Afghanistan e Libia, incontro tra Macron e Draghi Cronaca di Alessandro Barbera
Testata: La Stampa Data: 01 settembre 2021 Pagina: 10 Autore: Alessandro Barbera Titolo: «Draghi vola a Marsiglia da Macron, patto a due per Afghanistan e Libia»
Riprendiamo dalla STAMPA di oggi, 01/09/2021, a pag. 10, con il titolo "Draghi vola a Marsiglia da Macron, patto a due per Afghanistan e Libia", la cronaca di Alessandro Barbera.
Alessandro Barbera
Emmanuel Macron, Mario Draghi
Nel linguaggio poco pop dei diplomatici si dice «sincronizzare le agende». I tempi e le modalità lasciano intendere che l'appuntamento è di una certa rilevanza. Domani pomeriggio Mario Draghi salirà sul velivolo della presidenza del Consiglio in direzione Marsiglia. Ci resterà il tempo della cena. Ad attenderlo c'è Emmanuel Macron, in città per una serie di appuntamenti istituzionali. Dopo il flop al Consiglio di sicurezza del piano franco-inglese per imporre una «safe zone» all'aeroporto di Kabul, e preso atto dell'impossibilità di un'iniziativa umanitaria dell'Unione, i due leader più influenti del Continente devono decidere il da farsi. Fra meno di un mese Angela Merkel sarà l'ex donna forte d'Europa, e il tempo necessario a formare un nuovo governo a Berlino potrebbe essere fatale all'Unione. Draghi deve capire se ci sono ancora i margini per convocare un G20 straordinario a settembre, e l'attivismo di questi giorni del presidente francese gli è molto utile. Macron è appena rientrato da tre giorni in Iraq, dove ha incontrato emissari qatarini, sauditi e iraniani. Ieri il ministro degli Esteri di Teheran Hossein Amirabdollahian ha fatto sapere di essere stato invitato all'Eliseo. L'iraniano, ultraconservatore anti-occidentale di fresca nomina, era in Iraq: «Il signor Macron è venuto da me due volte sottolineando l'interesse affinché vada a Parigi». Il ruolo dell'Iran nella vicenda afghana è decisivo. Mosca, pur avendo aperto al G20, ha chiesto di invitare tutti i Paesi confinanti. Ma Teheran, come Pechino, ha pessimi rapporti con Washington e dunque mettere tutti al tavolo potrebbe risultare proibitivo. D'altra parte col passare dei giorni i leader occidentali stanno prendendo consapevolezza della necessità di dialogare con tutti, persino con il governo taleban. Lo ammetteva ieri dopo un incontro con il collega del Qatar il ministro degli Esteri tedesco Heiko Maas: «Non ci sono alternative ad avere rapporti con loro». L'ultima volta che Draghi e Macron decisero di incontrarsi faccia a faccia senza preavviso fu lo scorso maggio a Bruxelles, quando fecero una lunga colazione nell'albergo che li ospitava. Allora c'era da sbrogliare la matassa libica, che tale resta. Quasi certamente domani i due discuteranno anche di questo. La partita afghana, e il coinvolgimento di Turchia e Russia, potrebbe essere l'occasione per liberare Tripoli e dintorni dalle truppe di Ankara e Mosca. Putin ha bisogno dell'Occidente per evitare il rischio terrorismo in Asia centrale, Erdogan è interessato alla gestione operativa dell'aeroporto di Kabul e non è indifferente ad una soluzione politica del problema Afghanistan. Se non ci fosse, la porta orientale a cui arriverebbero i profughi diretti in Europa è sempre la sua.
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