Afghanistan: il Panshir resiste contro i talebani Cronaca di Filippo Rossi
Testata: La Stampa Data: 03 settembre 2021 Pagina: 12 Autore: Filippo Rossi Titolo: «La battaglia del Panshir»
Riprendiamo dalla STAMPA di oggi 03/09/2021, a pag.12 con il titolo "La battaglia del Panshir" il commento di Filippo Rossi.
Ahmad Massud
Dopo la fine delle evacuazioni e le celebrazioni taleban della vittoria e della fine dell'occupazione Nato, Kabul si è svegliata ieri piena di pensieri per il futuro. Ancora non si sa che tipo di governo verrà annunciato — anche se i taleban hanno dichiarato che un gabinetto dovrebbe essere formato nei prossimi giorni — e non è chiaro sul tipo di legislazione che sarà adottata. Il portavoce talebano Zabihullah Mujahid ha dichiarato che si tratterà sicuramente di un governo «islamico». In città i primi segni di ripresa e riapertura ci sono anche se la crisi economica peggiora sempre di più. I prezzi dei beni di base stanno aumentando da più di due mesi, la gente non ha più soldi e rimane in fila per ore davanti alle banche. Western Union ha detto di aver sbloccato i primi pagamenti. «Penso che dovremo chiudere il nostro negozio» commenta Elfaf, un venditore di telefoni a Madina Bazar, un quartiere di Kabul. Nel grande mercato di Mandaly, Hamidullah fa compravendita di denaro. «Non cambio più molto. Inoltre, la valuta perde continuamente valore, e i viveri costano troppo ora». «Ecco perché la gente se ne va da questo paese» tuona invece Mohammad Ibrahim Afghan, 28, mentre spreme canna da zucchero per ricavarne del succo nel mezzo della bolgia — «perché non riesce a mangiare». La Russia intanto ha annunciato di valutare l'invio di aiuti umanitari per evitare che il paese cada in una crisi umanitaria. Che sembra già in una situazione molto avanzata. Secondo le Nazioni Unite, infatti, un terzo della popolazione non riuscirebbe a trovare cibo su base giornaliera. Il parco di Shahr-e-Naw, il quartiere commerciale di Kabul, ne è un esempio dopo essere diventato un campo profughi pieno di persone che sono fuggite dalla guerra e dall'insicurezza. La gente, che vive per terra da settimane o in tende, non ha cibo né acqua. È disperata. Ma in questa situazione di crisi, pochi possono aiutarli. L'Emirato islamico taleban deve anche fare i conti anche con una resistenza armata che in città passa per ora in secondo piano. Se sono riusciti a domare tutti tipi di ribellioni, milizie e anche l'esercito nazionale, la regione del Panshir sembra una maledizione per i taleban. Già negli anni '90, dopo la presa di Kabul del '96, il signore della guerra Ahmad Shah Massud tenne in scacco i mujaheddin taleban per anni, senza lasciarli entrare. Oggi, a distanza di più di 20 anni, sembra essere nella stessa situazione. Dal Panshir arrivano voci poco positive. Gli scontri si intensificano fra i taleban e i combattenti sotto il comando di Ahmad Massud che hanno fatto sapere di essere pronti a tutto pur di difendere l'impervia valle e mantenere il controllo. A loro si sono aggiunti ex-membri del governo repubblicano caduto tre settimane fa— tra cui uno degli ex-vicepresidenti- e altri miliziani ostili ai taleban provenienti da altre regioni. I taleban sostengono di aver tentato il tutto per tutto con i negoziati, lanciando l'altro ieri un ultimatum ai ribelli prima di attaccare: «Abbiamo cominciato le operazioni dopo il fallimento di ogni negoziato». Voci - non confermate - hanno annunciato che un'operazione militare contro la valle che sarebbe in corso ora. Il Panshir è l'unica storica regione che i taleban non hanno mai controllato. Ci si aspetta un bagno di sangue. L'ospedale di Emergency di Kabul ha ricevuto molti feriti dal campo di battaglia, alcuni dei quali alcuni sono morti, secondo alcune fonti. Sul campo di battaglia ci sarebbero già molte vittime ma sono informazioni che non sono ancora verificabili. Secondo la resistenza del Panshir, Al-Qaeda si sarebbe unita ai talebani per fronteggiare la ribellione. A livello politico internazionale, infine, i taleban si stanno muovendo per farsi riconoscere e cancellare la brutta immagine che per decenni li ha caratterizzati. In Qatar ci sono state molte consultazioni con paesi occidentali. Qatar e Turchia cooperano per riaprire l'aeroporto di Kabul e gli americani hanno annunciato, attraverso il capo di stato maggiore dell'esercito americano Mark Milley, che ci potrebbe essere una collaborazione per debellare il problema dello Stato Islamico Khorasan: «In guerra devi fare quello che devi per ridurre il rischio, non necessariamente quello che vorresti fare» ha dichiarato.
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