Il libro di Fiona Diwan su Isaac B. Singer Recensione di Annarita Briganti
Testata: La Repubblica Data: 06 ottobre 2021 Pagina: 14 Autore: Annarita Briganti Titolo: «Il libro di Fiona Diwan su Isaac Singer»
Riprendiamo dalla REPUBBLICA - Milano di oggi, 06/10/2021, a pag. 14, la recensione di Annarita Briganti dal titolo "Il libro di Fiona Diwan su Isaac Singer".
La copertina (Guerini e Associati ed.)
Premio Nobel per la Letteratura nel 1978, scomparso trent'anni fa, lo scrittore ebreo polacco, naturalizzato statunitense, Isaac B. Singer, grande esponente della letteratura yiddish, è al centro dell'incontro di oggi al Teatro Franco Parenti. Lo spunto dell'evento, intitolato "Isaac Bashevis Singer. Le donne, l'esilio, la letteratura", è la presentazione del libro della giornalista Fiona Shelly Diwan Un inafferrabile momento di felicità (Guerin e Associati) su "Eros e sopravvivenza in Isaac B. Singer". Appuntamento alle 18,30, ingresso da via Carlo Botta 18 presso i Bagni Misteriosi, biglietti 3,50 euro. Interverranno Diwan, la padrona di casa Andrée Ruth Shammah e i professori Roberta Ascarelli, che firma l'introduzione del volume. Giulio Busi e Haim Burstin per ricordare un autore ossessionato dalle passioni umane, dalle "infinite variazioni e tensioni proprie dei rapporti tra i sessi".
Fiona Diwan
L'eros come luce nel buio dell'esistenza, antidoto ai traumi di chi è stato costretto ad affrontare il buco nero della Storia, al "senso di colpa" per essere rimasti in vita. Personaggi, sopravvissuti alla Shoah, che hanno perso tutto ma non il desiderio, una insaziabile fame carnale, la tendenza a farsi male, pure, a bruciarsi con la fiamma del sesso. Una bulimia erotica che però ha anche una sua spiritualità, in Singer, perché l'autore ha sempre tenuto conto dell'aspetto mistico del nostro percorso terreno. Sperando che oggi ci sia tempo di parlare anche del vegetarianesimo di Singer, che considerava il non mangiare animali la sua presa di posizione contro i mali del mondo, con un modo di vivere e di riflettere su come essere esseri umani più attuale che mai. «Gli scrittori non possono cambiare le cose» direbbe lui, ma possono stimolare la mente.
Per inviare a Repubblica la propria opinione, telefonare: 06/49821, oppure cliccare sulla e-mail sottostante