Alessandro Barbero adesso riscrive anche la storia delle foibe Andrea's Version di Andrea Marcenaro, commento di Maurizio Crippa
Testata: Il Foglio Data: 02 settembre 2021 Pagina: 1 Autore: Andrea Marcenaro - Maurizio Crippa Titolo: «Andrea's Version - Il fiasco di Barbero»
Riprendiamo dal FOGLIO di oggi, 02/09/2021, a pag.1 "Andrea's Version" di Andrea Marcenaro; con il titolo "Il fiasco di Barbero", il commento di Maurizio Crippa.
E' diventato in breve un monumento mediatico. Giustamente. Perché Alessandro Barbero è uno storico spigliato, simpatico, fuori dal paludato, un tantino pragmatico, forse, ma comprensibile anche ai molti, perciò apprezzato, ricercato e venerato, adesso la diciamo grossa, quasi come Mario Draghi. Mostra qualche venatura anti israeliana, a dirla tutta, la perfezione non è d'altronde di questo mondo. Intervistato ieri dal Fatto, il professor Barbero ha prima vistosamente abbracciato le furbissime idee del suo collega Montanari sulle foibe (non dico del tutto "sbagliate", dico "furbissime"), aggiungendo poi di suo: "E' finita comunque la sinistra. Nei paesi occidentali non c'è più nessun partito che si presenti alle elezioni dicendo: `Noi rappresentiamo gli operai e vogliamo portarli al potere'. La sinistra era quello, nient'altro". E ci voleva. Perché siccome, dai No tav, ai No vax, ai No tap, ai No sex, ai No nuke e ai No pass, noi non ci facciamo mancare niente, adesso abbiamo pure il professore No prof.
Maurizio Crippa: "Il fiasco di Barbero"
Maurizio Crippa
Spiace sembrare ripetitivi, ma a me e al mio compagno di banco rubrichista, il mitico Andrea's, evidentemente ieri è cascato l'occhio sulla stessa intervista alcolica. Un'intervista al barolo, si sarebbe detto un tempo, oggi più banalmente un'intervista al Barbero. Nel senso del famoso storico di YouTube che tanto piace ai ragazzi. Alessandro si chiama. Forse tirato un po' per le orecchie da Daniela Ranieri del Fatto, che è brava, ma mettendoci molto del suo fiasco, Barbero si sdraia a difesa del rettore Montanari e ne infila di ogni, a sostegno della tesi per cui il Ricordo delle Foibe sarebbe una "falsificazione della storia da parte neofascista". A parte dire che quelli "dalla parte giusta" combattevano con le "Nazioni Unite", che però ancora non c'erano, il prof. sostiene questa teoria: che siccome "fatti del genere se ne sono verificati continuamente", scegliere una "specifica atrocità" da ricordare è "una scelta politica, e falsifica la realtà". Non vuol dire nulla, né in storia né in logica. Ma dice molto della falsificazione ideologica di Barbero: le Foibe furono una "pulizia etnica" come non se ne sono viste altre nel nostro paese. Affermarlo non è negare la Shoah, è solo la verità. Depurata dalle ubriacature ideologiche.
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