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La Repubblica Rassegna Stampa
13.08.2021 Se la Polonia riscrive la storia della Shoah
Analisi di Andrea Tarquini

Testata: La Repubblica
Data: 13 agosto 2021
Pagina: 16
Autore: Andrea Tarquini
Titolo: «Dopo i media, la Shoah. La Polonia sovranista sfida gli alleati occidentali»
Riprendiamo dalla REPUBBLICA di oggi, 13/08/2021, a pag.16, con il titolo "Dopo i media, la Shoah. La Polonia sovranista sfida gli alleati occidentali", il commento di Andrea Tarquini.

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Andrea Tarquini

Gli ebrei, come i media liberi, sono sotto tiro del governo di Varsavia. Dopo la legge che vieta media di proprietà fuori dallo Spazio economico europeo colpendo in particolare TVN24 , la prestigiosa rete indipendente di proprietà dell’americana Discovery, in nottata il Sejm, il Parlamento, di nuovo con una maggioranza traballante ha passato la norma che praticamente blocca le restituzioni o risarcimenti di beni agli ebrei vittime della Shoah e ai loro discendenti. Con l’affermazione dal sapore antisemita che «in tal mondo la Polonia sarà difesa da tentativi di truffe». Ira immediata negli Stati Uniti, condanna senza riserve di Israele che ha parlato di «testo vergognoso», attacchi duri dall’Ue, ma il leader sovranista polacco Jaroslaw Kaczynski e il suo premier Mateusz Morawiecki non si fermano. La legge sui risarcimenti è parte di un disegno di riscrittura della Shoah come martirio prima polacco e poi ebraico da parte del presidente Andrzej Duda: impone un limite di 30 anni per le richieste di risarcimento o restituzione di immobili o altri beni confiscati dagli occupanti nazisti nella Seconda guerra mondiale e poi finiti dopo il 1945 in mano alla dittatura comunista, che non riconobbe mai il diritto automatico degli ebrei al rimborso. E 30 anni vuol dire che il tempo è scaduto. «Sembriamo destinati a un futuro di Paese senza amici, a parte Orbán, Erdogan, la Cina e chi sa forse un domani Putin», commenta Konstanty Gebert, veterano della lotta di Solidarnosc contro il comunismo.

Jaroslaw Kaczynski, l'uomo forte della destra polacca nominato vicepremier  - la Repubblica
Jaroslaw Kaczynski


A Gerusalemme la Knesset ha definito la legge «un atto semplicemente oltraggioso e vergognoso». Il ministro degli Esteri israeliano Yair Lapid ha ammonito che «è un’offesa inaccettabile per gli ebrei e per i non ebrei». Per il segretario di Stato americano Antony Blinken, «le due leggi contraddicono totalmente i valori transatlantici comuni dell’Occidente e lo indeboliscono come comunità di valori». Per diversi media internazionali lo scontro tra Washington e Varsavia, storicamente strettissimo alleato degli Usa, porterà a ripercussioni commerciali e perfino militari, con un possibile spostamento delle basi americane in Romania. Durissima anche Bruxelles: estremamente preoccupati si sono detti il presidente del Parlamento europeo David Sassoli, la Commissaria ai Diritti umani Vera Jourová e il Commissario all’Economia Paolo Gentiloni, secondo cui si tratta di minacce alla libertà di tutti. Le due leggi sono passate non grazie ai voti dell’ormai ex maggioranza sovranista, dalla quale i moderati di Porozumienie guidati da Jaroslaw Gowin l’altro ieri sono stati espulsi. Per superare il crollo della coalizione, Kaczynski e il suo PiS hanno trovato voti sparsi alla Camera tra gli stessi deputati di Porozumienie e i tre del cantante populista Pawel Kukiz nonché puntando sull’astensione degli 11 esponenti dell’estrema destra di Konfederacja. Ora l’interrogativo è se la toppa reggerà, permettendo a Morawiecki e Kaczynski di andare avanti con un governo di minoranza. Una scommessa non facile, specialmente con l’ex premier europeista e riformatore Donald Tusk che dopo gli anni trascorsi a Bruxelles sta tornando a brillare a Varsavia. E la protesta della società civile ? donne, giovani, ceti urbani ? non molla.

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