirazzisti. Fa risalire le radici di questo pensiero alla teoria critica della razza e sostiene chi ignora i notevoli progressi che l'America ha fatto contro il razzismo, dà la priorità alla "performance art" rispetto al cambiamento effettivo. Questi movimenti stanno distruggendo sempre di più la vita intellettuale delle società occidentali, bandendo i loro critici dal "discorso pubblico". David Romps è stato uno dei principali scienziati del clima presso il Berkeley Atmospheric Sciences Center dell'Università della California. E' stato, perché Romps si è appena dimesso per contrastare la corsa alla cancel culture nell'università dove è iniziato il movimento per la libertà di parola degli anni 60. Romps aveva invitato il geofisico Dorian Abbot dell'Università di Chicago a parlare a Berkeley, ma la sua facoltà ha respinto la richiesta. La ragione? Abbot aveva criticato la rivolta a Chicago in seguito alla morte di George Floyd per mano di agenti di polizia nel 2020 e ha parlato di altre questioni che il mondo accademico oggi disapprova, come la libertà di parola, il merito e il pluralismo. Il Massachusetts Institute of Technology aveva disinvitato Abbot a tenere una prestigiosa conferenza su "nuovi risultati nella scienza del clima". Dopo la cancellazione al Mit, Romps ha offerto ad Abbot la possibilità di parlare a Berkeley, ma anche la sua università ha messo il veto. Così Romps ha presentato le dimissioni. "Assistiamo a come la libertà dell'arte e la cultura del dibattito intellettuale vengono sempre più sostituite da una visione del mondo quasi religiosa", scrive McWhorter. "Le ideologie sono come le droghe per le persone intelligenti, perché tendono a cercare un modello che abbia una risposta per tutto. Per molto tempo questo è stato per il marxismo. Ora abbiamo questa nuova dottrina, il cui modello di `egemonia bianca' spiega quasi tutto. Quando ti unisci a essa, ti senti una brava persona. Il sentimento fondamentale dell'uomo occidentale è il senso di colpa e questo aiuta ad alleviarlo". E gli "Eletti" hanno un'arma nel loro arsenale che conferisce loro un potere smisurato. "Essere chiamato razzista è quasi equivalente a essere chiamato pedofilo".
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