Ernesto Rossi
Gentile Debora Fait, Sono riuscito in gioventù ad abbandonare la dottrina marxista sessantottina, grazie alla lettura degli scritti di Ernesto Rossi, che ricordiamolo, oltre ad antifascista era anche rigorosamente anticomunista. A distanza di 50 anni mi pongo una domanda: il grande Ernesto era un amico di Israele ? Spero che lo sia stato al 100%, a Lei cosa risulta ? La ringrazio per la sua cortese attenzione. Shalom,
Emilio Strepetti
Gentile Emilio,
Non si hanno notizie dei rapporti tra Ernesto Rossi e Israele. Fortemente antifascista e antisocialista, fu tra i fondatori del Partito Radicale e questo mi suggerisce che fosse anche amico dello stato ebraico. Quello che si sa dalla sua biografia è che fu disgustato e addolorato dalle leggi razziste del 1938 e fu molto solidale con i suoi amici ebrei che persero lavoro e divennero di punto in bianco non-cittadini italiani. Scrive Alberto Cavaglion su Moked: " Sono lettere, quelle di Rossi, che vanno intrecciandosi con le coeve lettere ai famigliari di altri antifascisti, per esempio di Vittorio Foa o dello stesso Massimo Mila, che sul 1938 in vero non scrive molto nelle sue lettere dalla prigione. Allarmano Ernesto Rossi i destini di amici, colleghi: «A Firenze sono stati espulsi anche il Finzi e il Limentani, che conoscevo». Al razzismo Ernesto Rossi dedicherà riflessioni importanti anche dopo la guerra ne Il manganello e l’aspersorio, uno dei primi libri che affronterà, dopo la Liberazione, il 1938." Mi piace pensare che ritenesse Israele il miracolo che è stato e che tuttora è. Un cordiale shalom
Marco Pannella