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Libero Rassegna Stampa
04.08.2021 Iran: ancora una nave dirottata. Ecco il volto criminale del regime di Teheran
Commento di Andrea Morigi

Testata: Libero
Data: 04 agosto 2021
Pagina: 13
Autore: Andrea Morigi
Titolo: «L'Iran dichiara guerra al petrolio»
Riprendiamo da LIBERO di oggi, 04/08/2021, a pag.13 con il titolo "L'Iran dichiara guerra al petrolio", il commento di Andrea Morigi.

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Andrea Morigi

Iranian Sponsorship of Terrorism? – LobeLog

Ora che il prezzo del greggio ha ripreso molto faticosamente a salire, parte l'assalto alle petroliere. Ce n'erano ben quattro bloccate ieri nel Golfo di Oman: la Asphalt Princess, battente bandiera panamense, il cui equipaggio sarebbe stato sequestrato da uomini armati, la Golden Brilliant avrebbe colpito una mina mentre l'indiana Jag Puja e la vietnamita Abyss avevano segnalato problemi. Tutte più o meno nello stesso momento, stranamente, avevano annunciato tramite i loro localizzatori che «non erano sotto il loro comando». In serata si sono rimesse tutte in movimento, tranne la Jag Puja, secondo i dati dei principali siti di monitoraggio marittimo. Se non si tratta di avarie, ma di atti deliberati, il totale degli attacchi ammonta a cinque in pochi giorni. Un portavoce del ministero degli Esteri iraniano, in una dichiarazione rilasciata all'agenzia Tasnim, ha definito «sospetta» la «ricorrenza» di incidenti marittimi nel Golfo Persico. Ma Teheran nega di essere responsabile delle azioni.

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LE PROVE II primo caso aveva riguardato Mercer Street, la petroliera colpita da droni al largo delle coste dell'Oman il 29 luglio. La gestiva una società israeliana ma due membri dell'equipaggio (un britannico e un romeno) sono rimasti uccisi, scatenando una reazione diplomatica da parte di Londra, Bucarest e, soprattutto, Gerusalemme. Oggi, il ministro della Difesa israeliano, Benny Gantz, e il capo della diplomazia, Yair Lapid, incontreranno gli ambasciatori dei Paesi membri del Consiglio di Sicurezza dell'Onu. Secondo la radio delle forze armate israeliane, i vertici dello Stato ebraico forniranno ai rappresentanti diplomatici informazioni di intelligence che attestano la responsabilità iraniana nell'attacco della settimana scorsa alla petroliera gestita da una società israeliana. Se l'opera di convinzione non riuscisse, comunque, lo Stato ebraico procederà autonomamente per rimuovere gli ostacoli al commercio via mare. «L'Iran sa qual è il prezzo che facciamo pagare quando qualcuno minaccia la nostra sicurezza»: è l'avvertimento lanciato dal premier israeliano, Naftali Bennett. Del resto, la flotta aerea con la Stella di David è in grado di distruggere obiettivi militari nemici senza sforzi eccessivi. E non troverebbe rivali nella regione mediorientale. Tanto più che potrebbe contare sulla solidarietà politica e di conseguenza sull'appoggio radar e via satellite dell'Alleanza Atlantica. La Nato infatti ha condannato l'attacco della settimana scorsa attribuito all'Iran, le cui «azioni destabilizzanti» sono motivo di preoccupazione. In una nota, l'Alleanza afferma: «La libertà di navigazione è vitale per tutti gli alleati della Nato e deve essere mantenuta sulla base del diritto internazionale, Il Regno Unito, gli Stati Uniti e la Romania sono arrivati alla conclusione che l'Iran è molto probabilmente responsabile di questo incidente. Gli alleati restano preoccupati per le azioni destabilizzanti dell'Iran nella regione e chiedono a Teheran di rispettare i suoi obblighi internazionali». Il regime iraniano fa la voce grossa e attraverso il portavoce del ministero degli Esteri di Teheran, Saeed Khatibzadeh, dichiara di essere pronto a rispondere a qualsiasi «provocazione» e che «non esiterà a proteggere i propri interessi nazionali e la propria sicurezza». E la risposta agli avvertimenti di Stati Uniti e Gran Bretagna. «Risponderemo immediatamente e con decisione a qualsiasi provocazione», ha detto Khatibzadeh citato dalla tv nazionale, definendo «infondate e provocatorie» le accuse mosse nei confronti dell'Iran.

ALLEATI DEI MULLAH L'unica sponda favorevole a Teheran si trova a Bruxelles. La Commissione europea «condanna l'attacco alla petroliera, che è accaduto nell'isola di Masirah, in Oman», salvo poi inviare il vice segretario generale del Servizio europeo per l'azione esterna, Enrique Mora, a presenziare a nome dell'Ue alla cerimonia di insediamento del presidente iraniano Ebrahim Raisi, in programma domani a Teheran. La portavoce della Commissione Ue, Nabila Massrali, nel briefing con la stampa, ha giustificato la visita in quanto «è cruciale impegnarsi attraverso la diplomazia con la nuova amministrazione e passare l'importante messaggio diretto che priorità per l'Alto rappresentante Borrell è riprendere i negoziati a Vienna e facilitare il ritorno all'attuazione piena degli accordi Jcpoa» sul nucleare iraniano, ha detto la portavoce della Commissione Ue. Israele aveva chiesto che l'Ue non partecipasse all'evento perché Raisi, aveva detto il ministro degli esteri di Gerusalemme, «ha le mani intrise di sangue di migliaia di cittadini iraniani».

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