Polonia: crollo dei sovranisti Cronaca di Andrea Tarquini
Testata: La Repubblica Data: 12 agosto 2021 Pagina: 14 Autore: Andrea Tarquini Titolo: «Polonia, governo in crisi. Collassano i sovranisti guidati da Kaczynski»
Riprendiamo dalla REPUBBLICA di oggi, 12/08/2021, a pag.14, con il titolo "Polonia, governo in crisi. Collassano i sovranisti guidati da Kaczynski", il commento di Andrea Tarquini.
Andrea Tarquini
Jaroslaw Kaczynski
Collassa il governo sovranista polacco, abbandonato da un partner minore. Il premier Mateusz Morawiecki e il leader storico Jaroslaw Kaczynski si giocano tutto. Gli mancano i numeri per governare e per far passare i Parlamento la legge sui media, alla fine varata in serata con 228 sì 216 no e solo grazie alle 10 astensioni dell’ultradestra (che ha regalato un voto a favore del testo). Una norma che toglierà ogni libertà ai media di proprietà Usa, a cominciare dalla tv più autorevole e seguita, TNV 24 di Discovery. La norma, con il crollo della maggioranza, rischia però di non passare in Senato e tornare alla Camera, dove in seconda lettura non basterà l’astensione degli ultrà di destra. Contro l’ipotesi di confisca l’amministrazione Biden aveva reagito nel modo più duro verso il paese più filoatlantico dell’est di Unione europea e Nato. Nervosismo e paura di perdere il potere montano nei ranghi della maggioranza sovranista - già i rotta con la Ue - perché da poco Donald Tusk, ex premier del miracolo (2007-2015) e poi ex presidente del Consiglio europeo, è tornato a guidare col suo carisma le opposizioni europeiste, in volo nei sondaggi. Martedí Morawiecki ha licenziato in tronco il vicepremier Jaroslaw Gowin, ora solo leader dell’ex partner minore della coalizione di destra, il partitino Porozumienie, con 13 deputati che si sono dimessi in blocco.
Mateusz Morawiecki
Ma nel mattino ancora il portavoce governativo Piotr Muller aveva garantito che la destra avrebbe trovato qualche modo per ridarsi una maggioranza. Forse, si temeva, accettando l’appoggio dell’ultradestra antisemita. Ma Konfederacja ha detto che non sarebbe entrata in maggioranza. Si è allora andati in aula e la presidente del Parlamento Elzbieta Witek ha chiesto di rinviare il voto: 229 sì compresi quelli di Gowin e 227 no, ma intanto su tutte le altre leggi (economiche) votate il governo ha perso. Il voto sul rinvio è stato denunciato ai Saggi del Parlamento come abuso di potere e in serata si è rivotato: 229 contro il rinvio, 225 per il rinvio. Così la legge è tornata allo scrutinio dei deputati ed è passata sul filo, grazie all’astensione della destra estrema. Perdersi alleati di coalizione per strada e vedere il grande ritorno dell’avversario più temuto fa paura e induce alla confusione. Un recupero di Gowin è escluso, un ulteriore rafforzamento di Tusk e della sua capacità di tessere alleanze no. Questo spiega il nervosismo con cui il governo - che ora deve ritrovare una maggioranza stabile in tempi rapidi - ha scelto lo scontro frontale con una Washington dove governa non più l’amico Trump bensì Joe Biden, deciso a difendere media e valori occidentali. La Casa Bianca ha chiarito che la legge avrebbe conseguenze pesantissime, e ha mandato Marek Brzezinski, amico di liberal europeisti e figlio del leggendario consigliere di Carter, quale nuovo ambasciatore. Se poi dovesse vincere Tusk, l’ungherese Orbán perderebbe l’ombrello del veto polacco contro le accuse della Ue sullo stato di diritto, trovandosi solo di fornte a un’uscita dall’Unione.
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