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Libero Rassegna Stampa
19.10.2021 'Jewish Lives Matter', di Fiamma Nirenstein
Analisi di Fabrizio Cicchitto

Testata: Libero
Data: 19 ottobre 2021
Pagina: 1
Autore: Fabrizio Cicchitto
Titolo: «Gli antisemiti ora sono buoni e di sinistra»

Riprendiamo da LIBERO di oggi, 19/10/2021, a pag.1, con il titolo "Gli antisemiti ora sono buoni e di sinistra", il commento di Fabrizio Cicchitto.

A destra: Fiamma Nirenstein

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Fabrizio Cicchitto

Fiamma Nirenstein ha scritto un piccolo libro (120 pp.) dal titolo Jewish lives matter, diritti umani e antisemitismo. Edizione Giuntina, che è un autentico pugno nello stomaco. Il libro denuncia il fatto che aumenta l'antisemitismo, sia quello tradizionale di estrema destra, sia quello di sinistra che in genere parte da una posizione così preferenziale nei confronti dei palestinesi che spesso arriva fino a mettere in discussione l'esistenza stessa dello Stato di Israele. Fiamma Nirenstein contesta alla radice la rappresentazione di Israele che è alla base di questa posizione. Questa rappresentazione falsata non viene fatta solo da alcuni paesi arabi (non tutti in realtà), ma anche dal New York Times, da Commissioni dell'Onu e dell'Unione europea che descrivono Israele come il paese dell'apartheid, una sorta di moderno Sud Africa, invece Israele è l'unico paese del Medio Oriente nel quale c'è un'autentica democrazia, con una totale libertà di parola, con libere elezioni caratterizzate da un pluripartitismo perfino eccessivo, con la rappresentazione di tutte le opinioni e anche di tutte le forze esistenti: gli arabo-israeliani hanno i loro partiti in parlamento, sono presenti in tutte le professioni compresi i giudici e i medici. Invece alcune forze presenti anche negli Stati Uniti portano la contestazione di Israele a conseguenze assolutamente estreme con il boicottaggio dei suoi prodotti e con la incredibile scelta da parte di alcuni scrittori tipo Sally Rooney di impedire la pubblicazione dei loro libri in Israele, misura del tutto aberrante.


Fiamma Nirenstein, Jewish Lives Matter. Diritti umani e antisemitismo, Giuntina 2021, pp. 128, 10,00 euro, eBook 6,99 euro.

QUESTIONE DI MEMORIA Ora, tutti coloro che si riconoscono nei valori storici dell'Occidente invece difendono l'ebraismo e lo Stato d'Israele sia in nome della memoria storica, sia in nome di valori tuttora condivisibili. Ovviamente è nella memoria di tutti lo Shoah, ma non si può fare a meno di ricordare qualcosa di più scivoloso e ambiguo che avvenne in Italia dopo le leggi razziali del 1938: gli ebrei collocati nelle fasce alte della pubblica amministrazione, delle professioni, del management, i professori universitari furono sostituiti senza che ciò abbia provocato emozioni, crisi di coscienza, rimorsi. Ma, a parte il passato, è preoccupante il presente. Il fatto è che in più occasioni i palestinesi avrebbero potuto realizzare un accordo con Israele costruendo così un loro Stato: ciò non è avvenuto perché l'obiettivo reale delle organizzazioni palestinesi è stato ed è quello della distruzione di Israele. D'altra parte, si è visto quello che accade quando gli israeliani fanno concessioni territoriali. Israele si è ritirata da Gaza. Ebbene, in quella striscia di territorio Hamas ha fatto un autentico colpo di Stato eliminando anche fisicamente i dirigenti e i quadri di Al-Fatah e da lì lancia sistematicamente missili su Israele. Per un verso Israele si è dotata di mezzi tecnici per abbattere la maggior parte di questi proiettili, però in certe fasi è permanentemente sotto bombardamento. Poi, quando Israele risponde allora viene messa sotto accusa in sede Onu e di Ue perché la sua risposta sarebbe eccessiva. Fiamma Nirenstein sottolinea il fatto che spesso i dirigenti di Hamas usano come scudi umani i bambini e come scudi materiali gli ospedali e addirittura palazzi in cui sono collocati le redazioni di agenzie e di giornali internazionali.

GRIDO D'ALLARME Un dibattito significativo si è svolto anche in Italia sulla natura reale di Hezbollah e di Hamas. Una parte della sinistra, il cui esponente più significativo è Massimo D'Alema, ha sempre contestato la definizione di queste organizzazioni come terroriste. Certamente queste due organizzazioni hanno un forte carattere politico: il piccolo particolare che però D'Alema e gli altri rimuovono è che in modo sistematico Hamas e Hezbollah fanno politica in primo luogo proprio attraverso le armi e il terrorismo: basti pensare come Hezbollah si è sostanzialmente impadronita del Libano e quale apparato militare ha messo in campo ai confini di Israele e come Hamas sta gestendo Gaza. Di conseguenza il libro di Fiamma Nirenstein è un grido d'allarme che va raccolto per condurre senza complessi d'inferiorità una battaglia politica e culturale contro le opposte versioni dell'antisemitismo (quello dell'estrema destra e quello di una parte della sinistra) e per sostenere le ragioni di Israele anche in quelle sedi come l'Onu e come l'Ue che spesso invece esprimono una solidarietà acritica nei confronti di quello che viene sostenuto dalle organizzazioni palestinesi.

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