Germania: disinformazione e antisemitismo Commento di Roberto Giardina
Testata: Italia Oggi Data: 14 agosto 2021 Pagina: 11 Autore: Roberto Giardina Titolo: «I tedeschi non sono informati bene»
Riprendiamo da ITALIA OGGI di oggi 14/08/2021, a pag.11 con il titolo "I tedeschi non sono informati bene" il commento di Roberto Giardina.
Roberto Giardina
Leggo due articoli che in apparenza non sono collegati sulla Süddeutsche Zeitung, per me il miglior giornale in Germania, insieme con la Frankfurter Allgemeine. Il secondo è incomprensibile se non si legge il primo: due giovani fratelli hanno ucciso la sorella nella capitale, messo il corpo in una valigia per sbarazzarsene a Monaco, secondo loro abbastanza lontano per non essere scoperti. Chi sono? E perché hanno assassinato la ragazza? Nell'altro articolo, si apprende che dall'aprile al giugno di quest'anno i reati contro i musulmani e gli attacchi alle moschee sono diminuiti. Appena 99, mai così pochi dal 2017. Anche nel primo trimestre del 2021 si era scesi a 113, cento in meno rispetto allo stesso periodo del 2020. Durante tutto l'anno scorso, erano stati 929, tra cui 79 attacchi a moschee. L'antislamismo è dunque in calo? Frau Ulla Jelpke, l'esperta della Linke, non è ottimista: forse è una conseguenza del lockdown, e le denunce sono la punta dell'iceberg, non tutto viene denunciato. Probabilmente, se l'articolo sui due fratelli fosse comprensibile, sarebbe registrato come un atto di antislamismo, o di islamofobia, che sarebbe tuttavia un'altra cosa. Non sempre avere paura di qualcuno o di qualcosa equivale a razzismo. In Germania non esiste come in Italia un ordine dei giornalisti, ma è stato stilato un codice di autocomportamento. È vietato in un fatto di cronaca riportare i nomi dei presunti colpevoli e delle vittime, al massimo si pub riferire il nome di battesimo, e non si pub alludere all'etnia. Quanto è avvenuto a Berlino, l'ho capito leggendo Die Welt, che ha ignorato il codice di autocomportamneto. I due fratelli, Seyed H., di 22 anni e Sayed, di 25, hanno ucciso la sorella Maryam, di 34, perché il suo comportamento offendeva la loro morale di maschi, per un malinteso onore familiare. Hanno nascosto il corpo in una valigia e hanno preso un treno per la Baviera. Infine hanno sepolto la sorella in un bosco nei pressi di Neuburg, una cittadina sul Danubio, vicino all'abitazione di uno dei due fratelli. E sono afghani. Un caso, dunque, che ricorda quello di Saman Abbas, la ragazza pakistana scomparsa a Novellara, probabilmente uccisa dal padre e dallo zio perché si era opposta al matrimonio imposto. Solo dopo che altri giornali avevano riportato il fatto, la Süddeutsche Zeitung ha rivelato l'etnia dei due fratelli e della vittima, e in un commento si chiede di condannare severamente i femminicidi, compiuti anche dai tedeschi. Maryam, divorziata da tempo, aveva due figli di 9 e 13 anni. A luglio aveva superato l'esame di elettricista e voleva lavorare in un'azienda edile. Andava in giro senza velo e indossava i jeans. Raccontare questo delitto è un atto di antislamismo, perché incita all'odio verso i musulmani? Io ho cominciato a lavorare come cronista a Torino negli anni sessanta, ritengo che un giornalista rimanga cronista sempre, come inviato o corrispondente all'estero. Mi fu insegnato che una notizia deve essere comprensibile. Ricordo un fatto che occupo per diversi giorni le prime pagine. Al deposito bagagli della stazione di Porta Nuova, una valigia aveva cominciato a sanguinare. Una valigia di cartone come quelle degli immigrati del Sud, che continuavano a giungere per cercare lavoro alla Fiat. I colpevoli furono facilmente scoperti, erano due giovani amanti. Il marito di lei era finito in carcere per qualche anno, e la giovane aveva trovato un amante, meno violento. Quando lui torno in libertà, assetato di vendetta, i due giovani per paura lo uccisero, fecero a pezzi il corpo, nascosto poi nella valigia. Venivano dal Sud, non ricordo da dove. Gli articoli grondavano riprovazione verso i meridionali, barbari e crudeli. Razzismo? I nomi venivano pubblicati per intero, e già erano sufficienti per intuire l'origine dei colpevoli. O bastava leggere i titoli: un delitto d'onore era una specialità del mio Sud, per i piemontesi si traduceva in dramma della gelosia. In Germania sono in aumento gli atti di antisemitismo, ma per paura del passato, e per il politically correct che vieta di rendere nota l'etnia, spesso la polizia li registra come normali atti di violenza, risse tra giovani.
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