11 settembre, 20 anni dopo Editoriale di Maurizio Molinari
Testata: La Repubblica Data: 10 settembre 2021 Pagina: 1 Autore: Maurizio Molinari Titolo: «11/9 l'attacco che cambiò il mondo»
Riprendiamo dalla REPUBBLICA di oggi, 10/09/2021, a pag. 1-57, con il titolo "11/9 l'attacco che cambiò il mondo", l'editoriale del direttore Maurizio Molinari.
Maurizio Molinari
L’11 settembre 2001 è il giorno in cui Al Qaeda aggredisce l’America con un attacco a sorpresa che segna l’inizio della Jihad globale. Venti anni dopo, questa offensiva del terrore non solo è ancora in corso ma sente di avere il vento a favore: dalle strade di Kabul alle dune del Sahel fino all’aula del tribunale di Parigi. Obbligando tutti noi a non abbassare la guardia davanti a nuovi temibili pericoli. Il jihadismo è un’ideologia estremista che travisa i contenuti del Corano per legittimarsi, rigetta la modernità, crede nella violenza e persegue il dominio prima su tutti i musulmani e quindi sul Pianeta intero, eliminando gli "apostati" e sottomettendo gli "infedeli" al fine di realizzare un "Califfato" dove vige la versione più spietata della "Sharia" (legge islamica) che tratta le donne come prede. Cresciuto in una facoltosa famiglia saudita, Osama Bin Laden combatte con i mujaheddin afghani che riescono a mettere in fuga l’Armata Rossa nel 1989, nel febbraio del 1998 firma con la Jihad islamica egiziana di Ayman Al-Zawahiri il manifesto "contro ebrei e crociati" da cui nasce Al Qaeda, e la protezione garantitagli dai talebani del Mullah Omar gli consente di ideare, pianificare e mettere a segno un devastante attacco agli Stati Uniti: 19 kamikaze, tutti arabi e in gran parte sauditi, arrivano in America facendosi beffa di leggi federali e sorveglianza Fbi, seguono le istruzioni di Mohammed Atta - un ex poliziotto cairota - e la mattina dell’11 settembre riescono a impadronirsi di quattro aerei di linea usando temperini e spray al pepe. Due abbattono le Torri Gemelle a New York, uno si schianta contro il Pentagono a Washington e il quarto cade sul prato di Shanksville, in Pennsylvania, per la rivolta dei passeggeri a bordo che scongiura il quarto impatto su Capitol Hill o Casa Bianca. Il bilancio di quasi tremila morti evoca per l’America l’umiliazione di Pearl Harbor 1941 ed è l’attacco più grave contro il suo territorio continentale da quando l’esercito imperiale britannico nel 1812 invase Washington e bruciò la Casa Bianca. L’intento di Bin Laden è far sanguinare il "Grande Satana" al fine di obbligarlo ad abbandonare il Medio Oriente, condannando i suoi alleati alla sconfitta e trasformando Al Qaeda nella guida dell’intero Islam. È una sfida asimmetrica ma globale alla superpotenza americana, basata non solo sulle armi ma soprattutto su un’ideologia che si nutre di contagio, emulazione e un ossessivo culto della morte.
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