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La Repubblica Rassegna Stampa
04.09.2021 L'Europa e i talebani
Analisi di Anais Ginori

Testata: La Repubblica
Data: 04 settembre 2021
Pagina: 7
Autore: Anais Ginori
Titolo: «La Ue aprirà il consolato a Kabul: 'Ma 5 paletti per riconoscere il governo'»
Riprendiamo dalla REPUBBLICA di oggi, 04/09/2021, a pag. 7, con il titolo "La Ue aprirà il consolato a Kabul: 'Ma 5 paletti per riconoscere il governo' ", il commento di Anais Ginori.

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Anais Ginori

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Emmanuel Macron, Mario Draghi

Dialogo con il nuovo governo di Kabul senza però riconoscerlo ufficialmente. È il punto di equilibrio che l’Ue ha trovato nell’evolversi della crisi afghana, come espresso dall’Alto rappresentate Josep Borrell: «Dovremo impegnarci con i talebani, ma non significa riconoscimento». L’approccio pragmatico, scaturito dall’ultima riunione dei ministri europei degli Esteri, è ancora sottoposto a cinque condizioni presentate al nuovo regime anche per un eventuale riconoscimento: non diventare una base per il terrorismo, rispettare i diritti delle donne, formare di un governo inclusivo, dare libero accesso agli aiuti umanitari, lasciare partire stranieri e afghani a rischio. In un quadro ancora incerto, a cominciare dai membri che andranno a formare il futuro governo di Kabul, l’Ue punta a un «impegno operativo». «Per sostenere l’evacuazione delle persone a rischio e valutare l’attuazione delle condizioni poste dalla Ue - ha spiegato l’Alto rappresentante - abbiamo deciso di lavorare in modo coordinato, con una presenza europea congiunta a Kabul». Dietro le quinte, l’Ue teme che un’assenza diplomatica europea lascerebbe il campo a potenze come Russia, Cina, Iran, Pakistan e Qatar, che hanno tenuto aperte le loro ambasciate. L’ufficio consolare dell’Ue, sotto la guida del Servizio europeo per l’azione esterna (Seae), lavorerà all’idea dei corridoi umanitari, verso paesi limitrofi ma anche europei. È una delle tante questioni discusse da Emmanuel Macron e Mario Draghi nel loro incontro di giovedì sera a Marsiglia. Una cena di lavoro che si è protratta per oltre quattro ore. Sorseggiando a fine pasto bicchierini di cognac, i due leader hanno mostrato piena sintonia su dossier come Afghanistan e Libia. Dopo la mezzanotte Macron ha anche fatto gli auguri di compleanno al premier italiano. Draghi sa di poter contare sulla sponda francese nell’idea di organizzare un G20 straordinario. Macron punta sull’Italia come partner privilegiato per sostenere le riforme previste con la presidenza francese dell’Ue. Entro dicembre, hanno convenuto i due leader, si dovrebbe firmare il Trattato del Quirinale che strutturerà la relazione bilaterale. Draghi e Macron hanno insistito sulla responsabilità morale nei confronti degli afghani in pericolo. L’Europa è spaccata e quindi non si potrà avanzare a 27. Borrell ha precisato: «I governi decideranno su base volontaria se dare accoglienza ». Ha anche parlato della necessità di continuare a lavorare con i paesi vicini dell’Afghanistan attraverso «una piattaforma politica regionale per la cooperazione». Il piano Ue sull’Afghanistan dipende ora dalla risposta alle 5 condizioni. «Per noi, non sono negoziabili », ha commentato il ministro degli Esteri tedesco Heiko Maas. «Nessuno si illude che tutte saranno realizzate al 100% nei prossimi giorni», ha aggiunto riferendosi a un «compito a lungo termine». «Non vogliamo giudicare i talebani e il governo sulle loro parole ma sui fatti», ha continuato il tedesco, spiegando che il disgelo degli aiuti allo sviluppo dipenderà dal «comportamento» dei talebani.

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