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Il Messaggero Rassegna Stampa
18.11.2002 Non i fatti ma solo interpretazione
Eric Salerno adesso interpreta la storia

Testata: Il Messaggero
Data: 18 novembre 2002
Pagina: 14
Autore: Eric Salerno
Titolo: «Hebron divide gli israeliani»
Sopra al titolo una frase eloquente:
"Sharon e Netanyahu, sfidanti alle "primarie", fanno a gara a chi propone misure più dure"

Prepariamoci a vedere in tutte le analisi sul rapporto Israele-Palestinesi il terrorismo messo in secondo piano e le elezioni israeliane come condimento a tutto.

Ma proseguiamo con l'articolo per capire meglio:

"La retorica pre-elettorale sta giocando un ruolo predominante nella reazione israeliana all'imboscata di venerdì sera a Hebron in cui sono morte dodici persone."
Non sarebbe male ripetere cosa è veramente successo ad Hebron.

In realtà questa mossa è dettata dalla preoccupazione di nuovi attentati terroristici. Le elezioni non c'entrano niente.

"La propaganda ufficiale, in mano a Sharon e al neo ministro degli esteri Netanyahu, continua a descrivere l'assalto della Jihad islamica"
assalto terroristico, altro che nucleo.

"come un attacco ai coloni ma l'esercito è stato costretto ad ammettere che il bersaglio dei terroristi erano proprio i soldati, colti totalmente impreparati."
Fra le vittime non si contavano solo i militari, ma anche diversi civili. Ma Salerno non se ne accorto.
"I soldati avevano appena accompagnato un gruppo di coloni che tornavano nell'insediamento dalla preghiera del venerdì sera alla tomba dei Patriarchi, luogo santo a ebrei e musulmani adiacente all'agglomerato dei coloni nel cuore della città araba di Hebron."
I coloni stessi si erano ritirati dal quartiere di Hebron il 25 ottobre scorso, allertando la guardia, previa accordi presi con il governo israeliano e l'autorità palestinese. Non è quindi una città occupata per motivi territoriali ma per evitare ulteriori attentati.Ma anche questo Salerno non lo dice.
"Netanyahu, che in vista delle elezioni di fine gennaio vorrebbe strappare il potere al leader del suo partito Sharon, ha chiesto la fine degli accordi di Oslo e di quelli da lui stesso firmati per la restituzione di Hebron agli arabi."

E avanti con le elezioni. Salerno non riesce ad occuparsi dei fatti e descriverli,deve fare continui riferimenti ad altro.
"Insiste quotidianamente anche sulla cacciata di Arafat e ieri ha convocato gli ambasciatori stranieri per convincerli che il mondo intero dovrebbe sostenere la linea dura di Israele contro il terrorismo."

E' una chiara richiesta di aiuto e collaborazione: se si decide di rafforzare le difese, c'è sempre un perchè. Basta vedere quello che è successo ad Hebron con una difesa carente.E poi perchè "linea dura" ? Che linea vorrebbe che si tenesse Salerno ? "Molle" ?

"Sharon, nel compiere un soppralluogo a Hebron, ha detto ai comandanti militari che bisognerebbe approfittare dell'attacco per demolire una parte del quartiere arabo della città al fine di congiungere il piccolo insediamento di ebrei estremisti al suo interno (vi abitano 450 persone) con quello di Kiryat Arba alla sua periferia."
Una precisazione: la presenza degli ebrei ad Hebron è legalizzata in termini di accordi di pace. Non si tratta quindi dei coloni ma anche degli abitanti ebrei con tutti i diritti. Hebron è da sempre una località insieme araba ed ebraica, dove entrambe le parti hanno delle radici profonde.E' Arafat che non lo vuole riconoscere.
"Per ora le truppe che hanno ripreso il controllo dell'intera città"
per smantellare eventuali nuovi attentati terroristici

"si sono limitate a compiere i soliti arresti ed ad abbattere tre case appartenenti ai terroristi uccisi nella battaglia dell'altra sera."
Precauzioni necessarie per limitare l'organizzazione terroristica
"Israele, però, è sempre più divisa di fronte alla questione di Hebron e dei coloni. C'è chi sostiene che l'attacco va paragonato alla tragica uccisione l'altra domenica dei cinque abitanti del kibbutz dei pacifisti."

l'unica cosa perennemente in comune sono gli attacchi terroristici e l'assalto dei palestinesi nei quartieri di civili e militari.

"Sull'autorevole Yediot Aharonot, però, uno scrittore interpreta diversamente la vicenda e l'intero conflitto. "non si tratta di una guerra per la nostra casa- insiste Bet Michael con evidente rabbia- non è una guerra per lo Stato, e non è nemmeno una guerra per la Terra d'Israele. E' una guerra per il benessere dei coloni e finchè loro stanno lì e noi siamo con loro il sangue continuerà a scorrere"."
La stampa israeliana è libera e indipendente. Vi si possono leggere tutte le posizioni. Non dice nulla tutto ciò a Salerno ?

L'immagine dell'articolo la cui didascalia dice:"Palestinesi lanciano pietre ai bulldozer che distruggono una casa nel campo profughi di Refah": ha qualche nesso con l'articolo di oggi?

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