Ariston compra in Israele Cronaca di Andrea Montanari
Testata:MF Autore: Andrea Montanari Titolo: «Merloni collocherà in borsa il 25% di Ariston, intanto fa shopping in Israele»
Riprendiamo da MILANO FINANZA, a pag. 11, l'articolo di Andrea Montanari dal titolo "Merloni collocherà in borsa il 25% di Ariston, intanto fa shopping in Israele".
Ariston Group accelera sulla quotazione a Piazza Affari. Il debutto sul listino milanese, già anticipato da MF-Milano Finanza lo scorso 16 settembre, si concretizzerà entro la fine dell'anno: con ogni probabilità l'approdo su Mta avverrà prima della fine del mese di novembre. Per la società marchigiana attiva nella produzione di condizionatori, caldaie, bruciatori, pompe di calore, termostati e che fa capo al ramo della famiglia Merloni rappresentato da Paolo, si tratterà di una offerta globale (opvs) che prevederà prevalentemente la vendita di azioni da parte dell'azionista, la holding dei Merloni, e un più limitato aumento di capitale. L'obiettivo è di portare in borsa un flottante almeno del 25%: soglia che potrebbe lievitare al 30% dopo l'esercizio della greenshoe da parte delle banche collocatrici. In tal senso Ariston Group ha completato il pool di istituti coinvolti nell' ipo: ai tre joint global coordinator Mediobanca, Goldman Sachs e Banca Intesa si vanno ad affiancare i joint bookrunner Citi, Bnp Paribas, Bank of America ed Equita mentre gli studi legali chiamati in causa sono Cravath, Pedersoli, Linklaters e Hochuff. Consulenti che stanno lavorando alacremente alla preparazione del roadshow virtuale per arrivare poi a completare l'offerta e ad avviare il collocamento. Le elaborazioni relative all'enterprise value di Ariston fanno riferimento, al momento, al bilancio 2020 che ha registrato un giro d'affari consolidato di 1,664 miliardi (di cui l'89% all'estero), un mol di 227 milioni, un ebit di 149,08 milioni e un utile di 89,02. Il patrimonio netto, invece, era di 446,52 milioni a fronte di una pfn negativa per 144 milioni. Visti i valori e il piano di crescita è plausibile che la valutazione complessiva del gruppo dei Merloni sia di circa 2 miliardi per un raccolta di alcune centinaia di milioni. Va ricordato che, come riferito da questo giornale il 13 luglio scorso, i Merloni hanno deciso di trasferire la sede legale della holding capogruppo ad Amsterdam. Motivo? «In caso di operazioni che comportino la diluizione dei diritti patrimoniali degli attuali azionisti» si permette alla società «di rafforzare il nucleo di base della compagine azionaria e perseguire opportunità di crescita per linee esterne». Ieri l'azienda marchigiana ha annunciato l'acquisto dell'israeliana Chromagen, player del settore della fornitura di soluzioni rinnovabili per il riscaldamento dell'acqua. L'azienda, che ha filiali in Australia e in Spagna, nel 2020 ha registrato ricavi per 100 milioni. Per Ariston è un consolidamento in Israele dopo l'acquisto, nel 2017, di Atmor.