Una frase ignobile I terroristi giustificati da una (presunta) ingiustizia storica
Testata: La Stampa Data: 29 novembre 2002 Pagina: 1 Autore: Igor Man Titolo: «L'attentato quotidiano»
In seguito ai terribili attentati di giovedì 28 novembre 2002 contro i turisti israeliani in vacanza in Kenya, contro un aereo dell'El Al e contro il partito del Likud che si riuniva per votare, Igor Man scrive un articolo pubblicato su La Stampa in prima pagina. La prima parte è un'analisi del terrorismo, di Al Quaeda e dei gruppi affilliati, ed è sostanzialmente corretta. Igor Man esprime tutto il suo terrore e la sua paura per questi terribili atti, ma l'ultima frase dell'articolo ci lascia completamente allibiti e sconvolti. Il giornalista termina scrivendo: "Come ha realisticamente scritto, proprio sulla Stampa, Abrham B. Yehoshua, dovremo adattarci a convivere col terrorismo. Fino a quando? Dio solo lo sa. Noi tuttavia sappiamo che lo stagno in cui nuota il terrorista è quello della negata giustizia (storica) agli innocenti." Igor Man, in questa conclusione, giustifica il terrorismo in quanto, secondo lui, esiste un' ingiustizia storica che è stata perpetrata ai danni dei palestinesi. E' dunque giusto uccidere degli innocenti in vacanza. E' dunque giusto sparare su un gruppo di parlamentari mentre votano e cercano di dare uno sblocco alla questione israelo-palestinese. E dunque giusto uccidere dei bambini in un kibbutz (pacifista e di sinistra, tra l'altro). Secondo Igor Man allora tutto è lecito, in quanto c'è un'ingiustizia storica. Che questa gravissima affermazione ci faccia riflettere; cosa vogliano veramente i terroristi? Lottano per avere una pace giusta o forse piuttosto per una guerra globale dove non può esserci una fine se non con una distruzione completa?
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