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Un po' per divertirvi, un po' per amareggiarvi, un po' per informarvi su cosa succede in "Terra Santa" (!), vi rendo partecipi di una lettera che ho spedito giorni fa a un mio collega di lavoro e alla sua degna compare, entrambi italianissimi e cattolicissimi. Essi vivono qui in Israele da più di un anno; lui lavora, lei studia. Ed entrambi svolgono, qui e in Italia, una vergognosa campagna filopalestinese. A un certo punto non ce l'ho fatta più e ho detto loro tutto quello che pensavo. I nomi sono di fantasia. Bruno Paolo e Francesca, preferisco scrivere che parlarne. Mi dà più tempo per pensare. Stanotte ho dormito a fatica, pensando a voi, e stamattina mi sono svegliato con un sentimento misto di delusione, rabbia e impotenza. Così ho deciso di scrivervi. Non posso più accettare la vostra ipocrisia, per me assolutamente evidente; perciò, per cortesia, non chiamatemi più; non invitatemi in nessun luogo dove andate; se m'incontrate per strada, non salutatemi. Paolo, so che abbiamo avuto rapporti di lavoro. Non voglio più averne: non potrei fidarmi di te. Per favore, dimenticatemi. Non posso accettare i vostri discorsi che difendono ciecamente l'indifendibile. Di tutto si può discutere, ma non come lo fate voi. Non con le vostre parole. Non con il vostro odio. Voi siete l'incarnazione fisica e vitale del timore degli Ebrei di essere "buttati a mare" dagli Arabi. Voi che chiamate "Palestina" lo Stato di Israele e "Palestinesi israeliani" gli Arabi che vivono qui, con quell'"israeliani" il più minuscolo possibile e pronunciato con fastidio, cosa fate nello Stato di Israele? Perché vi fa comodo Israele? Perché ci lavorate? Perché ci studiate? Perché ne traete vantaggio? Odiate gli Israeliani, quindi odiate gli Ebrei. Cosa ci fate a casa loro? Secondo voi non è casa loro? Voi mi state dicendo che Na'ama, 8 anni, non ha diritto di vivere in Israele perché qui 200 anni fa la maggioranza della popolazione non era ebraica? Voi in pratica "giustificate" le azioni terroristiche di quegli assassini di Hamas, Jihad, e cacca varia, perché, come ha sostenuto Paolo davanti a me, e l'ho sentito con le mie orecchie, "cosa vuoi che facciano, i Palestinesi: sono disperati!" Ma allora perché, per(ilvostro)d-o, non esistono terroristi negri in Sudafrica, brasiliani nelle favelas e indiani, e in qualunque posto ci sia gente oppressa per qualunque motivo? Perché gli Arabi musulmani sono diversi? Perché non hanno il minimo rispetto della vita, né altrui né propria? Perché l'abbinamento fatale e particolarissimo musulmano+arabo costituisce per l'occidente un pericolo mortale? Sarà mica l'ideale congiunzione fra una religione facilmente sconfinante nel fanatismo e l'attitudine innata di un popolo alla mancanza di rispetto per gli altri, al totale rifiuto di una legge che non sia quella islamica, all'omicidio? Lo vedete come vivono gli Arabi? Case sontuose, spesso più belle di quelle degl'Israeliani ebrei, e poi buttano la spazzatura dalla finestra, e i bambini giocano a piedi nudi nel fango e nella cacca. Come? Israele non gli porta via la spazzatura, non gli costruisce le strade, non gli porta l'acqua, eccetera? Ma come? I musulmani devono, per la loro stessa religione, vivere in comunità. Essi non accettano di buon grado il diverso e difatti nella stragrande maggioranza di villaggi arabi musulmani, non vivono persone di altra religione. Se essi hanno l'acqua alle porte delle città, questo lo devono solo a Israele, che ha costruito le infrastrutture di questa terra. Ma loro, gli Arabi, mica si sforzano di creare una rete efficiente nei loro villaggi. I soldi li usano per costruire megaville, per comprarsi la BMW o la Mercedes bianca, o per edificare qualche decina di moschee. Sapete qual è il fatto? Non hanno il concetto del bene comune. Come potrebbero avere quello di democrazia, che sul bene comune si basa? Forse esiste uno stato arabo democratico? Bene, tutto ciò Israele lo accetta: non interferisce nelle comunità islamiche (anche se ciò minaccia addirittura la salute e la sicurezza dei propri stessi cittadini, Arabi ovviamente compresi) e a queste ultime fa molto comodo definirsi "Arabi israeliani" e non, come a voi suona meglio, "Palestinesi israeliani". Sapete chi sono i peggiori nemici di Palestinesi e Arabi israeliani? Gli Arabi stessi. Non sono forse stati i Giordani e gli Egiziani ad annettersi tout-court i territori della costituenda Palestina, quando Israele è stato creato? I Palestinesi non sono stati forse massacrati in massa dai Giordani? Poveri Arabi: abbaiano, abbaiano e poi, quando vogliono mordere lo Stato ebraico, prendono solo un sacco di bastonate da quest'ultimo. L'hanno imparato tutti: Siriani, Giordani, Iracheni, Libanesi ed Egiziani. Ma allora, visto che Israele non ha mai attaccato per il piacere di farlo o per odio religioso gli Stati circostanti, perché gli Stati circostanti hanno attaccato Israele? Io non ho mai odiato gli Arabi, nemmeno quelli mussulmani. Però, in tutta franchezza, li temo. In genere, se qualcosa mi spaventa, la studio e, regolarmente, il timore di quella cosa diminuisce, di pari passo con l'approfondimento della conoscenza. Ecco, io più conosco l'Islam e gli Arabi, più ne sono terrorizzato. Più li conosco, più essi suscitano in me un sentimento di autodifesa. Lo sapevo già prima di venire in Israele, oggi ne ho la conferma: mi rendo perfettamente conto di quale pericolo stia correndo l'Europa con l'immigrazione araba ("Vi invaderemo grazie alle vostre leggi, vi schiacceremo col nostro numero"). E' banale aggiungere che i fatti dell'11 settembre lo dimostrano. Perché quei terroristi erano tutti Arabi musulmani e non Nordcoreani, Russi o Cubani? Gli Europei, e con loro una cultura millenaria, scompariranno grazie alla loro stessa cecità, ipocrisia e ignavia. E voi mi sembra facciate chiaramente parte di quell'enorme schiera di Europei che vuole il proprio stesso annientamento. Sarà la natura: quando le balene si accorgono di essere in troppe per l'equilibrio ambientale, esse si spiaggiano. Bene, scusate il disturbo, ma io non mi spiaggio. Io sono un uomo. Perché i terroristi palestinesi, scommetto che li chiamate "attivisti" o "militanti", attaccano i civili inermi? Perché quei maledetti bastardi si fanno esplodere fra bambini e bambine, ragazzi e ragazze? Essi mostrano di non avere dignità, non meritano alcun rispetto. E chi li difende non è da meno. E tratterò come responsabile chiunque lo faccia. Per cui, Paolo e Francesca, pregate il vostro d-o, se ne avete uno, che a nessuno dei vostri amici palestinesi, un giorno, venga in mente di indossare un corpetto esplosivo e di andare a farsi esplodere vicino a Na'ama o Aviram, Oren o Tamar, Baruch o Dana, a qualunque bambino o bambina, ragazzo o ragazza che ho il piacere di conoscere personalmente in questa terra meravigliosa, fra questa gente di cuore, ospitale e generosa. Pregate il vostro d-o, se ne avete uno. Lo Stato di Israele, fingete di non saperlo, per difendersi, deve andarli a scovare, quei bastardi. Deve farlo, se vuole continuare a esistere. La sopravvivenza è l'istinto di conservazione più forte, e agli Ebrei, purtroppo per voi, tale istinto non manca. Perché girate liberamente per le strade di questo Paese democratico, che vi ospita e difende la vostra libertà, e poi avete il coraggio di diffondere il vostro odio verso Ebrei e Israeliani? Perché non provate a fare il contrario nella vostra amata Palestina, o dai loro amici Siriani, Iracheni, Libanesi, Egiziani o altri Arabi che siano? Sai, io non credo, Francesca, che tu sia andata a cercare la pace a Neve Shalom. Lo porti com'esempio solo perché ti fa comodo, forse per non apparire troppo di parte; ma le tue parole, i tuoi gesti d'impazienza e persino i tuoi silenzi alle mie affermazioni, tradiscono lo stesso odio che Paolo manifesta verso Israele, gli Israeliani, gli Ebrei. Cosa volete, voi Europei, qui in Israele? Non ne avete già combinate abbastanza, agli Ebrei? Se dovete accusare qualcuno perché oggi il "Popolo Eletto" è qui nella vostra Palestina a disturbare le vostre utopie, puntate il dito contro di voi stessi. C'è di buono che quando gli Europei saranno ridotti a un laconico e ingiurioso cenno di quattro righe nei libri di storia arabi musulmani, gli Ebrei, la loro storia, continueranno a scriverla, rigorosamente in ebraico, vivi e vegeti, alla faccia vostra. Vi prego di non rispondere nemmeno a questa lettera. Non leggerei la risposta. Non potrei fidarmi di quello che scrivete. Bruno de Giusti |
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