Riprendiamo da FORMICHE.net, la video-intervista di Roberto Arditti a Fiamma Nirenstein dal titolo: "A che punto siamo in Medio Oriente. Intervista a Fiamma Nirenstein".
(Video a cura di Giorgio Pavoncello)
Intervista a tutto campo a Fiamma Nirenstein di Roberto Arditti, a partire dal suo ultimo libro: "La guerra antisemita contro l'Occidente". Le radici dell'antisemitismo e perché l'aggressione contro il popolo ebraico in Israele è un attacco a tutto campo contro la civiltà occidentale. E una sconfitta di Israele segnerebbe anche la nostra fine.
Deborah Fait risponde a una lettrice Chi boicotta Israele?
Testata: Informazione Corretta Data: 16 ottobre 2021 Pagina: 1 Autore: Deborah Fait Titolo: «Chi boicotta Israele?»
Sally Rooney
Buongiorno gentilissima Deborah Fait, Non sono ebrea, ma amo moltissimo Israele e se mi permettete mi definirei sionista. La mia personale risposta a Sally Rooney e il suo odioso boicottaggio è boicottare i suoi libri senza remore certa che non perderò nulla. Stessa cosa che faccio con chiunque boicotti Israele Meno male che Israele c è. Un cordiale shalom
Claudia Salmaso
Gentile Claudia,
Il BDS che non ha avuto una gran fortuna nel boicottaggio di Israele in via generale nel senso che, se non a causa covid, i turisti continuano a venire, il commercio non si ferma, e soprattutto Israele resta sempre uno dei primi paesi al mondo in tutti i campi, compreso il problema del virus. D'altro canto, il BDS ha avuto un successone presso alcuni artisti, intellettualoidi, gelatai (Ben&Jerry), scrittori. Questa Sally Rooney non la conosceva nessuno e adesso si sta facendo un bel po' di pubblicità con l'idea di boicottare Israele ma non l'Iran o la Cina o il Venezuela. Si boicotta la democrazia non per amore dei palestinesi di cui non gliene importa niente ma perché si vuole che Israele finisca di esistere. L'idea è questa, un'idea malsana, balzana e di un razzismo indegno. Del resto, l'Irlanda è sempre stata uno dei paesi più antisemiti e antiisraeliani d'Europa ma posso assicurarle, cara Claudia, che nessuno in Israele piangerà per non avere la possibilità di leggere le "novelle di Sally". Un cordiale shalom