Sui social vengono riproposti insistentemente post come quello di cui allego un dettaglio. Al rispettivo link (https://www.oxfamitalia.org/gaza-senza-acqua-dona/) si leggono le solite demonizzazioni a senso unico: "Il blocco di Israele inoltre limita fortemente l’importazione di materiali, rendendo estremamente difficile sviluppare infrastrutture idriche e sanitarie sufficienti: meno del 16% della strumentazione necessaria a costruire infrastrutture idriche raggiunge Gaza". "Vogliamo portare acqua pulita, kit igienico-sanitari, cibo, sostegno al lavoro ad oltre 280 mila persone allo stremo che non hanno nemmeno più elettricità, perché Israele ha tagliato le forniture di carburante. Ma per continuare a intervenire in questa terra meravigliosa e travagliata abbiamo bisogno di ogni aiuto".
Andrea Atzeni
Gentile Andrea,
La Oxfam è l'industria che licenziò Scarlett Johansson per aver fatto pubblicità all'israeliana Sodastream. Questo la dice lunga sulle idee dei suoi dirigenti. A Gaza l'acqua pulita arriva perché Israele fa arrivare al confine con Erez centinaia di Tir strapieni di bottiglie. Oltre a questo, porta tutti i tipi di vettovaglie, abiti, vaccini e medicinali. Israele ha tagliato le forniture di carburante per evitare la preparazione di esplosivi e mi pare giusto dal momento che poi ce li buttano addosso. Sarebbe giusto se Oxfam si occupasse di gente che soffre per davvero o non hanno ancora avuto notizie della tragedia afghana? Non firmerò mai la petizione per Gaza a meno che non si chieda di liberarla da Hamas.