La Soho House arriva a Tel Aviv Commento di Fabiana Magrì
Testata: La Stampa Data: 19 settembre 2021 Pagina: 19 Autore: Fabiana Magrì Titolo: «La sfida 'cool' di Soho House all'ombra degli scontri»
Riprendiamo dallo SPECCHIO, inserto della STAMPA di oggi, 19/09/2021, a pag.19, con il titolo "La sfida 'cool' di Soho House all'ombra degli scontri" il commento di Fabiana Magrì.
Fabiana Magrì
La Soho House di Tel Aviv
La classe creativa di Tel Aviv ha una nuova casa. Soho House, la catena globale di club esclusivi che a luglio ha debuttato alla Borsa di New York, ha scelto di stabilirsi a Giaffa, in un edificio costruito verso la fine del XIX secolo e rimasto vuoto per molti anni. La filosofia del brand punta sull'armonia - difficile da azzeccare - tra freschezza ed esclusività, diversità e inclusione. La città di Tel Aviv ha molto da offrire, ma il suo tessuto sociale rappresenta anche una sfida. Che si è presentata subito a ritardare l'inaugurazione del club, lo scorso maggio, durante gli scontri violenti tra estremisti arabi ed ebrei che infuocarono Giaffa nel contesto dell'ultimo round di conflitto tra Israele e Hamas. I disordini e i posti di blocco della polizia erano proprio alle porte dell'ex convento su Yefet Street, mentre all'interno, nel cantiere della Soho House già rallentato dalla pandemia, si completavano le rifiniture in vista del soft opening. A distanza di quattro mesi, mentre i primi soci iniziano a frequentare la piscina, il bar e il giardino di ulivi centenari portati dalla Galilea, la sfida sembra lasciata alle spalle. Ma resta da vedere se la composizione mista di Giaffa, troverà espressione nella comunità degli iscritti oltre che nelle opere d'arte alle pareti e nella carta del ristorante. In tutto il mondo le Soho House sono una trentina e l'autunno riserva nuove inaugurazioni per Roma e Parigi. Per il marchio di Nick Jones, Tel Aviv è la seconda apertura in Medio Oriente, dopo Istanbul nel 2015. Ma la vibrante città sul Mediterraneo era già nota agli inquilini globali del club, fin da quando - prima città a prendere parte al programma - entrò nella rete delle "Cities Without Houses", un format che è una sorta di preliminare per quelle località senza una sede ufficiale, ma in cui c'è una comunità attiva che organizza eventi in stile "Soho". Il successo della Casa di Giaffa è dato per scontato, e si inserisce in un trend post pandemia che ha fatto crescere l'attesa per altre aperture (e ri-aperture) chic, dal dirimpettaio "The Jaffa al Six Senses Shaharut", vera e propria cattedrale del lusso nel profondo deserto del Negev.
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