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Fiamma Nirenstein ci parla della guerra antisemita contro l'Occidente

Riprendiamo da FORMICHE.net, la video-intervista di Roberto Arditti a Fiamma Nirenstein dal titolo: "A che punto siamo in Medio Oriente. Intervista a Fiamma Nirenstein". 
(Video a cura di Giorgio Pavoncello)

Intervista a tutto campo a Fiamma Nirenstein di Roberto Arditti, a partire dal suo ultimo libro: "La guerra antisemita contro l'Occidente". Le radici dell'antisemitismo e perché l'aggressione contro il popolo ebraico in Israele è un attacco a tutto campo contro la civiltà occidentale. E una sconfitta di Israele segnerebbe anche la nostra fine. 



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La Repubblica Rassegna Stampa
08.08.2021 Linoy Ashram, la prima donna di Israele oro olimpico
Cronaca di Cosimo Cito

Testata: La Repubblica
Data: 08 agosto 2021
Pagina: 34
Autore: Cosimo Cito
Titolo: «Libellula Linoy l’oro di Israele fa infuriare i russi»
Riprendiamo dalla REPUBBLICA di oggi, 08/08/2021, a pag. 34, con il titolo "Libellula Linoy l’oro di Israele fa infuriare i russi", la cronaca di Cosimo Cito.

Ginnastica ritmica, Linoy Ashram stravolge gli schemi alle Olimpiadi! Vince  battendo le Averina. Baldassarri sesta – OA Sport
Linoy Ashram

L’oro di Linoy Ashram resterà uno dei più storici e controversi di tutta l’Olimpiade. Mai una donna israeliana aveva vinto una gara a cinque cerchi e mai la ginnastica ritmica, nel concorso individuale, aveva premiato un Paese che non fosse la Russia o una repubblica ex sovietica. Con una sola eccezione, la vittoria della canadese Lori Fung. Ma si era a Los Angeles nel 1984, e tutto il blocco dell’Est era fuori dai Giochi. Fu, l’Olimpiade californiana, la prima edizione di sempre per lo sport di cerchio, nastro, palla e clavette. Anche a Tokyo la storia sembrava avviata a un epilogo scontato, con le gemelle Averina superfavorite. Eppure non è andata così. Al nastro, l’ultima delle quattro prove, Linoy Ashram ha danzato come una libellula sulle note di Hava Nagila , un canto popolare ebraico. Nata a Rishon Le Zion nel 1999, con trascorsi anche italiani nella Associazione sportiva Udinese, due anni di servizio militare da segretaria in un comando, «lavoravo al mattino, mi allenavo tutti i pomeriggi tranne il sabato», famiglia di origini yemenite- sefardite, Linoy ha incantato i giudici nonostante una piccola incertezza. «Sono stati i minuti più lunghi della mia vita» ha raccontato, «il punteggio non spuntava e io morivo a poco a poco». Oro, con un margine piccolissimo su Dina Averina, 0.150, un battito di ciglia in una gara lunga due ore. La russa ha preso a singhiozzare. La sua federazione ha parlato di «giudizio strano, il nostro esercizio era molto complesso e ha avuto un voto basso. Abbiamo presentato appello, ma ci è stato respinto. Ma tutto il mondo ha visto questa ingiustizia». È il 2° oro di Israele (prima volta anche questa) a Tokyo: Artem Dolgopyat aveva trionfato al corpo libero.

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