sabato 23 novembre 2024
CHI SIAMO SUGGERIMENTI IMMAGINI RASSEGNA STAMPA RUBRICHE STORIA
I numeri telefonici delle redazioni
dei principali telegiornali italiani.
Stampa articolo
Ingrandisci articolo
Clicca su e-mail per inviare a chi vuoi la pagina che hai appena letto
Caro/a abbonato/a,
CLICCA QUI per vedere
la HOME PAGE

vai alla pagina twitter
CLICCA QUI per vedere il VIDEO

Lo dice anche il principe saudita Bin Salman: Khamenei è il nuovo Hitler


Clicca qui






La Repubblica Rassegna Stampa
02.08.2021 Armi, navi e hacker: la guerra segreta fra Iran e Israele
Cronaca di Sharon Nizza

Testata: La Repubblica
Data: 02 agosto 2021
Pagina: 22
Autore: Sharon Nizza
Titolo: «Armi, navi e hacker. La guerra segreta fra Iran e Israele»
Riprendiamo dalla REPUBBLICA di oggi, 02/08/2021, a pag. 22, la cronaca di Sharon Nizza dal titolo "Armi, navi e hacker. La guerra segreta fra Iran e Israele".

Immagine correlata
Sharon Nizza

U.S., U.K. and Israel blame Iran for ship attack; Tehran denies | CTV News
Naftali Bennett

L’attacco venerdì scorso alla petroliera Mercer Street nel Golfo dell’Oman estende la partita a più attori internazionali, e con essa il possibile perimetro delle reazioni: sulla nave di proprietà giapponese, gestita dalla compagnia Zodiac Maritime, con sede a Londra, del miliardario israeliano Eyal Ofer, hanno perso la vita due uomini dell’equipaggio, un inglese e un rumeno. A pochi giorni dall’insediamento del nuovo presidente iraniano Ebrahim Raisi, con l’incognita che la sua figura riserva rispetto al futuro dell’accordo nucleare Jcpoa, Israele spera di monetizzare l’episodio per portare dalla sua maggiore sostegno diplomatico. «Il mondo ha ricevuto un promemoria dell’aggressione iraniana, questa volta via mare», ha detto il primo ministro israeliano Naftali Bennett, definendo un atto di “codardia” il tentativo dell’Iran di negare il proprio coinvolgimento, annunciato ieri dal portavoce del ministero degli Esteri di Teheran, smentendo la televisione vicina ai pasdaran che aveva parlato venerdì scorso di una reazione a un precedente attacco in Siria attribuito agli israeliani, che avrebbe provocato due vittime. Il ministro degli Esteri di Gerusalemme, Yair Lapid si è coordinato durante il weekend con gli omologhi britannico e rumeno e il segretario di Stato Usa Antony Blinken ha parlato di “indagine congiunta”. Ieri in serata, il ministro degli Esteri inglese, Dominic Raab, ha detto che ci sarà una risposta concertata a «quello che crediamo essere un attacco deliberato, mirato e una chiara violazione del diritto internazionale da parte dell’Iran».

Israel pushes for UN action against Iran over deadly ship attack - France 24

L’attacco compiuto con un drone suicida alla petroliera Mercer è l’ultimo episodio di quella che gli israeliani chiamano la “battaglia tra le guerre” – o nel suo acronimo ebraico “Mabam” – che lo Stato ebraico e l’Iran conducono da anni nella penombra su diversi fronti. Il più noto è la Siria, dove l’aviazione israeliana colpisce periodicamente gli interessi di Teheran. Lo scontro marittimo, che avviene principalmente al largo del Golfo Persico, ha registrato negli ultimi sei mesi una decina di episodi, ma potrebbe essere solo la punta dell’iceberg. Soltanto nei mesi scorsi è trapelata l’esistenza di questo nuovo fronte, dove almeno dal 2019 Israele attacca navi da carico e petroliere iraniane per sabotare il contrabbando di armi a Hezbollah e le spedizioni di petrolio in Siria. Dal canto suo l’Iran ha aumentato il tiro perché sa che sul fronte marittimo gioca in casa, vicino alle proprie coste, mentre Israele con una escalation rischia di danneggiare le proprie rotte commerciali, che al 99 per cento dipendono da compagnie straniere. Un aumento dei costi assicurativi potrebbe incidere direttamente sull’economia israeliana. Un altro fronte che vede sempre più impegnati i due rivali è quello cyber: in Israele si pensa che l’attacco al mercantile sia una risposta a un’operazione di hackeraggio al sistema ferroviario iraniano avvenuta agli inizi di luglio: gli hacker sono riusciti a mandare in tilt i tabelloni nelle stazioni di tutto il Paese, peraltro lasciando il numero dell’ufficio del leader supremo Ali Khamenei “per chiarimenti”. L’anno scorso l’Iran aveva lanciato un cyber-attacco, sventato in extremis, contro il sistema idrico israeliano. Per Bennett, ancora alle prime armi del nuovo governo, si tratta di un primo banco di prova nello scacchiere internazionale. Quando ancora era ministro della Sicurezza, nel 2020, diceva che Israele deve “mirare alla testa e non ai tentacoli”: ergo puntare a Teheran per fare fuori Hamas e Hezbollah. È il messaggio con cui si prepara a visitare gli Stati Uniti, nel primo incontro con il presidente Joe Biden previsto per metà agosto a Washington.

Per inviare a Repubblica la propria opinione, telefonare: 06/49821, oppure cliccare sulla e-mail sottostante

rubrica.lettere@repubblica.it

Condividi sui social network:



Se ritieni questa pagina importante, mandala a tutti i tuoi amici cliccando qui

www.jerusalemonline.com
SCRIVI A IC RISPONDE DEBORAH FAIT