Riprendiamo da NAZIONE/RESTO del CARLINO/IL GIORNO di oggi 01/10/2021, a pag.18 con il titolo "La nazista in fuga dall'ospizio. Voleva evitare il processo" il commento di Roberto Giardina.
Roberto Giardina
Irmgard Furchner
È durata poche ore la fuga senza speranza, della segretaria del lager. La mattina del suo processo per aver collaborato alla morte di 11mila internati, dal giugno del 1943 al maggio del 1944, Irmgard Furchner, 96 anni, si è allontanata in taxi dall'ospizio per anziani dove è ricoverata, a Quickborn, nei pressi di Amburgo. E la scorsa notte è stata portata in carcere. Fuggiva dal suo passato, dai suoi ricordi, aveva paura di essere messa a confronto con le sue colpe. Sa che la condanna sarà simbolica e che non sarà spedita in carcere alla sua età. Ma sarà una pena morale, e non potrà illudersi per il tempo che le resta di essere stata una semplice comparsa. La fuga cominciata poco dopo l'alba si è conclusa alla 13.50, quando l'imputata è stata scoperta mentre stava per salire su un treno.
Era una semplice passacarte per Paul Hoppe, il comandante del campo di Stutthof, vicino Danzica, o una complice? Poteva ignorare che quei documenti che si limitava a timbrare e siglare erano una condanna a morte? E non vedeva le camere a gas, a poche decine di metri dalla sua finestra? II processo a Frau Furchner è importante perché non si dimentichi quanto avvenne in quel lager, e per stabilire un metro di giudizio per chi pretende di essere stato durante il nazismo solo una comparsa, mai responsabile anche se viveva nel centro dell'orrore. In una foto del '44, Irmgard appare come una giovane donne bruna, vogliosa di vita. E contenta della sua sorte: quel posto nell'ufficio del capo le consentiva diversi privilegi, una vita comoda. Aveva già testimoniato sulle condizioni del lager, subito dopo la guerra, nel 1954 e ancora nel 1962. L'ex segretaria aveva riferito che tutti i documenti dell'amministrazione del campo passavano dalla sua scrivania, e che il comandante Hoppe giornalmente le dettava la corrispondenza e le affidava dossier sul lager. Ma lei non capiva di lavorare in una macchina della morte. I giudici, allora le credettero, e la considerarono una semplice testimone. II suo comandante Paurl Werner Hoppe, 35 anni, poco prima della fine della guerra aveva ordinato lo sgombero del lager, ma gran parte dei prigionieri vennero subito dopo massacrati a Neustadt. Hoppe riuscì a fuggire in Svizzera, catturato nel '53, venne processato e condannato nel '57 a nove anni, ma nel 1960 fu rimesso in libertà. Già l'otto settembre, l'imputata aveva annunciato di non voler essere presente in tribunale: ho molti acciacchi, ho 96 anni, non voglio espormi al ludibrio del pubblico. Basterà la presenza del mio difensore. Ancora un paradosso: il processo che si dovrebbe concludere l'anno prossimo dopo 27 udienze, si svolge secondo la procedura prevista per i giovani imputati fino ai 25 anni, all'epoca dei fatti Irmgard Furchner aveva tra i 18 e i 19 anni. La pena massima dunque potrebbe essere di 25 anni. La prossima udienza è fissata per il 19 ottobre, e il giudice ha annunciato di voler prendere tutte le misure necessarie per costringere Frau Furchner a essere presente.
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